00 18/10/2016 19:00
Skill Esperienza Armi da Tiro liv. 1
Riassunto: La sedicenne vaga nel bosco quando si imbatte in una lepre a qualche metro di distanza da lei; facendo molta attenzione a non farla scappare, prepara l'arco ed incocca il dardo, scagliandolo a tutta velocità in direzione della malcapitata bestiola. Quest'ultima muore in fretta e l'Animorph si accinge ad accendere un fuoco ed a spellare l'animale.

Registrazione:

HAYNES [ . Fitto Foresta . ] ( FU ) Vaga senza una meta precisa percorrendo sentieri non battuti, lasciandosi guidare dal proprio istinto animale. Oramai da tempo ha abbandonato i fronzoli ed i merletti optando per una mise più comoda che elegante: dei calzoni di pelle marroni fasciano le gambe intostite dalle frequenti camminate, mentre il torso è abbigliato con una camiciola chiara insozzata dal verde del prato. Dorme all’aperto come una selvaggia, seguendo alla lettera le raccomandazioni di Tempesta. I biondissimi capelli sono lasciati sciolti e giacciono fra le scapole ossute come raggi di sole rubati al cielo, mentre ai lati della testa spiccano numerose treccine che liberano la visuale ed il volto da ciocche ribelli e che conferiscono all’Animorph un’aria Nordica, assai degna di Haynes Fehrersdóttir. [ // 67.media.tumblr.com/ae9803f56ac4fa6a080ee376befbd790/tumblr_nk2cvebBlJ1s6bxzqo1... ] Ad ogni passo, la faretra legata sulla schiena oscilla, accompagnata dal movimento ritmico delle braccia che ora ondeggiano verso l’alto, ora strisciano lungo il busto sfiorando le cosce; le dita della destra ghermiscono il corpo di legno dell’arco prestatole dalla Ranger, saggiando la porosità della superficie con i polpastrelli: la Lupa non avrebbe bisogno di quell’arnese per cacciare, le basterebbe dar animo all’energia che scorre nelle sue vene per sostituire quegli abiti logori con un manto caldo e candido e per avere artigli al posto delle unghie. Trasformata in lupo, non avrebbe di certo problemi a scagliarsi contro la preda, mentre non si sente altrettanto sicura ad utilizzare tale arma da tiro. D’improvviso, qualcosa cattura la sua attenzione: una lepre par aggirarsi per il bosco saltellando cauta in uno spiazzo in cerca di qualcosa da sgranocchiare.

HAYNES [ . Fitto Foresta . ] ( FU ) Ulula di soddisfazione l’animale nel suo petto, conficcando gli artigli nello stomaco della sedicenne costringendola a fare i conti con dei crampi allo stomaco dettati dall’ansia; l’eccitazione è palpabile e le riempie le cavità delle narici. Si asciuga le mani sudate con la stoffa della camicia prima di decidere di tentare di acciuffare la lepre, spostandosi senza far troppo rumore ed evitando di spaventare la bestiolina, posizionandosi di modo che i raggi dell’astro morente luccichino sui peli del dorso della preda senza creare un riverbero che possa accecare lo sguardo glaciale dell’Animorph. Dopo aver appurato di avere il vento a favore ed aver calcolato che l’animaletto si trova a circa quindici metri da lei, la fanciulla si appresta a portare il piede sinistro avanti, ben facendo attenzione a separare le due estremità inferiori con la medesima distanza che intercorre fra le spalle; lentamente, anche il fianco mancino viene ruotato, mentre il piede destro indietreggia d’un poco sino a formare con le piante delle due estremità un angolo retto. Guidata dal battito del suo cuore potente e dall’alzarsi ed abbassarsi della gabbia toracica, la giovane svuota la mente da ogni pensiero molesto, mantenendo le gambe sempre in leggero movimento e piegando un poco le ginocchia per dare maggiore stabilità alla figura che si presenta allampanata. Solo in questo istante la destra viene sollevata, mentre la gemella mantiene l’arco basso e parallelo al terreno così che la freccia possa essere incoccata: la cocca del dardo viene afferrata fra la seconda e la terza falange dell’indice e del medio e sotto quest’ultimo si posiziona l’anulare, così che la presa risulti salda. [ Incocco – Fase 1/3 ]

HAYNES [ . Fitto Foresta . ] ( FU ) Con sua enorme gioia, la lepre non s’è spostata: fra l’imago dell’Animorph e la sua preda intercorrono ancora circa quindici metri, esattamente la distanza che la freccia scoccata da Haynes dovrebbe percorrere per assicurarle un pieno successo. Il respiro resta regolare e la mente sgombra, l’occhio della mente totalmente focalizzato su ciò che deve fare. Con la cautela necessaria, il braccio sinistro viene sollevato così da restare parallelo al manto erboso che solletica i calzari ma non viene alzato troppo e perciò resta sotto la linea delle spalle. Nel medesimo istante, la destra si muove all’indietro ed il retrocedere del gomito e dell’avambraccio trascinano nella medesima direzione la cocca ed il corpo della freccia. La corda dell’arco si allunga finché non si trova posta perpendicolarmente all’occhio destro e ceruleo; il capo è un poco inclinato per migliorare la mira ed i capelli cinerei scivolano lungo le spalle sempre trattenuti lontano dalla faccia dalle treccine laterali. I muscoli della schiena sono tirati nel tentativo di avvicinare le scapole e le labbra sono contratte in una smorfia che tradisce la sua estrema concentrazione. [ Mira – Fase 2/3 ]

HAYNES [ . Fitto Foresta . ] ( FU ) Restando nel più religioso silenzio, la sedicenne mantiene la posizione anche quando i polpastrelli iniziano a perdere sensibilità e le scapole a bruciare intensamente; non si muove, carezzando con gli occhi la lepre e calcolando nel suo intimo le probabilità di successo: tenta di visualizzare l’eventuale parabola compiuta dal dardo, effettuando gli ultimi accorgimenti inclinando leggermente il busto verso sinistra. La fanciulla allunga poco a poco la posizione delle dita della destra, precedentemente contratte sino a sembrare un uncino. Con un movimento fluido ma controllato, la cocca viene lasciata libera e le dita si distanziano fra loro quel tanto che basta per permettere alla freccia di partire, fendendo l’aria con sibili sordi . [ Tiro – Fase 3/3 ]

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HAYNES [ . Fitto Foresta . ] ( FU ) La punta del dardo si conficca nella carne viva dell’animale, che strabuzza gli occhi e schiude le labbra, dalle cui fuoriesce uno stridio tipico dei conigli morenti; sentimenti contrastanti colgono la fanciulla: la sua parte umana quasi inorridisce alla vista di quello spettacolo primordiale ed il naso si storce man mano che i passi la conducono dinnanzi alla piccola pozza di sangue che sprigiona un acre odore di ruggine. Dal canto suo, la Lupa è energica ed eccitata: vorrebbe fuoriuscire dal petto della sedicenne ed afferrare la collottola del cadavere con i canini acuminati. Leggermente tremante, la ragazza si inginocchia poco distante dalla lepre, posando l’arco al suolo e recuperando la freccia adoperata, utilizzando la stoffa della camicia per levare i residui di sangue dal dardo ed aggiungendo altre macchie alla collezione verde di patacche di cui ha riempito la camiciola. Dopo aver riposto la freccia nella faretra, afferra le due pietre focaie dalla superficie liscia che aveva recuperato lungo la riva del torrente e le sfrega con tenacia una contro l’altra, dando vita ad una scintilla che ben presto sarà alimentata con rametti asciutti e foglie. Al fuocherello appena nato, l’Animorph aggiunge aghi di conifere che bruciano rapidamente. Ha lo stomaco leggermente sottosopra ma sa che dovrà spellare e pulire per bene la preda catturata prima di infilzarla con un ramoscello appositamente levigato e prepararla per la cottura.



You saw her ℬeauty but not the Iron underneath