Topic Visionario

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astrodanzante
00venerdì 3 dicembre 2004 20:17
Ore due e dieci, il cd gira ancora, in un loop infinito, un distorto "won't you help to sing these songs of freedom" aggiunge pathos alla situazione.

GWB tira i dadi.
Merda, 6 5 5.

Tiro io... 1 1 1.

GWB "Te ne resta solo uno in Jacuzia"

ed io: "G, non hai capito niente. Ho vinto io."

GWB sorride, ma non ha capito un cazzo davvero.

Tira i dadi. Vince lui. Ai dadi vince sempre lui.
Toglie soddisfatto l'ultimo baluardo, e piazza la sua bandiera.
Ma io so di aver vinto.
Prende la sua carta. Una smorfia gli riga il viso.
"Merda" - penso - "adesso ha anche un tris".

Il turno e' dello Spir.
Il suo grido di battaglia "No paseran"

Dichiara le sue intenzioni:
poiche' noto una situazione di profonda ingiustizia che se si denota dal prolungarsi delle trattative belliche del nuovo corso dello svolgersi all'interno del materialismo (...) insomma, attacco da qui a qui!

"Ma perche' attacchi me?!?" dico

"Te l'ho spiegato" mi fa lo Spir

"non c'ho capito un cazzo, come sempre" dico io.

E Spir
"E' per quello che ti attacco. Tu fai sempre 1 1 1 e imbrogli pure per farlo"

Il CD si disincanta.
Il pathos si spezza.

Superpippo bussa alla mia finestra.

"chi e'?" faccio io.
"Sono io, coglione, ti bussa tanta gente alla finestra?"
"O mio dio!"
"Non dio, io, io! Sono Superpippo"
"Eh? E che vuoi?"
"Non hai qualche supernocciolina che ti avanza?"
"Eh?"
"Coglione, vengo a darti una mano..."
"Senti, supercoso, io mi ricordavo un tuo linguaggio meno scurrile e pieno di YUK"
"Mi sono emanciapato dal potere dominante e dalla disinformazione/illusione propinata dalla multinazionale WD"
"ah!"
"eh..."
"..."
"Vabbe', mi fai entrare o no?"
"Prego, prego, vieni..."

Intanto odo un rumore familiare.
E' un conato di vomito, e poi roba semifluida cadere a pezzi all'interno del WC.

(to be continued...)
ittidu
00venerdì 3 dicembre 2004 20:23
uahauuahaahauhaahhh!!![SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

non credevo l'avreste mai aperto!!![SM=g27828]
lenzuola
00venerdì 3 dicembre 2004 20:36
Peana per il segretario





una volta al supermercato incontrai diverse rose. quattro, se non ricordo male, ma po-trei. una era la rosa del commiato, pallida e tesa come una freccia di nylon, una era la ro-sa/salame, velenosa, corpuscolare, ondeggiante in un velo di crinolina celeste, una era la rosa d'argilla, rara come solo dio sa essere, e la quinta (la quarta essendo regolarmente dimissionaria e delegante con svolazzato sigillo) la rosa di brace - che tutti sappiamo bene com'è fatta.
(non mi dissero niente di interessante, ma il loro ronzio mi conciliò un sonno denso e vischioso per diverse notti). poi fui spinto via, in un tripudio di luci puzzolenti, tanto che il ricordare è ancora duro, a tratti. comprai del detergente intimo per la mia lavatrice, nin-noli per la mia sposa, un attrezzo per scavare buchi nella pelle del tempo e qualche chilo di domande aperte, in offerta. per i ninnoli era ancora presto, però, e quando tornai a ca-sa non potei ignorare il rigurgito sul pavimento; cercai inginocchiandomi di toccarlo con la punta del pene, ma si ritrasse, e piansi. ma parliamo d'altro.

tornai al supermercato, il pomeriggio seguente (un pomeriggio unto di cifre, come 2 e 9, soprattutto): le rose facevano la fila al banco dell'elio, tre avevano dei grossi baffi, e solo la rosa/salame mi accennò un lieve sguardo canzonatorio, strabico, come di serpe asseta-ta. era il ventisette di maggio, e solo in quel giorno persi più di qualche capello. grandi fe-ste, balli.
il 2 giugno la rosa d'argilla allungò verso di me un dito a forma di spilla da balia, poi scappò via ridendo e io lasciai cadere le mie buste piene di dolci e carezze.
il 5 giugno cantavano.
il 9 giugno no.

la mia casa diventava scivolosa, nel frattempo. rappresa di conti in sospeso, di carta da bruciare e musica tonante. bigia e sontuosa come centosette anni fa. il ritratto di mia nonna, grande sul camino, perde i colori, e io con lei. ma ho imparato a liquidare l'evento come semplice trascuratezza. ben lontani erano i tempi in cui avrei scoperto le masse d'a-zoto prodotte dal ministero dell'economia, causa di questo malanno. mia nonna implora-va attenzione, da viva. ma mio nonno la faceva sdraiare per terra al centro della stanza e le calpestava la testa passando. poi la asciugava e dandole un bacio la congedava. quando mio nonno morì, mia nonna si stese per terra al centro della stanza e rifiutò il cibo, poi disse: "mamma miiiia l'assoluta innecessità, l'apatica incertezza. ci sono bocche chiuse da sfamare, con mani piene e gesti tesi. e non servono rime, ammiccamenti e giochi sporchi. abbiamo abbondantemente superato il crocevia con la diritta via (smarrita a colpi di un-ghie rotte). come abbiamo fatto? mi chiederei. chiedilo ai panni sporchi sciorinati al sole, chedilo a quanti sono, chiedilo ai misfatti calabresi, chedilo a chi chiede e chiama e a chi ama (perchè no?). ma non pretendere risposta, che l'importante è solo il domandare a-sciutto, l'esclamare a occhi tesi: «h!»". poi iniziò a morire finchè non diventò ritratto, e so-lo allora si fermò. mi imponevo celerità nel consumare i miei giorni, dovevo ritrovare le rose, o sarei diventato torba - e dunque fuorilegge.

il 13 giugno (sant'antonio), le rose mi guardarono in viso (il mio viso, che nostalgia... coperto d'ingordigia, ogni movimento un aggettivo sonoro, un'attenzione, una falange. mi disgustavo, mi disgusto tuttora, di me. tappavo i miei pori con dei sottili steli di paglia, per evitare che il mio sudore sporcasse il mondo: una volta vidi una mia impronta digitale sulla copertina di un giornakkakkaqquuquuququarale e mi vergognai tanto da tagliarmi via la testa con un coccio. immaginate dunque che superba mammoletta io non possa fare a meno di essere, quale tenerezza si aggiri per le grigie tubature del mio cervello così come la mia merda schifosa e puzzolente si aggira per le volute del mio intestino crivellato or-mai da anni di studi umanistici). "allora", ebbi il coraggio di mormorare, e le rose rove-sciarono gli occhi all'indietro, e il bianco delle cornee urlò un urlo di doloroso dolore, di cordiale cordoglio. la rose d'argilla mi addento il polpaccio sinistro, da cui ancora penzola, ridotta ora una vana poltiglia. "baaaabaaaabaaaa", la incitavano le altre, e io persi i sensi.

in quel preciso istante il ritratto di mia nonna si sbiadì così tanto da non poterlo più ri-conoscere, e ben presto anch'io dimenticai il suo nome, come il mio, per colpa sua, e a-desso sono perduto e guasto.

diciottosettembre duemiladue



amboy
00venerdì 3 dicembre 2004 20:46
Suona l'allarme !
Suona l'allarme !
Alcuni misteriosi individui auto-denomitatisi " Nice Patrol " hanno rubato l'intero arsenale atomico mondiale.

Dopodiché si sono impossessati delle frequenze via etere trasmettando raggi gamma e diffondendo un ultimatum al pianeta Terra: " Distruggere per sempre tutti i televisori, i computer e tutti gli strumenti di controllo o essere distrutti ".

Agli automi inchiodati davanti alla Tv non resta molta scelta: infatti, o disobbediscono al Piano Alfa volto alla lobotomizzazione globale e all'ibernazione della mente umana o tanto vale far saltare in aria tutto e ridurre il pianeta in polvere cosmica.

La Nice Patrol ha puntato la pistola alla tempia dell'umanità.

Tutta la terra è in stato di caos !

Suona l'allarme !
Suona l'allarme !

dariot80
00venerdì 3 dicembre 2004 20:57
Casa mia
Sono una persona coerente. Per questo vivo in un quartiere che amo. Peccato per i cani...
io odio il mio qurtiere perchè i cani sono terribili.Ed è solo grazie al mio amore per i cani che posso ancora sopportare quelle quattro case ammassate male...male per me che all'estetica ho dedicato una vita...
Ci fu poi quel periodo in cui lasciai il mio quartiere e mi misi con questa ragazza bruttissima. Pensai che il mondo era proprio strano finchè di estate ho visto le pubblicità dei gelati. Le dissi che proprio lei non mi piaceva...che sarei tornato al mioamato quartiere. Adoravo i gatti. E anche adesso ne vedo parecchi. I gatti mi proteggono dai cani che sono l'unico motivo per cui vivo ancora nel mio quartiere. Certo anvevo una ragazza bellissima...ma diamine aveva un cane...di certo un amante del gelato come me non la poteva amare una donna così brutta...Fatto sta che ancora una volta ero nelle mie quattro mura...che poi mie non erano perchè pagavo un affitto. Ecco che a risquoterlo arrivo' un alieno. Gli dissi che cosi' a pelle mi stava sulle palle. Lui rispose che a quel punto non si poteva piu' fare. Bisognava trovare una soluzione per cui io ero lui e lui era io. Così giungemmo alla conclusione che lui avrebbe conosciuto la mia ragazza perchè era un amante dei cani. Intanto, proprio mentre le cose cominciavano ad assumere un senso, arrivo' una rivoluzione. Era contro tutte le persone che avevano avuto una relazione con un cane. Io, che non sapevo piu' chi fossi, mi suicidai.

[Modificato da dariot80 03/12/2004 20.58]

lenzuola
00venerdì 3 dicembre 2004 21:09
Contro ogni forma di razzismo
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 00:15
ore ventitre&cinquantatre - e' saltato tutto!
"Lenzuola, cosi' non vale!" tuono' GWB. E fece cenno a TB di annuire.
TB annuì, e fece cenno a SB di annuire.
SB si guardo' intorno un po' perplesso, e fece la sua solita gaffe.

Lenzuola non capi' a cosa si stavano riferendo i 3, ma si mortifico lo stesso, e molto. (umh, stasera Ongii avra' da fare...)

Il cane frickettone della ragazza bella di Dariot mangiava un gelato, mentre Dariot accarezzando la mia gatta contemplava l'archittettura razionalista della citta' di Latina, pensando: "ma come cazzo e' che questi hanno fatto emigrare pure i piccioni dal veneto? quelli locali non gli bastavano?"

Amboy intanto passeggiava nervosamente avanti e indietro per il corridoio, parlando con il mio pappagallo meccanico, scintillanti di nuove luci al neon a 12000° K.
"No future, no future" faceva il pappagallo.
"No fatur, no fatur" gli faceva il verso Amboy.
Spir sbotto': "Ambello, e dacce 'n tajo"
Miracolo! Spir si esprimeva in un linguaggio comprensibile alla massa!
Ma duro' poco, e subito si riprese dicendo:
"Siffatta contigenza dialetica tra te, caro compagno Amboy, e quel prodotto della nuova catena di sfruttamento degli abietti e alienati produce un effetto catastrofico che per tanto determina il nostro modo di porci di fronte a tragedie di portata immane"

E questo mentre cercavo di farmi spazio tra la gente che affollava casa mia parlando rigorosamente in senso antiorario.
Il mio compito era condurre Superpippo in cucina e cercare di capire cosa era successo in bagno.
Ma non appena oltrepassata la porta, Ittidu esclamo':
"miiii, non ci posso credere! il mio supereroe preferito!"
Superpippo, con "savuar-fer" da divo consumato schivo ittidu come manco alle olimpiadi sanno fare.

Ma non basto'.
Perche' incontro zaren, ancora inspiegabilmente latitante, mentre cercava di immedesimare una moderna Arianna, con serio impegno, non si puo' negare.

Di lei notai soprattutto lo sguardo incuriosito rivolto a Lenzuola e alle sue pratiche sadomaso con i fiori del vaso della mensola del mobile del corridoio della casa che per due soldi alla fiera dell'est mia madre compro'.

Non oso' pensare che forse, almeno questa volta, GWB aveva ragione.
Non lo penso'. Non lo pensava.
E detto tra di noi, non lo penso neanche io.

Superpippo ne approfitto' - meschino - per defilarsi esclamando:
"ma dove cazzo vivi??? io me ne torno a Topolinia"

E fu cosi' che restai da solo davanti alla porta del mio bagno socchiusa, con la luce violacea e putrida che filtrava da sotto, da sopra, di lato...

"O mia danzatrice, dove sei ora? Dammi la forza" pensai, ed aprii la porta...

(to be continued)

[Modificato da astrodanzante 04/12/2004 0.17]

lenzuola
00sabato 4 dicembre 2004 03:53
dj set in silenzio
Ore 2.30 del mattino, circa.
EBOMAN sullo sfondo...entriamo nella stanza buoia, una scritta recità così:ingresso a destra, entrare senza affacciarsi.
Entriamo....la mancanza di luce , crea silenzio.
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 09:35
George W Bush
sta a questo topic

come

i fratelli Vanzina stanno alla Divina Commedia
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 11:51
digressione
Ma proprio quando stavo raccogliendo il coraggio con la mano destra, sento suonare alla porta.
Mi infilo il coraggio nella tasca sinistra, mi volto e vado ad aprire.

Vigilio spinge la porta, entrando con prepotenza e senza degnarmi di uno sguardo.
E' accompagnato da Beatrice in topless e da Ongii.
Ongii appariva distratto. Sembrava quasi che volesse solo ostentare in societa' il suo nuovo tatuaggio.
Ma Virgilio sembrava non accorgersene e continuava la sua predica:
"Primo: non fare domande. Secondo: non fare considerazioni. Terzo: non fare prove." e via discorrendo.

E cosi' il simpatico trio si inoltra nei meandri di casa mia, che la diritta via non era diritta ma presentava numerose curvature, soprattutto a sinistra, ma di tanto in tanto anche a destra e spesso si presentava in salita, ma cio' e' sempre relativo.

Il loro primo incontro e' con il duetto Amboy/pappagallo-meccanico.
"No future, No future, No future, No future, No future..."
"No fatur, No fatur, No fatur, No fatur, No fatur..."

"non ti curar di loro, ma guarda e passa" sentenzia Virgilio.
"non c'e' problema!" esclama Ongii, che infatti sembrava piu' interessato al topless di Beatrice (perche' ancora non aveva visto le rose...)

E sparirono alla mia vista.

E mi ritro ancora davanti alla porta del bagno...

(to be continued...)
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 12:29
digressione, flashback
Amboy si avvicinò alla scrivania della cucina, davanti al suo IMSAI 8080, quello di Wargames, cercando di comprare sul free market shop but no disobba, il suo ultimo oggetto smarrito. La chitarra più piccola del mondo, quella da suonare con un dito.Amboy voleva riprodurre della musica che si ricordava di aver sentito qualche decennio prima, non ricordava precisamente di che tipo di musica si trattasse. Ricordava solo delle creste non troppo pronunciate, qualche filo spinato ai loro concerti, così, per difendersi dal pubblico incolto.
Le parole, quelle veramente gli sfuggivano. Come se lo avessero rapito bendato, alla maniera di qualche terrorista di trenta anni prima quando GWB teneva a fuoco e fiamme il sol dell'avvenire e tutto ciò che vi era a sud.
Poi il pappagallo, appollaiato sul trespolo del cucinotto:
- VOTA FATUR VOTA FATUR

ELECTRIC PEOPLE ON THE ROAD AGAIN
ELECTRIC BUDDHA ON THE ROAD AGAIN

ITALIANI
INQUILINI
COINQUILINI
AFFITTUARI.......


bANGKOK acid night WOMAN....

Le aveva chiamate. Arrivarono tutte, accompagnate da da riot.
- Allora, le nuove tits di bea ve gustano?
- correggere_ la_ curvatura_ eclittica destra_ esclamò il pappavallo.
Consumarono una cena. ma nessuno ricordò chi l'avesse mai preparata, quella cena.Melanzane hot riot, grigliate rossofuoco
e stinchi di santo. Il tavolo era imbandito, con colori tra cui
il nero, il verde il moderno.

_Le allucinazioni sopraggiunsero un paio d'ore dopo.....

(to be continued)
-
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 13:16
nello stesso momento...
la calma regnava sovrana sulla cima del colle.
Uno sbadiglio e palp osservò la vallata. Aveva appena aperto la porta della casupola, e un fresco e leggero vento mattutino gli aveva invaso la faccia. Sarà, mò devo darmi da fare, pensava. Stanno per arrivare rinforzi, qualcuno dalla isola sperduta chiamata Sardinia.Li conosceva da poco, ma erano buone braccia di manovalanza, ricordava solo che canticchiavano delle canzoni un pò strane, malinconiche oppure scoppiettanti.
Giu, giu, giu......giusitta, ecco come si chiamava.
Ma c'era dell'altra gente, lamentosa che RadioTrabantPunk non arrivasse da loro, loro ardevano dal desiderio di sentirla. Periodicamente si mettevano all'ascolto, con tutti e cinque i sensi, per vedere se attorno a orgosolo o budoni o malloreddu o comecavolosichiamanoivostrupostu, si potesse ascolater quella bellissima radio.
A palp dissero che un fattorino che lavorava per la radio, mezzo marokkino, avrebbe fatto di tutto per aggiustare i cavi per la trasmissione.

palp si girò, e radunò le fascine, la carta, poi urlò a gran voce:

- NON E' IL MOMENTO DI DORMIRE!!! C'è UNA CENA DA PREPARARE!!
MUOVETEVI POLTRONI IDEALISTI DEL kAISER!
SE ASPETTASSIMO VOI, COL CAVOLO ALTRO CHE RIVOLUZIONE! TUTTI AFFAMATI E RINCALCATI NEGLI ANGOLI A DORMIRE!

Gli altri due, si alzarono, sbattendo gli occhi per il troppo sonno, ma uscirono fuori e aiutarono, lentamente, il più grande a radunare il tutto.
Serviva fuoco e Ongii ne procurò.
Serviva un soffio e i sogni soffiarono.
A quel punto il Gran maestro della Grigliata prese a ordinare la legna che bruciava a toccarla a sentirla ad annusarla e veder salire la brace scoppiettante.
Mentre sogni infilava il disco, ecco apparire, qualche tornante più in giù, la Carovana Emiliano/Veneta.
Una sorta di Compagnia dell'Anello, solo che invece degli anelli questi ballavano e cantavano, adorando la musica.
Ognun di loro suonava qualcosa, e c'era chi cantava chi sussurrava chi urlava
_sONO GIà ARRIVATI I SARDI?_
CHIESE UNA DI LORO.

No, ma mò vi metto a lavoro subito, andate giù di polenta, come la fanno dalle vostre parti!.....


( to be continued)

lenzuola
00sabato 4 dicembre 2004 13:44
Io mi
Mu o verò sulla Strada del suo
corposen ten doin tor noaMe il traffico di
piacevli; muscoli-affondareapnder s i d'Un
trat
TO tocca no la curvatura del
Suo
...bacio le sue: mani
suoneranno su, di mEco me
note sor de.
O forseMando lini?
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 14:00
mano tra i capelli
mandolini mandolini.....

e sitar

e batterie sconvolgenti

e chitarre grattugiate

e carezze carezze..

buongiorno caffè
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 14:32
Scusate se intro metto
"Basta Basta Basta" pensai.
"Fanculo il bagno. Fanculo tutti"

Corsi via, volevo scappare, uscire, fuggire...

Afferai la maniglia della porta.
"Ahia" fece lei.
"Scusa" feci io.
(Si, le feci li', davanti alla porta. Nessuno ci fece caso.)
Dopo un attimo di imbarazzo, ripresi:
"Dovrei uscire..."
"Va bene, l'avevo capito. Prego inserire moneta nell'apposita fessura."
"merda" - pensai - "anzi, feci",
E cominciai a frugarmi nelle tasche. Era inutile, sapevo bene che avevo speso i miei ultimi spicci per comprare il gelato a DarioT.
"Senti, io adesso non avrei monete..."
"Prego, inserire moneta nell'apposita fessura."
"NON CE L'HO! Hai capito?!? Non potresti farmi un prestito?"
"Attendere prego. Attendere prego. Attendere prego. La tua situazione finanziaria non consente l'accesso al credito. Prego, effettuare il pagamento in contanti. Inserire moneta nell'apposita fessura."
"Maniglia di merda, devo uscire, lo capisci questo? devo uscire?"
"Inserire moneta nell'apposita fessura."

Sfogai tutta la mia rabbia repressa contro la maniglia. Al diavolo i custodi. Riuscii a romperla. Riuscii a ri uscire.

[Quanto sopra e' il mio personale gentile e sentito omaggio a un vero visionario]

Ero in stada.
Presi l'astronave di Stella Ballerina, una Fiat Panda bianca con 180.000 anniluce sul contagalassie.
Misi il CD. Interlude. Erano 30 anni che ascoltavo "Carpe Die".
Non ci facevo piu' caso a chi mi domandava "ma che te stai a ascolta'?"

Il semaforo era rosso.
Accesi una sigaretta e aprii il finestrino.
Si avvicino' un lavavetri. Merda non ho spicci, pensai.
Stavo per diglierlo ma lui mi anticipo' dicendo:
"Ma che cazzo te stai a ascolta'?"

Nessuno capiva, nessuno capiva, eravamo solo 2 persone al mondo a capire l'importanza di quell'EP.

Ventanni dopo o prima, adesso non ricordo bene.

Ci avvicinavamo, vestiti di Saio, con le fiaccole in mano.
Lungo fu il nostro peregrinare dalle Terre Paludose fino al rigugio dei Tre Fratelli.

Noi due, un pappagallo meccanico e un fagotto con dentro 3 mutande, 2 calzini, 2 calze, una mozzarella, del vino di Satricum - il Mater Matuta, per la precisione, e 3 gavettoni.
"Amo'" mi fece lei "io non te vorrei di' gnente, ma che ce devi da fa co 'sti gavettoni?"
"Amo'... devo tira l'acqua al mulino de Ongii. Sai, pe anna controtendenza..."
Lei aveva smesso da anni di cercare di capirmi, e anche questa volta mi accetto' cos, accennando un sorriso, sempre piu' sconcertato (lo so che pensava "ma come ci sono finita io in questa situazione?")...
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 14:41
in tempo reale....
in questo momento
sogni, che è andato a fare un bisognino nella faggeta sottostante, mentre è lì che si concentra, si rende conto che
due persone
dico due
scalcagnati e imbevuti
son partiti.Riesce a percepire a distanza
un partenza
riesce a sentire il movimento di acqua rimbalzante
all'interno di involucri gialli......
e pensa:

"devo dire a palp che metta un paio di posti a tavola in più
qui sta arrivando un ciclone tenuto in vita da una fata."
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 14:49
all'altezza dell'appennino toscoemiliano
attenzione, belli miei... guardate alla vostra destra...

c'è un gufo con un bel tattoo
< quattro teste fasciate
separate da una grande croce >
sembra un crociato
e forse lo è.
urla
FREEDOM FREEDOM

brandendo una mina......
nell'era democratica......

ecco ora riprendete il tragitto
che non potete arrivare tardi....

i sardi, apparte uno, stanno planando sul MUlino....
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 15:10
Un eco lontano risuona...
"Fatevi sotto bambini occhio agli spacciatori occhio agli zuccherini!"
lenzuola
00sabato 4 dicembre 2004 16:07
Perchè hanno aperto quell'ingombrante centr commerciale? agli anziani del quartiere nn ci pensa mai nessuno? Hanno chiuso la cooperativa, hanno chiuso la cooperativaaaaaaaaa!!!

Quotidianità prosciugata..

(Not to be continued)

Mi manchi disertore di biglietti ferroviari!



[Modificato da lenzuola 04/12/2004 16.08]

astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 16:34
Grida tra la folle, cartelloni tra i mendicanti,
nuove visioni ininterotte, nuovi taciti lamenti, nuovi sorrisi tra i quali quelli veri, quelli finti, quelli di circostanza, quelli amari, quelli imbarazzati, quelli che tengono a bada una risata fragorosa, quelli dolci, amari, acidi, quelli teneri, quelli sdentati di chi ancora non ne ha e di chi non ne ha piu'...

Solidi nella nostra fragilita', non temiamo rancori, non temiamo ipocrisie, non temiamo il moderno e non temiamo l'antico, sappiamo amare la nostra tristezza e sotterlarla, sappiamo morire per ogni sentimento, che accresciamo a dismisura e ci annienta, e poi passa via, e poi ne accogliamo un altro.

Perche' noi, senza modestia, sappiamo cos'e' importante. Tu per me, io per te, i nostri nostri, i tuoi cani, il mio gatto, i tuoi gatti, i miei pesci... e i tuoi futuri, che nutro con amore di nonno, vedendoli gia' di mille colori popolare i tuoi sogni...

---

cosi' cantavamo, percorrendo i mille ostacoli che ci portarono li'....
milietra
00sabato 4 dicembre 2004 17:04
un uomo -prima parte
avete presente un uomo, di media estrazione sociale,con il suo lavoro ottenuto con voto dato all'arrivista-politico di turno,un lavoro che tra le altre cose gli fa schifo e lo intristisce notevolmente..un uomo come tanti, senza grosse qualità nè grandi vizi, un uomo medio qualunque..il classico schematico-programmatico che si confonde tra il grigiore della folla anonima...
ECCOLO!
lui!...sciatto,trasandato,insignificante e un pò pervertito e un pò represso, che rientra a casa dopo una giornata di vuoto nella quale, dopo un 'acuta riflessione,ha capito che della sua vita non comprende un granchè...ma che va bene lo stesso.Un uomo cosi ,in questo stato psicologico,quasi catatonico direi,può essere soltanto spettatore passivo della sua esistenza.
Ha una famiglia che non è proprio all'altezza delle sue aspettative,ma alla quale ormai è abituato: una moglie insipida che non ha studiato, un pò tonta e un pò civetta, e dei figli brutti con la testa infarcita di stronzate...
secondo voi un uomo, che sta tornando a casa al volante della sua arna color mogano,cosa spera di poter vedere realizzato nella sua vita ancora?Eppure il destino è dietro l'angolo, in agguato che lo attende...
Credo che non dimenticherà mai quella notte.L'ultimo verso sprazzo di vita di quest'uomo...nello squallore della sua casa popolare, dopo la cena, allo stesso modo prese la solita sigaretta dal pacchetto che teneva nel cassetto della credenza,e andò a fumare alla finestra del bagno, quasi come per estraniarsi da quell'orripilante quadretto familiare:guardare i propri figli vomitare insenzatezze incomprensibili, e vedere sua moglie con lo sguardo totamente assente di fronte alla tv,presa dal suo programma preferito del martedì sera, gli provocava non poca ansia e depressione.
Finalmente nella sua intimità, quest'uomo, si sente libero e padrone del suo cervello: con pochi gesti apre la finestra, e si accende la sua sigaretta.. la prima boccata è un momento di assoluto rilassamento, al quale si abbandona con fervore estatico..alla seconda comincia a sentire nell'aria strani rumori provenienti dall'alto..l'atmosfera cambia.comincia a respirare pesante...tensione inaudita nel suo apparato digerente..quest'uomo sta chiaramente male.....
zaren1
00sabato 4 dicembre 2004 18:28
Visioni soggettive

Incantata dalle attività para ludiche di lenzuola , aspettando che si esaurisse la fila per il bagno,all'improvviso mi passa davanti messer virgilio che avevo perso allo svincolo del secondo girone
" signor Virgilio Signor Virglio, aspetti"
" E' tardi è tardi, uccomè tardì"
" signor virglio aspetti". " ma dov'è finito...."
Intanto la coda al bagno era finita, astro aveva rinunciato così forse riusciva a raggiungere la cooperativa prima che chiudesse per sempre
"ma perchè le porte non finiscono mai, continuano a rimpicciolirsi...a ecco....uuuuuuuuuucado, ma ho il mio filo d'acciaio. Riuscirò a risalire prima che i sardi arrivino...devo ancora imbottigliare il rosso vino, prima che chi guarda con occhio di fuoco mi scopra e mi licenzi per insubordinazione...."
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 19:12
"Ti aspettavamo"

sussurro' il cherosenaio d'amianto atossico fasciato.
"Scusa?"
"Ti aspettavamo. Devi saldare il tuo debito."
"ehm, io, veramente, sai, e' che adesso andrei un po' di fretta, non e' che me poi mette du scudi de cherosene che domani passo e te li pago?"
L'omone indietreggio'...
"Evvai, l'ho convinto!" pensai.
...e afferro' il suo disgregatore antisommossa.
Violentai il pedale dell'acceleratore. (Ognuno ha le sue perverzioni "del resto").
Ottenni un po-po-po.
"Cazzo. Prestazioni: a 0 a 100 km/h: un anno e mezzo! ecco cosa c'e' scritto sul libretto!"

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"Ti aspettavamo"

sussurro' il capo della tribu' delle Angoscie all'uomo-di-media-estrazione-sociale-con-il-suo-lavoro-ottenuto-con-voto-dato-all'arrivista-politico-di-turno.
L'uomo-di-media-estrazione-sociale-etc-etc chino' il capo, e quasi impercettibile mormoro':
"si, lo sapevo"

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"Ti aspettavamo"


disse il capo dei BianConigli al coniglio traditore.
"Ti sei macchiato del piu' orribile tra i crimini."


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"Ti aspettavamo"

dico a zaren, dal profondo del pozzo.
Solo che non sono io. E' la mia parte oscura, in compagnia di tutte le altre mie personalita' multiple.
Zaren ha paura, poi ride, poi si fida e poi scappa via.

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"Ti aspettavamo"

disse zaren a dianne.
"Volevamo sapere dov'e' che hai comprato questo elmetto ME RA VI GLIO SO. Ti sta proprio da dio, sai cara?"
Poi, si rese conto di cio' che diceva, e facendo finta di niente aggiunse con tono duro:
"Hai portato gli elmetti, allora? Qui la situazione si fa dura."

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"Ti aspettavamo"

disse la fioraia del centro commerciale a Lenzuola.
"Cosa compri oggi?"

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"Ti aspettavamo"

disse Lenzuola ad Ongii.
Ongii si guardo' intorno e vide che c'era solo Lenzuola.
"Scusa, tu e chi?"
...


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"Ti aspettavamo"

mi disse il capo della tribu' dei 4 mori.
"E' tempo di partire" risposi secco io, come fanno gli eroi dei B-movies americani.
"Dovrai rimandare. C'e' mare grosso. Non si parte prima di lunedi', capito?" rispose il moro in basso a sinistra.
"Non possiamo aspettare" ancora secco, ormai calato nella parte.
"E dove vuoi andare?" mi disse il moro al suo fianco.
"Vieni, abbiamo preparato l'agnello." concluse il moro in alto a destra.

Ecce agnus domini


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"Ti aspettavamo"

disse sogni.

Il coniglio nella faggeta mormoro tra se' e se':
"Beh, io no, mi hai pisciato addosso..."

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"Ti aspettavamo"

disse Topolino a Superpippo. "La citta' e' in pericolo"
"Non c'e' problema, sorcietto"
"Scusa che hai detto?"
"YUK, scusa Topolino. Ma ho fatto un sogno strano stanotte..."


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"Ti aspettavamo"

disse il prof. "Prego, fai con comodo. Ti sei alzato bene stamattina? Hai preso il caffe'?"
"Mi scusi, prof. Sa, il traffico..."

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"Ti aspettavamo"

"Anch'io"

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"Ti aspettavamo"

dice Ongii al pellegrino che arriva dal Nord.
"Il fuoco e' li', li' c'è il vino, li' la carne."
Il pellegrino prende con le mani un pezzo di carne e lo trafigge con un ramo. Poi prende la fiasca di vino e va ad accovacciarsi vicino al fuoco, e comincia a scaldare la sua carne.

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"Ti aspettavamo"

dice Spir. "E' il tuo turno, astro"
"non e' astro" - replica GWB - "astro se n'e' andato"
"Oh! E come si fa?"
"... spartiamoci il mondo, che ne pensi?"
"Direi che questa tua proposta nasce dalla tua tatale assenza di senso di giustizia e lealta', caratteristica comune a tutti i padroni capitalisti che pensano soltanto (...)
In conclusione, accetto. Ma lo faccio solo per non deludere le aspettative del popolo."
"se se..."
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"Ti aspettavamo"

dissero gli agnelli misericordiosi al peccatore.

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"Ti aspettavamo"

dissero i peccatori affamati all'agnello.

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"Ti aspettavamo"

dissi io.
Ma non ricordo a chi.

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"Ti aspettavamo"

...
lenzuola
00sabato 4 dicembre 2004 19:32
Re:

Scritto da: astrodanzante 04/12/2004 19.12

"Ti aspettavamo"

...



Eccomi eccmi...scusate il ritardo amici miei ma ho dovuto ridisegnare tutto il percorso, la pioggia lo aveva completamente cancellato. Ma adesso eccci qua, e come ogni sabato sera..criptonite!!
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 19:44
No, mi dispiace, Lenzuola. E' finita.
Avevo detto ad Ongii di prenderla, ma ancora non si vede.
ongii
00sabato 4 dicembre 2004 19:54
sono al check point, durerà qualche ora...

lenzuola, vedi di trovare qualcosa nel frattempo...

astro, intanto sull'appennino toscoemiliano e su tutto il nostro mondo pieno di funghi facciam calare la notte
non che non succeda niente, di notte. ma qualcun^ si riposa e/o si distrae.
qualcun^ è già abbastanza avvinazato.
astrodanzante
00sabato 4 dicembre 2004 20:04
Accendo un'altra sigaretta.
E' dalle 4 che aspetto.
Come sempre, da sempre.

Se soltanto fossi saltato su quell'aereoplanino di carta, quando potevo...
lenzuola
00sabato 4 dicembre 2004 20:08
Ho tra le mani un porcino, potremmo barattarlo, di questi tempi sono sempre piu' rari.
Forse meglio un chioppetto?

dariot80
00sabato 4 dicembre 2004 20:16
Purple Haze: l' allegro paese di futuri cassa integrati
Sto bevendo il thè.
La fabbrica del thè tra poco chiuderà
e tutti ci impoverirà.
E balleremo e balleremo.
Jimi Hendrix suonava solo pentatoniche!!!
Tutto si puo' fare ma è un flauto quello che mi date!
Ordine e disciplina!
Se cia agitiamo troppo farà ancora più male...
Hendrix suonava solo le pentatoniche...
Ma che succederà?
ittidu
00sabato 4 dicembre 2004 21:38
nella casetta sul colle si udì un grido.il grido del lupo che finalmente decide ciò che vuole fare della sua vita:il suo obiettivo sarà portare fino alla ruanda il sacco contenente l'anello con la dedica.lui stesso non seppe mai cosa conteneva di preciso il pacco,ma era perfettamente a conoscienza della sua importanza.fece tutto il possibile per salvarlo,ma non pensò che sul suo cammino si ssrebbe presto parato il più grande pericolo mai incontrato da qualcuno della sua razzaz felino-animale(e anche un po' misogina se vogliamo):l'orso polare al rallenty.quaesti era ben conscio della sua natura divina atta a prendere dal frigidair tutto ciò che sarebbe potuto servire alla sua sussistenza.ma nonostante ciò non ricordò che ogni creatura ha il suo punto debole:quindi la più forte non può che essere abbattuta dal più piccolo tra gli esseri viventi:la scimmia col telecomando,che grazie a questo temibile oggetto proveniente dal futuro(mi sembrava scontato specificarlo,ma siamo nel 1593 a.C.,quindi in piena rivoluzione francese,che presto porterà alla scoperta dell'america ad opera di Walter Ego),che è capace di teletrasportare in un passato non troppo edificante le persone che incontra sul suo cammino.ma questo interessa relativamente a me,che ho un armadio pieno d'oro,di tangenti e di mazzette,di armi e munizioni,di scheletri e di shkifezze.
ma nonostante ciò devo continuare col mio racconto.eravamo arrivati al lupo,prima di percorrere tutta la catena alimentare degli animali inCanalati.
il lupo percorse il percorso che gli era stato detto di percorrere,senza minimamente preoccuparsi di tutte le ripetizioni nelle quali stava incorrendo.questo finchè non si ricordò di essere già in ruanda,nel regno dell'orso polare al rallenty.a questo punto decise di tornare indietro,recapitare il pacco e completare così la sua missioni,che gli avrebbe fruttato 650 pt co i quali avrebbe potuto finalmente comprare la coperta al distributore esso(non essendo politicamente impegnato il lupo se ne frega altamente se la esso è da boicottare o no).
solo un incendio si frapponeva fra lui e il completamento della missione.ci si buttò a capofitto.sapeva che la dedica era molto più importante della sua stessa vita.
non aveva però fatto i calcoli renali col fatto che la sua vita era necessaria per recapitare il pacco,e il fatto si volle vendicare di quella grave dimenticanza medica facendo perire il povero lupo.normalmente non l'avrebbe fatto,ma la mancanza della sua dose quotidiana aveva reso il fatto cieco di rabbia.

questa è la fine della storia del lupo,che prima della sua morte ebbe appena il tempo di realizzare che la sua vita non aveva assolutamente niente a che fare con quella dell'orso polare al rallenty,ma ciò che gli diede più fastidio fu l'ultima immagine che vide:quell'odiosa scimmia armata di telecomando che lo sbeffeggiava.nessuno vide più il lupo,e qualcuno narra che non sia mai più vissuto.cazzate,dico io.io,che sto più coi piedi per terra credo che la sua anima continui a vagare alla ricerca del corpo,trovato ieri in vicinanza di un bosco incendiato.non ha capito come fosse finito lì.non pensò mai che magari fosse sempre rimasto dove l'aveva lasciato.anzi non si accorse mai nemmeno di essere ancora vivo.
fattostà che è ancora morto.

[Modificato da ittidu 04/12/2004 21.41]

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