Vita privata (stessa fonte)
Leonard Cohen ha avuto due figli, Adam (anch'egli cantautore) e Lorca, entrambi da una relazione con l'artista Suzanne Elrod. Ha avuto anche una lunga relazione sentimentale con l'attrice Rebecca De Mornay. Nei suoi ultimi anni ha rivelato di aver avuto un rapporto occasionale con Janis Joplin, che sarebbe la protagonista della celeberrima canzone Chelsea Hotel #2[17]. Ebbe per alcuni anni una relazione con la norvegese Marianne Ihlen, ispiratrice della canzone So Long Marianne e di molte altre. Marianne è morta nell'estate 2016, pochi mesi prima di Cohen; il cantante è riuscito a farle pervenire un messaggio pochi giorni prima della sua morte firmandosi con "Goodbye old friend. Endless love, see you down the road" (Addio vecchia amica. Amore senza fine, ci vediamo alla fine della strada)
Brani Celebri
temi ricorrenti nei suoi lavori comprendono l'amore e il sesso, la religione, la depressione psicologica, e la musica stessa. Ha inoltre scritto alcuni brani politici, anche se talvolta trattando il tema ambiguamente. Suzanne mescola la meditazione religiosa a una malinconica canzone d'amore, temi che si incontrano anche in Joan of Arc.
Autore di testi toccanti, arrangiatore geniale e cantante dalla "voce di rasoio arrugginito" ("Sono nato così, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d'oro..." canta in Tower of Songs), Cohen rivoluziona la figura del cantautore avvicinandolo al poeta (ma si ricordi che artisticamente Leonard Cohen nasce come poeta prima che cantautore). Sin dagli anni sessanta ha lavorato come compositore per l'industria cinematografica e televisiva: la sua più importante collaborazione è stata Assassini nati - Natural Born Killers, per il regista Oliver Stone, in cui la cinica The Future è il tema principale.
La provenienza di Cohen da una cultura ebraica si riflette in Story of Isaac e anche in Who by Fire, le cui parole e la melodia rievocano il Unetaneh Tokef, una poesia liturgica dell'XI secolo su Rosh haShana e Yom Kippur. Ma i temi giudaico-cristiani spiccano soprattutto nell'album Various Positions: ne è un palese esempio la celeberrima Hallelujah, che inizia evocando il biblico re David, mentre compone un brano per "il piacere del Signore", e prosegue con i riferimenti a Betsabea e Sansone.
Cohen si è avvicinato al buddismo almeno dal 1970; nel 1996 è stato ordinato monaco e ha passato gran parte degli anni novanta nel monastero buddhista di Mount Baldy, in California, prendendo il nome di Jikan (che significa "silenzioso"). Tuttavia, egli si considera ancora ebreo: "Non sto cercando una nuova religione. Sono molto felice con la vecchia, con l'ebraismo".[senza fonte] Egli è descritto come un ebreo "attento" in un articolo del New York Times, affermando che mantiene anche il sabato come giorno di riposo, e si è esibito per i soldati israeliani nel corso del 1973 durante la guerra arabo-israeliana.
Giustizia sociale
La giustizia sociale spesso si presenta come tema fondamentale nel suo lavoro, dove, soprattutto nell'ultimo periodo, spiega la politica di sinistra, anche se con elementi culturalmente conservatori. In Democracy lamenta "le guerre contro il disordine / ... le sirene il giorno e la notte / ... gli incendi dei senzatetto / ... le ceneri dei gay", e conclude che gli Stati Uniti in realtà non sono una democrazia. In Tower of Song ha osservato che "i ricchi hanno i loro canali nelle camere da letto dei poveri". Nel brano dal titolo The Future prevede un futuro oscuro per il mondo, ma getta una speranza, un pensiero ottimista verso l'amore, il quale potrà salvarci: "Ho visto il luogo e le nazioni in autunno / ... / Ma l'amore è l'unico motore di sopravvivenza".
Depressione
Sofferente di depressione durante gran parte della vita (anche se in modo meno spiccato con l'inizio della vecchiaia), Cohen ha scritto molto - in particolare nella sua opera giovanile - sui temi della depressione e del suicidio. La moglie del protagonista di Beautiful Losers si suicida; Seems so long ago, Nancy parla di una ragazza, veramente esistita e conosciuta da Cohen, che si spara alla testa con una .45; il suicidio è menzionato anche nella cupamente comica One of us cannot be wrong; Dress Rehearsal Rag, tratta della decisione di non uccidere se stessi presa un minuto prima di commettere l'atto. Un generale clima di depressione pervade canzoni come Please Don't Pass Me By e Tonight Will Be Fine. Come nella suddetta Hallelujah, la musica stessa è il soggetto di numerose canzoni, tra cui Tower of song, A Singer Must Die e Jazz Police.
Aborto
Diverse canzoni parlano di aborto, come qualcosa di sgradevole o addirittura atroce. Il brano Diamonds in the Mine declama che "la rivoluzione dell'orgoglio / ha addestrato un centinaio di donne / pronte a uccidere un bambino non ancora nato". In The Future canta sarcasticamente: "Distruggi ora un altro feto / non ci piacciono affatto i bambini". In Story of the Street Cohen recita "l'età della lussuria è il parto / ed entrambi i genitori chiedono / all'infermiera di raccontare loro favole / da entrambi i lati del vetro."
Sostegno agli oppressi e impegno contro la guerra
In The Land of Plenty, stigmatizza gli Stati Uniti (se non l'intero opulento Occidente): "Possa la luce della terra dell'abbondanza / riflettere sulla verità prima o poi". Anche la guerra è uno dei temi cardineː si ricorda Story of the Street, nella quale un verso annuncia l'inevitabile scoppio di una terza guerra mondiale: "Prima o poi la guerra arriverà". Durante un'intervista, dopo un concerto del 1974, Cohen ha addirittura annunciato di non considerarsi un uomo, bensì un soldato. In Field Commander Cohen arriva appunto a immaginare sé stesso, benché in modo metaforico, come un soldato o spia della socializzazione di Fidel Castro a Cuba.
Profondamente toccato da incontri sia con soldati israeliani che arabi, ha lasciato il Paese per scrivere Lover Lover Lover, che è stato spesso interpretato come una rinuncia personale a prendere qualsiasi parte in tale conflitto, tuttavia il brano termina con la speranza che la sua canzone servirà all'ascoltatore come "uno scudo contro il nemico". Negli ultimi anni di vita la sua strategia è stata di adottare una vita sottotono, come in Beautiful Losers. Sia la registrazione di The Partisan, una canzone francese sulla resistenza di Anna Marly ed Emmanuel d'Astier, sia la sua The Old Revolution, scritta dal punto di vista di una sconfitta realista, mostrano la sua simpatia e il suo sostegno per gli oppressi.
Cohen unisce una buona dose di pessimismo politico-culturale con una grande dose di umorismo, accettazione e comprensione. Il suo umorismo si sostiene tramite un'analisi autoironica, come per esempio in Tower of song, brano nel quale canta ironicamente che era "nato con il dono / di una voce d'oro". A volte, per marcare maggiormente l'ironia del brano, canta con voce volutamente sporca e arrochita, ne sono fulgido esempio Diamond in the Mine, oppure l'urlo stonato che chiude One of Us Cannot Be Wrong.
Riconoscimenti
È stato inserito nella Music Hall of Fame e insignito del titolo di Companion dell'Ordine del Canada, la più alta onorificenza civile che la nazione conosca.
Nel giorno della sua introduzione alla Rock and Roll Hall of Fame americana, avvenuta il 10 marzo 2008, Lou Reed lo ha descritto come il "cantautore più grande e più influente". Nel 1987 è uscito un album di Jennifer Warnes con canzoni solo di Cohen. Il brano Sisters of Mercy ha dato il nome al gruppo inglese Sisters of Mercy. Nel 2003 la canzone By the Rivers Dark è stata utilizzata come tema del film documentario Il Grande Nord di Nicolas Vanier.
Nel 2005 si è tenuto all'Opera House di Sydney un concerto-tributo a Cohen, da cui è stato tratto il film Leonard Cohen: I'm Your Man. Nel 2006 è uscito Blue Alert di Anjani. Nel 2007 la canzone Hey, That's No Way to Say Goodbye è stata utilizzata per spot televisivi della BMW. Le sue canzoni sono state cantate da moltissimi. Tre album di fans sono:
I'm Your Fan (1991), con suoi brani rifatti da The House of Love, Ian McCulloch, Pixies, That Petrol Emotion, The Lilac Time, Geoffrey Oryema, James, Jean-Louis Murat, David McComb & Adam Peters, R.E.M., Lloyd Cole, Robert Forster, Peter Astor, Dead Famous People, Bill Pritchard, Fatima Mansions, Nick Cave and the Bad Seeds e John Cale.
Tower of Song (1995), con Don Henley, Trisha Yearwood, Sting & the Chieftans, Bono, Tori Amos, Aaron Neville, Elton John, Willie Nelson, Peter Gabriel, Billy Joel, Jann Arden, Suzanne Vega e Martin Gore.
I'm Your Man (2006), con Martha Wainwright, Teddy Thompson, Nick Cave, Kate and Anna McGarrigle, Beth Orton, Rufus Wainwright, Antony, Jarvis Cocker, The Handsome Family, Perla Batalla, Rufus Wainwright, Nick Cave, Julie Christensen, Teddy Thompson, Linda Thompson, U2 e Laurie Anderson
Leonard Cohen nella cultura di massa
Una sua canzone, First We Take Manhattan, ritorna in diverse occasioni nel libro di Mus'ab Hasan Yusuf The Green Prince, così come nell'omonimo film. Essa è utilizzata per piegare i prigionieri durante la sua prima detenzione[24]. Mus'ab Hasan Yusuf afferma che, nonostante l'esperienza traumatica, Leonard Cohen sarebbe diventato uno dei suoi cantautori preferiti.
Alla musica, Cohen si avvicina grazie alla cantante e amica Judy Collins che per prima ne interpreta alcune canzoni e lo esorta a tentare la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico[19]. La sua canzone Suzanne del 1966 ne decreta il successo. Altri brani celebri di Cohen sono: Dance me to the end of Love, Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long Marianne[20], Chelsea Hotel #2, Sisters of Mercy, Hallelujah, di cui esistono ben 180 versioni differenti,[21] resa ancor più famosa dalle molteplici cover, in particolare da quelle di Jeff Buckley, Bob Dylan (eseguita in più concerti durante il 1994, ma mai pubblicata ufficialmente), Bon Jovi, John Cale, e diventata un successo popolare a livello planetario dopo il suo utilizzo nel film Shrek;[21] Waiting for the Miracle, Tower of Song, First We Take Manhattan (molto nota è la cover di Joe Cocker) e Bird on a Wire. Da segnalare anche il film I'm a Hotel (1985).
Famous Blue Raincoat è la lettera di un uomo al suo migliore amico, con cui sua moglie lo ha tradito tempo prima. Non vi è tuttavia odio o risentimento nelle parole dell'autore, bensì nostalgia, e addirittura gratitudine per aver tolto dagli occhi della donna quella tristezza che il marito credeva impossibile superare: "E se mai dovessi tornare indietro / per Jane o per me / sappi che il tuo nemico è addormentato / e la sua donna è libera". Sisters of Mercy, in base alle note nel suo Greatest Hits, evoca l'incontro con due donne di nome Barbara e Lorena in una camera d'albergo a Edmonton, Canada. Chelsea Hotel # 2 tratta della sua breve relazione con Janis Joplin senza sentimentalismo, ma il brano rivela la presenza di un certo affetto[17][22]. Cohen descrive la canzone in un'intervista filmata per il concerto-tributo a lui dedicato: egli conferma inoltre che il soggetto è effettivamente Janis con qualche evidente imbarazzo. "Lei non mente", egli dichiara, "ma mia madre sarebbe inorridita". Il suo Greatest Hits è stato eletto «l'album più deprimente di sempre», ma ha conquistato la rivista Rolling Stone che gli ha attribuito il massimo punteggio
I temi ricorrenti nei suoi lavori comprendono l'amore e il sesso, la religione, la depressione psicologica, e la musica stessa. Ha inoltre scritto alcuni brani politici, anche se talvolta trattando il tema ambiguamente. Suzanne mescola la meditazione religiosa a una malinconica canzone d'amore, temi che si incontrano anche in Joan of Arc.
Autore di testi toccanti, arrangiatore geniale e cantante dalla "voce di rasoio arrugginito" ("Sono nato così, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d'oro..." canta in Tower of Songs), Cohen rivoluziona la figura del cantautore avvicinandolo al poeta (ma si ricordi che artisticamente Leonard Cohen nasce come poeta prima che cantautore). Sin dagli anni sessanta ha lavorato come compositore per l'industria cinematografica e televisiva: la sua più importante collaborazione è stata Assassini nati - Natural Born Killers, per il regista Oliver Stone, in cui la cinica The Future è il tema principale
Religione
La provenienza di Cohen da una cultura ebraica si riflette in Story of Isaac e anche in Who by Fire, le cui parole e la melodia rievocano il Unetaneh Tokef, una poesia liturgica dell'XI secolo su Rosh haShana e Yom Kippur. Ma i temi giudaico-cristiani spiccano soprattutto nell'album Various Positions: ne è un palese esempio la celeberrima Hallelujah, che inizia evocando il biblico re David, mentre compone un brano per "il piacere del Signore", e prosegue con i riferimenti a Betsabea e Sansone.
Cohen si è avvicinato al buddismo almeno dal 1970; nel 1996 è stato ordinato monaco e ha passato gran parte degli anni novanta nel monastero buddhista di Mount Baldy, in California, prendendo il nome di Jikan (che significa "silenzioso"). Tuttavia, egli si considera ancora ebreo: "Non sto cercando una nuova religione. Sono molto felice con la vecchia, con l'ebraismo".[senza fonte] Egli è descritto come un ebreo "attento" in un articolo del New York Times, affermando che mantiene anche il sabato come giorno di riposo, e si è esibito per i soldati israeliani nel corso del 1973 durante la guerra arabo-israeliana.
Giustizia sociale
La giustizia sociale spesso si presenta come tema fondamentale nel suo lavoro, dove, soprattutto nell'ultimo periodo, spiega la politica di sinistra, anche se con elementi culturalmente conservatori. In Democracy lamenta "le guerre contro il disordine / ... le sirene il giorno e la notte / ... gli incendi dei senzatetto / ... le ceneri dei gay", e conclude che gli Stati Uniti in realtà non sono una democrazia. In Tower of Song ha osservato che "i ricchi hanno i loro canali nelle camere da letto dei poveri". Nel brano dal titolo The Future prevede un futuro oscuro per il mondo, ma getta una speranza, un pensiero ottimista verso l'amore, il quale potrà salvarci: "Ho visto il luogo e le nazioni in autunno / ... / Ma l'amore è l'unico motore di sopravvivenza".
Depressione
Sofferente di depressione durante gran parte della vita (anche se in modo meno spiccato con l'inizio della vecchiaia), Cohen ha scritto molto - in particolare nella sua opera giovanile - sui temi della depressione e del suicidio. La moglie del protagonista di Beautiful Losers si suicida; Seems so long ago, Nancy parla di una ragazza, veramente esistita e conosciuta da Cohen, che si spara alla testa con una .45; il suicidio è menzionato anche nella cupamente comica One of us cannot be wrong; Dress Rehearsal Rag, tratta della decisione di non uccidere se stessi presa un minuto prima di commettere l'atto. Un generale clima di depressione pervade canzoni come Please Don't Pass Me By e Tonight Will Be Fine. Come nella suddetta Hallelujah, la musica stessa è il soggetto di numerose canzoni, tra cui Tower of song, A Singer Must Die e Jazz Police.
Aborto
Diverse canzoni parlano di aborto, come qualcosa di sgradevole o addirittura atroce. Il brano Diamonds in the Mine declama che "la rivoluzione dell'orgoglio / ha addestrato un centinaio di donne / pronte a uccidere un bambino non ancora nato". In The Future canta sarcasticamente: "Distruggi ora un altro feto / non ci piacciono affatto i bambini". In Story of the Street Cohen recita "l'età della lussuria è il parto / ed entrambi i genitori chiedono / all'infermiera di raccontare loro favole / da entrambi i lati del vetro."
Sostegno agli oppressi e impegno contro la guerra
In The Land of Plenty, stigmatizza gli Stati Uniti (se non l'intero opulento Occidente): "Possa la luce della terra dell'abbondanza / riflettere sulla verità prima o poi". Anche la guerra è uno dei temi cardineː si ricorda Story of the Street, nella quale un verso annuncia l'inevitabile scoppio di una terza guerra mondiale: "Prima o poi la guerra arriverà". Durante un'intervista, dopo un concerto del 1974, Cohen ha addirittura annunciato di non considerarsi un uomo, bensì un soldato. In Field Commander Cohen arriva appunto a immaginare sé stesso, benché in modo metaforico, come un soldato o spia della socializzazione di Fidel Castro a Cuba.
Profondamente toccato da incontri sia con soldati israeliani che arabi, ha lasciato il Paese per scrivere Lover Lover Lover, che è stato spesso interpretato come una rinuncia personale a prendere qualsiasi parte in tale conflitto, tuttavia il brano termina con la speranza che la sua canzone servirà all'ascoltatore come "uno scudo contro il nemico". Negli ultimi anni di vita la sua strategia è stata di adottare una vita sottotono, come in Beautiful Losers. Sia la registrazione di The Partisan, una canzone francese sulla resistenza di Anna Marly ed Emmanuel d'Astier, sia la sua The Old Revolution, scritta dal punto di vista di una sconfitta realista, mostrano la sua simpatia e il suo sostegno per gli oppressi.
Cohen unisce una buona dose di pessimismo politico-culturale con una grande dose di umorismo, accettazione e comprensione. Il suo umorismo si sostiene tramite un'analisi autoironica, come per esempio in Tower of song, brano nel quale canta ironicamente che era "nato con il dono / di una voce d'oro". A volte, per marcare maggiormente l'ironia del brano, canta con voce volutamente sporca e arrochita, ne sono fulgido esempio Diamond in the Mine, oppure l'urlo stonato che chiude One of Us Cannot Be Wrong.
Riconoscimenti
È stato inserito nella Music Hall of Fame e insignito del titolo di Companion dell'Ordine del Canada, la più alta onorificenza civile che la nazione conosca.
Nel giorno della sua introduzione alla Rock and Roll Hall of Fame americana, avvenuta il 10 marzo 2008, Lou Reed lo ha descritto come il "cantautore più grande e più influente". Nel 1987 è uscito un album di Jennifer Warnes con canzoni solo di Cohen. Il brano Sisters of Mercy ha dato il nome al gruppo inglese Sisters of Mercy. Nel 2003 la canzone By the Rivers Dark è stata utilizzata come tema del film documentario Il Grande Nord di Nicolas Vanier.
Nel 2005 si è tenuto all'Opera House di Sydney un concerto-tributo a Cohen, da cui è stato tratto il film Leonard Cohen: I'm Your Man. Nel 2006 è uscito Blue Alert di Anjani. Nel 2007 la canzone Hey, That's No Way to Say Goodbye è stata utilizzata per spot televisivi della BMW. Le sue canzoni sono state cantate da moltissimi. Tre album di fans sono:
I'm Your Fan (1991), con suoi brani rifatti da The House of Love, Ian McCulloch, Pixies, That Petrol Emotion, The Lilac Time, Geoffrey Oryema, James, Jean-Louis Murat, David McComb & Adam Peters, R.E.M., Lloyd Cole, Robert Forster, Peter Astor, Dead Famous People, Bill Pritchard, Fatima Mansions, Nick Cave and the Bad Seeds e John Cale.
Tower of Song (1995), con Don Henley, Trisha Yearwood, Sting & the Chieftans, Bono, Tori Amos, Aaron Neville, Elton John, Willie Nelson, Peter Gabriel, Billy Joel, Jann Arden, Suzanne Vega e Martin Gore.
I'm Your Man (2006), con Martha Wainwright, Teddy Thompson, Nick Cave, Kate and Anna McGarrigle, Beth Orton, Rufus Wainwright, Antony, Jarvis Cocker, The Handsome Family, Perla Batalla, Rufus Wainwright, Nick Cave, Julie Christensen, Teddy Thompson, Linda Thompson, U2 e Laurie Anderson
Leonard Cohen nella cultura di massa
Una sua canzone, First We Take Manhattan, ritorna in diverse occasioni nel libro di Mus'ab Hasan Yusuf The Green Prince, così come nell'omonimo film. Essa è utilizzata per piegare i prigionieri durante la sua prima detenzione[24]. Mus'ab Hasan Yusuf afferma che, nonostante l'esperienza traumatica, Leonard Cohen sarebbe diventato uno dei suoi cantautori preferiti.