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La parete Nord

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    jules maigret
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    00 06/05/2016 10:57
    da Saliinvetta.com

    Il nome stesso non fa di certo presagire nulla di buono: Eiger infatti ricorda molto la parola tedesca Oger, significa "Orco", sebbene vi siano numerose ipotesi sull'origine del nome; per di più, la fama che questa montagna che domina l'Oberland Bernese ha acquisito nel corso degli La parete nord dell'Eigeranni, poco si discosta da questo significato. Con i suoi 3970 metri di altitudine questa cima domina, insieme alla Jungfrau, alcuni tra i più vasti ghiacciai alpini, come il Grindelgletscher e l'Aletschgletscher. La fama sinistra dell'Eiger è dovuta soprattutto alla sua celeberrima Parete Nord (la Nordwand), che per decenni ha costituito un vero e proprio problema alpinistico che ha coinvolto decine di alpinisti europei. Si tratta di una vera e propria parete himalayana, una delle poche presenti nelle Alpi (tra le altre da citare è la Parete Est del Monte Rosa), con uno sviluppo verticale di oltre 1800 metri e perennemente nascosta ai raggi del sole. Osservando l'Eiger da Grindelwald, da Wengen, o dalla stazione ferroviaria di Kleine Scheidegg, esattamente ai suoi piedi, l'impressione che si ha è esattamente quella di un gigante oscuro.
    Le prime vittime del "mostro" furono Karl Mehringer e MAx Sedlemayer nel 1934, seguiti nel
    1936 un'altra tragedia, forse la più scioccante della storia dell'Eiger, ovvero la morte di Toni Kurz. Membro di una cordata di quattro persone spinte dalla propaganda nazista del tempo a superare i limiti della natura a costo della vita, Toni Kurz ha visto morire ad uno ad uno i suoi compagni sulla parete, restando intrappolato ad una corda e sospeso alla parete per più di un giorno. La tragica storia di Toni Kurz è stata anche ripresa da Philipp Stolzl nel film del 2008 "The North Face" ed anche il video sottostante.
    Il divieto da parte delle autorità svizzere di scalare la Parete Nord non bastò ad evitare altre vittime. Anche due alpinisti italiani, Valdagno Bortolo Sandri e Mario Menti, perirono sulla Nordwand nel 1938. Solamente nel luglio di quell'anno, una cordata austro-tedesca composta da Andreas Heckmair, Ludwig Vörg, Fritz Kasparek e Heinrich Harrer riuscì a raggiungere la vetta dell'Eiger. Nel 1957 un'altra tragiedia scosse l'ambiente alpinistico italiano, con la scomparsa sulla Nordwand di Stefano Lonnghi e il savataggio in extremis del suo compagno Claudio Corti, grazie ad una cordata di emergenza corsa in loro aiuto e guidata da Riccardo Cassin. Queste sono solo alcune delle tragedie registratesi sulla Nordwand fino alla metà del secolo scorso, quando poi l'evolversi della tecnica alpinistica e dei materiali permise agli alpinisti di superare l'ostacolo con sempre minore difficoltà e maggiore sicurezza, tanto che dalla "lotta contro la morte" si è poi passati alla "lotta contro il tempo", cercado di effettuare la salita più rapida. Nonostante tutto l'aura tetra dell'Eiger, che proietta da sempre la sua ombra sul piccolo paesino di Grindelwald, colpisce ancora oggi l'occhio dell'escursionista o del turista intento ad aspettare il treno nella piccola stazione di Kleine Scheidegg, diretto verso il balcone panoramico dello Jungfraujoch.
    [Modificato da jules maigret 06/05/2016 11:02]
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    jules maigret
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    00 06/05/2016 11:00
    ho scoperto questa storia imbattendomi per caso
    in questo video:

    L'eco del silenzio


    [Modificato da ugo.p 15/11/2022 23:34]
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    ugo.p
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    00 16/11/2022 00:14
    avevo piu' volte sentito e letto circa la terribile fine di Toni Kurz ed ogni volta ne resto sempre sconvolto.
    Anche se, devo dire, che nel suo approccio alla montagna c'era un qualcosa di "arrogante" che non ho mai condiviso.
    Cerco di spiegarmi ma non sono sicuro di riuscirci. Pensiamo ad esempio ad un gigante dell'alpinismo: Hillary (grognard falla finita che non sto parlando della Clinton). Il suo atteggiamento schivo e riservato mi ha sempre affascinato. Mi sembrava che in qualche modo chiedesse scusa alla montagna di violarne la cima. Il fatto che una volta arrivato sul tetto del mondo non si fosse fatto nemmeno una foto l'ho sempre trovato meraviglioso.
    La spedizione di Kurz era, almeno in parte, un'opera di propaganda nazista. Una sorta di dimostrazione della superiorita' della razza ariana o cose simili. La conquista della parete Nord non era (o meglio non sarebbe stata) una conquista del genere umano (come e' stata quella dell'Everest) ma un'ennesima vittoria del superuomo di stampo Nietzschiano incarnato da Kurz.
    Vorrei chiarire che non sto parlando di un aspetto politico ( o meglio, non solo) ma umano. Scalatori come Kurz, appartengono ad una tipologia umana che ultimamente, mi pare, sia diventata piu' frequente nel mondo dell'alpinismo. Mi riferisco a quelli che scalano le montagne di corsa con un occhio al cronometro attratti piu' dal record che non dal fascino della montagna.
    Va be' mi rendo conto che non riesco ad esprimere al meglio quello che provo. Spero lo stesso di essermi fatto capire.

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    grognard
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    00 16/11/2022 15:44
    Re:
    ugo.p, 16/11/2022 00:14:

    .... (grognard falla finita che non sto parlando della Clinton). ...



    aridaje. e ce l'ha con me.
    so benissimo che non stai parlando di Hillary Clinton ma di Hillary Scott la grande attrice porno.







    [Modificato da ugo.p 17/11/2022 07:36]
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    cari@tide
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    Infallibile
    00 16/11/2022 16:16
    stavolta Ugo ti mena.
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    ugo.p
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    00 17/11/2022 07:35
    Re: stavolta Ugo ti mena.
    cari@tide, 16/11/2022 16:16:



    riuscissi a prenderlo