My two cents about Genova
Io l'ho sempre detto, adoro alla follia Genova. Arrivando da Milano si ha come l'impressione di entrare in un nuovo mondo. Capisco di essere arrivato a Genova quando vedo le prime case color pastello.
Di Genova, adoro il suo casino ordinato, le sue funicolari ed i suoi ascensori, le trattorie alla buona dove mangiare la pasta al pesto e mangiare la focaccia, dove negli occhi resta l'olio, a tutte le ore.
Adoro prendere il treno ed andare nei posti di mare, dove dalla ferrovia scendi verso il Tirreno attraverso strade in discesa, ricche di odori e di profumi culinari e quando arrivi in prossimità vedere una barchetta a riposo sulla spiaggia.
Trovo spettacolare, inoltre, il dialetto, così melodico, cos' vicino al portoghese e così incomprensibile, tanto da portarsi dietro un'aurea di mistero e di interesse in chi lo ascolta non capendo manco l'argomento di discussione. Purtroppo a Milano il dialetto della Lanterna non si sente per nulla,ma se proprio ho voglio, vado su youtube e sento "Creuza de Mar". Ma il vero dialetto, quello bello, è quello parlato dal popolo meno istruito, dai pescatori con la pelle perennemente abbronzata dal sole.
E poi, mi stupisce sentire parlare di trsporti, trasporti marini, storie di navi e problematiche legate alla navigazione, al porto che noi milanesi manco ci sognamo di pensare.
Questa per me è Genova e, nonostante la sua scarsa propensione verso il futuro, verso la crescita, io la trovo sempre una città affascinante.
Ed è per questo che ogni volta che posso cerco di venire a visitarla, a scoprire nuovi angoli e a rivivere quelle emozioni che mi fanno battere il cuore per questa città.
Non c'è nulla come vedere le case color pastello e sentire i profumi che solo Genova e la Liguria possono dare per farmi amare questa città, quanto la mia, la mia Milano.