a 150 km all'ora

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sarah.74
00martedì 25 settembre 2007 18:56
Viaggiando a 150 all'ora su un treno semivuoto, ti guardi intorno e vedi visi anonimi, tanti che non sanno comunicarti nulla, oppure sono io che non voglio essere parte di quello che mi circonda, e allora cerco solo i miei pensieri..
E i pensieri corrono sugli avvenimenti degli ultimi mesi, quella sensazione di soffocamento che provavo ogni volta che mi svegliavo di notte, sensazione di dover esistere non per me ma in funzione di tutto il resto, rendermi conto che anche la mia ironia in cui mi rifugiavo sempre mi stava abbandonando, e mi restava solo questo tremendo peso.
E io a non rendermi conto che ero solo io che non volevo liberarmi da tutto questo, anzi cercavo di affondare sempre di più in queste sensazioni..
Che in fondo la mia vita la devo scegliere io, stringendo solo quei pensieri che non riuscivo più a capire e forse non volevo semplicemente capire.
Non sentirsi più capace di affrontare i dubbi, non voler trovare una soluzione, anzi continuare a tenerli incollati, come se tenendoli incollati a me fosse più facile affogarci dentro.
Un tunnel quello che mi ero creata, un tunnel la cui uscita era sempre più lontana e cercata dalla parte sbagliata.
E via errori su errori, cercando colpe in altri che non ero io, un comportamento che non è da me. Io che alla vita ho sempre dato battaglia, che alla sfortuna ho sputato in faccia, che non mi sono mai fatta superare dai problemi, che li ho sempre schiacciati nell'angolo e alla fine ho vinto per KO tecnico.
persone nuove che in questo periodo hanno assunto ruoli sbagliati, a cui ho concesso quello che non dovevo, proprio io non ho mai concesso a nessuno quello che sapevo era sbagliato.
Ora mi guardo e vedo una donna che sa di avere profonde ferite e che forse non ha, come credeva, saputo mettere questi dolori in fondo all'anima.
Una donna che sa di avere ancora tanta strada e che accanto a questo finestrino vede scorrere la propria immagine riflessa sul mondo, ma con la consapevolezza di aver sbagliato e e di essere ora capace di vedere la strada dell'errore, di saper sentire il dolore, di saper che questo è il momento di cambiare pelle nuovamente.
In questo momento non voglio difendermi da queste sensazioni, le voglio sentire crescere dentro di me, voglio che siano loro a farmi sentire tutto quello di cui addossavo colpe ad altri.
Voglio che mi ricordino che io non sono così, che quello a cui ho permesso di crescere dentro di me non mi appartiene, che quell'anima che ha fatto il viaggio di andata a 150 km non era se stessa, la stessa che ora sta facendo la stessa strada al contrario con una nuova consapevolezza di se stessa.
sealing
00martedì 25 settembre 2007 21:56




Non è che lo azzeccheresti paro paro in biancoscuro cara? [SM=g8119]
sarah.74
00mercoledì 26 settembre 2007 09:54
Fatto [SM=g8076]
veleno65
00sabato 29 settembre 2007 08:22
dalla consapevolezza all'azione.
dal dire al fare
oltre al mare,quale percorso hai fatto concretamente?
oltre alle elucubrazioni mentali,al prendere coscienza di sè,alla crescita dell'autostima,ecc ecc....ecco...ma nel concreto che si può fare?non è semplice,spesso i pensieri ci bloccano.
sarah.74
00domenica 30 settembre 2007 16:32
La consapevolezza di se è già oltre il pensiero, il blocco è superato.
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