E' tornata,
ma nessuno può farci niente
e poi non sarebbe giusto
neppure chiederlo.
Spero sia la febbre
che ha il potere di ingigantire tutto,
il buio specialmente.
Che cosa cambia se è così
oppure no,
finché sto ferma qui, intendo.
Si stacca, un pezzetto alla volta.
E' un cerotto che non cura
e non asciuga.
Un solo strappo bello forte e via,
così dicono...che fa un po' meno male.
Io stacco per millimetri invece
perché ho paura di strapparmi il cuore.
E quando stacco poi riappiccico,
non prende aria questa ferita,
non è così profonda, però non secca.
Sarà la posizione...a un punto cruciale
dei miei movimenti emotivi.
Se chiudo si richiude appena
e appena apro...si riapre,
come quei tagli sulla mano
tra pollice e indice.
Terribili
Adesso? Dopo questa banale metafora
che succede? Niente. Lo dico io.
Tu resta lì, eh...non mi seguire,
che se mi strappo anch'io è la fine.
Sto parlando al mio cuore, eh...
che non mi è molto amico ultimamente.
Infatti mi chiedo perché lo scrivo
in questo capitolo dedicato all'amicizia.
Avrei dovuto scriverlo da qualche altra parte.
Credo.