racconto
Gli occhi del nemico (di Giuseppe Fortini)
Gli occhi del nemico
Hanno detto che il nemico ha gli occhi iniettati di sangue: il sangue delle sue vittime.
E' un predatore che si apposta nel buio, in silenzio; aspetta la sua vittima ed al momento buono la attacca e la uccide, senza pietà.
Lui è una perfetta macchina di morte: infallibile. Il nemico non ti ammazza subito, prima ti fa soffrire.
Ti dà il tempo di capire che sei in balia della sua perfidia, che non hai scampo; prenderà tutte le tue cose, ridendo ucciderà i tuoi figli e violenterà la tua donna, distruggerà il tuo mondo.
Siederà nella tua casa dopo averla bruciata.
Il nemico è un infedele, un barbaro senza cuore; non è capace di creare, ma sa solo distruggere; non ha paura di morire, perché lui è nato morto. E' invincibile, inevitabile; è un scherzo di natura.
Ogni vero uomo ha il dovere di liberare il mondo da una simile minaccia. Il nemico ti odia, non merita nessuna pietà!
Se lo incontri, uccidilo subito, finché puoi, prima che sia lui a farlo. Poi non avere rimorsi: lui non ne avrebbe per te!
All'improvviso, inaspettati, ho incontrato gli occhi del mio nemico:
ho visto la sua paura.
Ho visto il suo viso sconvolto dal terrore, come di chi si trova faccia a faccia col diavolo.
Ho visto negli occhi del mio nemico, colpito a morte, scorrere la sua vita: l'amore per i suoi cari, l'equanimità nei confronti degli accadimenti del mondo, la compassione per chi soffre, la gioia per le piccole cose quotidiane.
Negli occhi del mio nemico, in un attimo, ho visto tutto quello per cui vale la pena di vivere; tutte quelle cose che fanno di una vita una esperienza umana.
Vedendo gli occhi del mio nemico ho visto i miei occhi riflessi in uno specchio.
Giuseppe Fortini