Che voglio? Non mi piace questa domanda, anche se capisco tono e modo in cui è stata posta
Secondo me non hai compreso nulla, o quasi, di ciò che intendevo.
E va bene se non rispondi, perché rompere una così sana e deliziosa abitudine?
Di certo non grandi cose, sono semplice, magari meno di quanto io stessa non sappia, però tutto sommato semplice.
Amo la sincerità e detesto le bugìe.
In questo modo mi confondo, sai che non sono tanto intelligente, ti ho mai detto che ci è voluto parecchio tempo prima che io imparassi ad accettare i miei limiti?
Il che non significa certo adagiarsi e non far nulla per migliorarsi
significa soltanto dirsi: "Ecco, questa sono io...pregi e difetti, posso superare i miei limiti qualche volta e pure spesso, ma la mia mente è quella che è...non posso farla diventare quella di un genio se non lo sono".
Però sono creativa, e nel tempo mi sono convinta che, se questo è il prezzo della mancata intelligenza, allora ben venga.
E non è una grama consolazione, la poesia mi rende migliore la vita e non la cambierei per essere un genio in altro.
Tutto questo è perché ora devo dire che, invece, nei rapporti umani io non posso proprio non capire, perché non capire mi fa sentire così stupida che arrivo al punto di non sopportarmi più.
E siccome già mi sopporto poco...almeno quel poco voglio cercare di mantenerlo...sennò diventa davvero impossibile vivere.
Questo non sopportarmi può arrivare a riversarsi poi sulle persone amiche che amo e stimo, per poco magari, visto che tutte le colpe tendo, di solito, a riversarle su me stessa, ma quel poco è già troppo per me, non voglio che altri paghino le insofferenze che ho verso me stessa, appunto.
Il fatto delle colpe è marginale, e vero è che che se stimo e amo un amico/a ci vuole pochissimo perché tutto torni come prima, capisco che nessuno è perfetto, volendo o non volendo l'ho imparato (con qualche caduta qua e là, lo ammetto) e poi io amo le imperfezioni, è così e basta, sono la prima assolutamente imperfetta nonché carente in duemila cose, perciò non potrebbe essere diversamente
E so che non mi sbaglio in questo, la mia fiducia torna, so chi la merita e chi no, so chi sono le persone a cui voglio bene e che me ne vogliono, so chi ha gli occhi trasparenti e chi no, ecco
Cosa concludo in sostanza? Non ne ho idea, ho cominciato a scrivere ma non so ancora dove voglio andare a parare, sinceramente.
Solo voglio capire, tutto qui. In qualsiasi tipo di sentimento che io provi...è così. Io devo capire se sono accettata, se parlo di cose che mi riguardano oppure no, sennò è come se io parlassi mentre l'altro/a non ascolta.
Non voglio confondermi, ecco...non voglio chiedermi "ma sarà così, o sarà cosà?"
Lascio un accento straordinario, pieno di sole (e lo so che in quel sole ci sono mille sfumature grigie pure...di modi tuoi nebulosi che passano a oscurare, straordinari anche quelli, perché no?) e poi trovo buio, quasi totale, come se qualcosa avesse disturbato il tuo ascolto.
Sì, magari sono esagerata, lo ammetto.
Certo è però che...che un'amicizia si costruisce in due, non ho capito ancora quando ripasserai su questa strada dove io sono, che nome vogliamo darle? A chi la intitoliamo?
Peccato manchino le linguacce qui
P.S. Prima ho omesso una cosa importante.
Non è da te, no...ma quei segni sì, quelli sono i tuoi, non c'è alcun dubbio in merito, sappilo
[Modificato da Kantarella 21/11/2009 00:46]