Tic e ancora Tic

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Milena 62
00lunedì 23 giugno 2008 12:06
Ritorno dei Tic di Lorenzo
Ciao a tutti, dopo mesi che Lorenzo non aveva più tic da giovedì sono ricominciati con tic motori del corpo e delle gambe mentre cammina.
Potrebbe essere che quel giorno Lorenzo si sia sentito mortificato al ritiro della pagella per cose dette e che non dovevano essere dette in sua presenza,anche se a scuola non ha fatto nessuna piega, rimanendo accanto a me calmo al ritorno a casa sono esplosi i tic, potrebbe aver influito quello che è successo a scuola? Non sappiamo più come farlo a motivare è stato tutto inutile il lavoro che abbiamo fatto per rincuorarlo e farlo sentire più sicuro di sè. Dopo ciò tutto i ns. impegno e il lavoro che abbiamo affrontato con lui è andato in fumo per così poco. Lorenzo ora dice che non è più capace a fare niente, io non credo a ciò. Speriamo in bene
Milena [SM=g10881]
Gianfranco Morciano
00lunedì 23 giugno 2008 16:48
Lettera ad una maestra (professoressa).

Milena quello che mi hai raccontato é sì sufficiente per far ripartire i tic, ma non credo che il lavoro fatto sin'ora sia stato annullato, penso che L. riprenderà in controllo.

Dopo di che devo dire che non ho parole per questo nuovo evento, sei stata mortificata davanti a tuo figlio e nel momento in cui ritiravi la pagella; non solo, in quella stessa sede parlando con te hanno fatto sentire a L. che era loro intenzione bocciarlo e sopratutto gli hanno fatto sentire la carica emotiva con cui dicevano questa cosa.

Ora io so che una maestra di L. si é iscritta a questo forum, spero per capire e non per indagare, qui abbiamo altri insegnanti che si presentano con spirito di ricerca e desiderio di costruire e mi auguro tanto che anche per lei sia così.
E' a questa maestra che ora mi rivolgo:
"Signora maestra i nostri bambini possono sembrare duri ed arroganti ma sono fragilissimi, ora abbiamo un bambino che aveva messo i tic sotto controllo e che se li ritrova per aver subito una comunicazione stressate ed aver constatato che la mamma non può proteggerlo.
Nel merito mi scusi, avete avuto dalla ASl sulla base delle vostre descrizioni il riconoscimento di handicap per 24 ore di sostegno alla settimana....ma come potevate davvero credere che con questo risultato si potesse accettare una bocciatura?
Capisco la difficoltà a gestire, dovendosi occupare anche della classe, un bambino iperattivo, ma io trovo che una valutazione di ritardo così grave non trova alcuna giustificazione se non nell'obiettivo di assicurarsi una copertura quanto più ampia possibile da parte di una figura di sostegno.

Non credo sia questo il senso del sostegno.

Noi le abbiamo offerto tutta la nostra disponibilità ad intervenire e collaborare (come previsto per altro dalla legge 104) e per questo abbiamo già cominciato, con lei in particolare abbiamo persino trovato motivi di condivisione professionale, diversamente che con la sua collega. Sono pertanto stupito.
Lorenzo é un soldo di cacio di 7 anni, con un'ansia terribile da separazione ed una serie di problemi correlati (sindrome oppositiva), ma non é un mostro da evitare o respingere, non é cattivo.
Io sono abbastanza sicuro che per settembre L. sarà in grado di reggere lo stress e sarà più capace di accettare regole scolastiche ( lavoreremo per questo tutta l'estate e così come abbiamo messo sotto controllo i tic pensiamo di poter riuscire anche in questo). Sono meno sicuro, a questo punto, di trovare due maestre a settembre disponibili ad utilizzare un criterio di gradualità ed a rapportarsi con noi di AST senza prevenzioni...non so cosa mai possa aver mai fatto questo piccoletto per scatenare tanta acredine, so solo che in una nota la sua collega ha scritto "Lorenzo oggi si é comportato come una bestia". IO non credo che questo stile serva ai nostri bambini, mi ero convinto che un rapporto di collaborazione fosse nato dopo il nostro incontro, ora temo sia stata un'illusione....ma voglio ancora sperare che lei mi disconfermerà questo timore
.

Le sarei grato se mi rassicurasse su questo

GFM

--magia--
00lunedì 23 giugno 2008 16:58
Non è stato tutto inutile.Può darsi che le parole abbiano influenzato la sensibilità di Lorenzo ma non fatevene una colpa,la campana di vetro non esiste.Probabilmente i tic sarebbero tornati comunque sai anche tu che vanno a periodi e se non sono particolarmente fastidiosi per esperienza osserverei le sue reazioni comportamentali.Giulia riesco afarla parlare dei suoi pensieri anche con riferimenti a situazioni successe a me da bambina simile alle sue,così che senta più libera di esprimere le sue emozioni nagative e positive di una qualsiasi cosa accaduta che la fa sentire in ansia.CIAO.
Milena 62
00martedì 24 giugno 2008 08:26
Grazie a tutti, GF, volevo solo precisare una cosa l'ultima nota che ha ricevuto Lorenzo sottolineava che si era comportato in modo estremamente isterico e maleducato, mi è stato detto a voce che si era comportato come una bestiolina. So solo una cosa che ultimamente potevo lasciarlo a casa dei nonni senza che andasse in crisi, dopo quello che è successo, ha rispreso con crisi di ansia da separazione.
E' tornato ancora più iperattivo di quello che era.
Stamattina è andata meglio speriamo che riesca a trovare come tutti i ns. bambini un pò di serenità, vorrei tanto vederlo ancora sereno e felice com un tempo.
A presto.
Milena
Rosanna Sestito
00martedì 24 giugno 2008 08:31
condivisione
Salve a tutti mi chiamo Rosanna e sono la zia di un ragazzo affetto da sindrome di Tourette. Attraverso mio nipote sono approdata sul vostro sito ed è sempre interessante leggervi, grazie di cuore a tutti per quello che fate.
Per lavoro frequento un corso di formazione all’Università Parigi VIII, si tratta del centro Devereux creato dallo psicologo e etnologo Tobie Nathan. Mercoledì scorso con i ricercatori di questo centro si è parlato di sindrome di Tourette e di turbe compulsive e ossessive.
In questo centro sono stati elaborati inizialmente approcci terapeutici per i migranti, poi con gli anni e con l’aumento dei ricercatori hanno iniziato ad occuparsi di disordini psico-sociali. Si tratta di un approccio terapeutico dove, proprio per riassumere all’estremo ciò che viene fatto, il tutto gira attorno alla mediazione. Il mediatore non è per forza un personaggio, come spesso avviene per i migranti, ma è il soggetto o oggetto che ci permette di accedere ad un altro universo, all’universo dell’altro, del paziente che abbiamo di fronte. Io non ho delle grandi novità da raccontarvi ma è stato bello confrontarsi con una realtà diversa, quella francese e volevo raccontarvela.
In questo centro è stato creato un gruppo di parola che ha come scopo uno scambio di idee e di supporto aperto alle persone che soffrono di tali turbe e alle persone che soffrono di tutte le sindromi ad esse correlate.
In Francia esiste l’AFTOC, associazione creata da queste persone che producono un giornale: “ Le Nouvelle Obsessionnel”. E leggendo e ascoltando mi sono resa conto di quanto sia importante l’appartenenza all’associazione. Intanto mi sono resa conto dell’ importanza di una risposta diagnostica da offrire a queste persone per evitare di classificarle in una categoria non definita da tenere sotto controllo. Penso a quanto spesso questi bambini vengono obbligati a scuola ad andare contro i loro impulsi a causa dell’ignoranza da parte dei professori!!! In Francia si sta facendo sempre più sensibilizzazione per le patologie poco conosciute all’interno delle scuole ma a livello soprattutto dei professionisti.
Al centro oltre ad avere un gruppo di parola stanno studiando i percorsi terapeutici di queste persone, che spontaneamente decidono di aderire a questa ricerca (la ricerca non ha come scopo quello di fornire la chiave magica per la soluzione del problema!!!). Aspetto questo, a mio avviso, da non sottovalutare in quanto ciò permette di mettere insieme tanti tasselli che insieme possono essere di estremo aiuto. Credo molto nelle ricerche multidisciplinari e non studi realizzati da gruppi chiusi quasi da assumere un aspetto settario per chissà quale interesse economico!!
Nell’affrontare questa giornata insieme a questi ricercatori ho incontrato un distinto signore che ci ha raccontato la sua storia. Vorrei condividerla con voi perché mi sembra molto interessante.
Laurent è stabile da molti anni è ha deciso di offrire la sua storia per essere d’ aiuto agli altri. La sua principale ossessione, contornata da altre, è stata una parola, che si è rifiutato di dirci. Questa parola è legata ad un luogo sociale notturno. E’ rimasta nella sua testa per 15 anni. L’ossessione in realtà cominciò quando aveva 6 anni. A quell’età successe un brutto episodio nel suo paese. Un bimbo fu seviziato e brutalmente ucciso. Lui, dopo quell’episodio, non poté più addormentarsi da solo e aveva bisogno di eseguire alcuni rituali prima di addormentarsi. Aveva bisogno della madre al suo fianco la sera quando andava a letto e da qui la mamma fu accusata di aver instaurato un cattivo rapporto con il figlio: relazione patologica con il figlio!!!
E poi la comparsa della parola ossessiva. All’inizio tutti pensarono che era legato al brutto episodio ma questo inferno durò per molti anni. Non riusciva a gestire le sue angosce, non riusciva a dormire, era pieno di tic, non riusciva a capire cosa succedeva nella sua testa.
Finché un giorno lesse sul giornale dell’AFTOC e da qui comincia il suo percorso terapeutico, sia farmologico che psico-sociale, finalmente cominciava a farsi luce sul suo stato di malessere. Si iscrive all’università ma va male perché non riesce a concentrarsi, si innamora e insieme alla ragazza provano a combattere contro le ossessioni : soprattutto contro la sua ossessione principale, cioè la fatidica parola che non lo lascia in pace.
Scrivono la parola in tutta la casa, sul frigo, sullo specchio del bagno….
A 25 anni parte in vacanza in Marocco con la sua ragazza. L’ultimo giorno di vacanza si ferma da un artigiano che lavora l’argento e su una medaglia d’argento si fa scrivere in arabo “Tolleranza verso… la parola che lo ossessiona”.
Da quando porta questa medaglia lui non è più angosciato da questa parola.
La prima domanda che mi è venuta da fargli e se in realtà non fosse diventato schiavo del suo male, assorbito dal suo male. Lui ci ha risposto che ha solo “addomesticato” il suo male, ha creato un’alleanza con il suo male e non una battaglia. Dice di non essere stato assorbito dal suo male ma di vivere con…..
L’aspetto interessante per me è come, l’andare in un altro paese e quindi in un’altra cultura, gli abbia permesso di accedere ad una soluzione che da noi appare poco plausibile: la fabbricazione di un oggetto per trovare pace alla sua ossessione. Noi non penseremmo mai di fare alleanza con un oggetto che porta l’anima del nostro problema!!!
Laurent dopo questo episodio ha frequentato un istituto d’arte e fa la guida turistica in un importante sito storico e archeologico francese. Lo ha deciso il giorno in cui il suo prof. di arte disse: “Chiudete i libri: da oggi proviamo a SENTIRE le cose!!!”
In realtà non voglio apportare niente di nuovo credo che ho tante cose da imparare da voi ma questa storia mi piaceva condividerla con voi e sapere cosa ne pensate.
Il prof. Nathan però ha descritto questa sindrome anche in un ragazzo senegalese ed è stato interessante sapere, come avviene in altre parti del mondo, l’approccio nei confronti di tutto ciò. Nathan è in primis un grande viaggiatore e nei suoi dispositivi non solo fa uso di mediazione ma anche di altri professionisti come etnologi e antropologi, educatori e sociologi!!! Con questi non solo ragiona sul concetto di malattia ma soprattutto di guarigione, guarigione attraverso non solo le terapie farmacologiche e convenzionali. Ebbene il soggetto descritto in Senegal ricorre al “N’DOEP”. Si tratta di un rito che serve a recuperare la persona affetta di turbe compulsive e ossessive. Da qui l’interesse di Nathan alla patologia attraverso un approccio religioso e attraverso i riti. Quando parla di religione non intende solo le grandi religioni monoteiste, ma intende più l’aspetto spirituale della questione, l’aspetto rituale della questione. In realtà già Freud ci aveva provato ma lui affermò che la religione era solo una maschera. Però si è visto, e in questo il dottor Morciano che stimo molto e che ringrazio molto per il suo impegno mi correggerà se sbaglio, che i bambini parlano di mostri ossessivi dai quali vengono obbligati ad eseguire questi riti, non parlano direttamente di Dio ma di qualcosa che viene da un altro mondo.
Bene io non mi prolungo ancora…..
Forse li conoscerete già ma voglio condividere con voi spunti bibliografici e siti internet. Ve li elenco:
 LATOUR Bruno: Cambiare di società- rifare la sociologia; la Découverte, Paris 2006
 NATHAN Tobie: La religione e i DOC, Le Nouvel Obsessionnel, bollettino dell’AFTOC, 38, 2002
 RAPOPORT Judith: Il ragazzo che si lavava in continuazione
 SACKS Oliver: Su una gamba- testimonianza,


AFTOC associazione francese di persone che soffrono di DOC
MEDIAGORA associazione di persone che soffrono di fobie e ansia
AFSGT associazione francese sindrome di tourette
REEV www.grepsy.ch/reev.htm

Grazie a tutti Rosanna




Milena 62
00martedì 24 giugno 2008 09:17
Gianfranco, ho provato sia ieri che oggi a chiamare la scuola, non risponde nessuno, ho idea che ormai sono tutti in ferie.
Ciao.
Milena
Gianfranco Morciano
00martedì 24 giugno 2008 13:35


...già.


Milena 62
00martedì 24 giugno 2008 14:13
... Già beati loro, ormai il problema di L. se lo sono dimenticati che credi?. A proposito fai gli auguri da parte mia, di Lorenzo e Stefano perchè oggi è il suo onomastico.
Milena
Milena 62
00martedì 24 giugno 2008 14:19
Sono proprio stordita gli auguri sono per il tuo bambino.
Milena
Gianfranco Morciano
00martedì 24 giugno 2008 20:56


Grazie per Giovanni, lui é con sua madre a vedere i fuochi d'artificio, perché qui a Monza é S.Giovanni anche festa patronale.
Noi invece meschini, a casa con la febbre...di Chiara.

Milena 62
00mercoledì 25 giugno 2008 08:32
Lo so ieri ho fatto una lunga chiaccherata con Chiara. Spero di non averla disturbata troppo. Venerdì siamo al Besta con il Dr. Seragni per il day hospital. Figurati si erano dimenticati di chiamarci se non era per Giorgio avremo saltato anche questo appuntamento.
Milena
Seeking
00venerdì 27 giugno 2008 23:43
Cara Milena,

Spero davvero che la scuola di L. e gli insegnanti possano diventare più sensibili e interessati a certe problematiche..
In fondo spesso basterebbe un pò di pazienza e interesse per capire..

Speriamo che gli insegnanti vengano sul forum e che leggendo possano capire meglio..

Vedrai Milena, che di sicuro le cose si sistemeranno... bisogna tenere duro e rimanere ben centrati..
Hai dalla tua persone validissime, è solo questione di tempo e pazienza.

[SM=g7566]
Lamaestradilorenzo
00lunedì 1 settembre 2008 12:31
L'altra parte della storia...
... ovvero la mia versione.
E siccome é molto lunga proverò a dividerla in vari interventi.
Mi spiace se rispondo solo ora, ma ho letto questo topic solo ieri sera.

Lamaestradilorenzo… sì, una delle due, quella a cui Lorenzo ha concesso l’onore e l’onere di essere la “preferita”.
Infatti è per Lorenzo (vedo che è ormai famoso) che siamo qua, su questo forum: l’improvviso passaggio al plurale non è una botta di presunzione, ma vuol significare che il mio intervento non è del tutto personale.
Lavoro con la mia collega da sei anni; ci conosciamo da undici; insieme accumuliamo più di mezzo secolo di insegnamento: esperienza ne abbiamo, …no?!?
Eppure un tipo come Lorenzo non ci era mai capitato: dolce, simpatico e affettuoso, nei momenti di calma, si è rivelato per noi e la classe come un temporale estivo, di quei temporali che in poco tempo sconquassano le città e quando vanno via lasciano un disastro.
Dall’inizio dell’anno il suo disagio al momento dell’entrata a scuola (settembre 2007: classe 1^) ha caratterizzato tutte le nostre mattinate; pianti a dirotto strappacuore suoi e, a ruota, di altri bimbi che pensavano bene di unirsi alla manifestazione: poco mancava ci mettessimo a piangere anche noi! …Per lo sconforto, il dispiacere di non riuscire a creare un clima sereno per tutti, per la consapevolezza dell’impotenza davanti a un caso come quello… Completamente spiazzate!!!
E siamo corse a documentarci.
In un contesto del genere, l’ultima cosa che ci preoccupava era lo svolgimento del programma: piuttosto abbiamo cercato di dare la priorità al benessere del bimbo, ritenendo che, viste le potenzialità che L. dimostrava, risolto il problema benessere tutto il resto sarebbe andato a posto quasi da sé. Abbiamo cercato modi e strategie affinché il bambino stesse bene a scuola e credevamo di avercela quasi fatta.
Da profane, avevamo sperato che il tempo giocasse a nostro favore: in realtà non è stato così.
L. da metà marzo ha cominciato a non voler più venire a scuola attribuendo la colpa di ciò alla derisione di un compagno.
Vorrei spezzare una lancia in favore degli altri 23 bambini della classe: solo all’inizio qualcuno ha “fatto il verso” a L., incuriosito dai tic. Abbiamo spiegato ai bambini che il loro compagno aveva un problema e che per questo non andava deriso, ma tranquillizzato e da allora non mi risulta si siano più verificati episodi del genere: probabilmente L. ha “touretticcamente” cercato una motivazione al suo rifiuto per la scuola e, come accade comunemente nei bambini, è più facile pensare che la “colpa” sia di qualcun altro, piuttosto che il fatto dipenda da loro stessi…

... continua
Lamaestradilorenzo
00lunedì 1 settembre 2008 12:39
... seconda parte...
E poi la preferenza per una delle insegnanti… E’ nella natura di tutti noi avere preferenze e simpatie, ma questo non può condizionare la nostra esistenza.
L. dice di preferire una maestra all’atra: da quando lo conosciamo ha sempre chiesto ciò che sapeva di non poter avere! E infatti mi cercava quando io ero a casa in malattia! Nei periodi precedenti, quando avevo il turno del mattino dichiarava di volere la mia collega, (che, ovviamente, avrebbe preso servizio nel pomeriggio), se c’era l’insegnante di sostegno, cercava l’assistente comunale, e viceversa… se veniva a prenderlo papà, voleva il nonno, se c’era la mamma, chiedeva della nonna …

Perdonate questo lungo “sproloquio”: non vuole avere toni polemici, ma leggendo tra gli interventi del forum (i primi, per capirci) mi era parso di cogliere dei toni di appunto nei confronti delle insegnanti. Toni peraltro comprensibili, se si considera che quello che abbiamo vissuto noi è passato prima, e certamente amplificato alla grande, in famiglia: L. ha inconsapevolmente stremato sia i genitori sia le insegnanti, con la differenza che queste ultime hanno, oltre a L., altri 23 bambini da “portare avanti”: così forse è più facile comprendere e persino giustificare una nota di demerito… Che ne dice, Milena?

E con ciò vengo all’ultimo punto. La consegna della pagella.
In quell’occasione abbiamo ritenuto di dover esternare ai genitori il nostro disappunto per quanto era accaduto in occasione dell’incontro con gli specialisti, quando l’operato di una delle insegnanti è stato senza troppi complimenti e senza un briciolo di delicatezza (educazione???) denigrato. L’insegnante è stata offesa come persona e come professionista!

Tutto quanto abbiamo cercato di fare per L. lo abbiamo fatto insieme la mia collega ed io, ognuna con il suo modo di essere e di proporsi: la preferenza per una delle due può essere “naturale”, ma non ritengo sia elegante sottolinearla, soprattutto alla diretta interessata! Anche perché non mi sento proprio di escludere che il bambino abbia potuto percepire da parte della famiglia la mancanza di armonia con la collega.

Concludendo, l’estate è quasi finita; il nuovo anno scolastico, alle porte, troverà due maestre, per Lorenzo e gli altri bimbi, disponibili a ricominciare “vergini”. Ci saranno sorrisi e disponibilità per tutti, bambini e genitori, la voglia di ricominciare il cammino insieme, di lavorare insieme per crescere e non solo dal punto di vista didattico.


Con quanto detto credo di aver risposto ad ogni eventuale richiesta di chiarimento e di aver esaurito la mia partecipazione "attiva" al forum.
Resterò come lettice, per capire, non certo per "indagare": lo spionaggio mi piace solo in certi film!

Non intendo più intervenire, perchè credo che il mio ruolo di insegnante non contemèpli, nella fattispecie la partecipazione ai forum: in questo caso l'ho fatto in quanto chiamata direttamente in causa, ma desidero, per il futuro non essere fatta oggetto personalmente (e questo vale anche per la mia collega) di alcuna discussione.

Sono certa che comprenderete.
Agata


Milena 62
00lunedì 1 settembre 2008 13:36
Capisco perfettamente il suo punto di vista e non è mai stato messo in discussione da parte nostra il Vs. operato.Siamo perfettamente consapevoli che Lorenzo sia un bambino difficile da seguire, soprattutto anche quando ci sono altri 23 bambini da gestire.Purtroppo le reazioni di L. sono dovute alla malattia e non alla mancanza di educazione o di capricci soliti dei bimbi.
Spero che anche voi capiate quanto sia difficile per noi gestire entrambe le cose e vi chiediamo pertanto di poter collaborare serenamente insieme, con il nouvo anno scolastico, per cercare di avere il massimo dei risultati possibili, affinchè Lorenzo possa ritrovare l'entusiasmo di venire a scuola.
Da parte nostra ci sarà come in passato l'impegno a far capire a Lorenzo quanto gli insegnanti gli vogliano bene e tutti gli sforzi che fanno per lui (cose dette e ridette nel corso dell'anno scolastico precedente.
Gianfranco Morciano
00lunedì 1 settembre 2008 22:27

Peccato davvero.

Si poteva evitare di giocare in difesa e cogliere il punto di vista altrui, del cliente (cliente della scuola). Invece.

Lei scrive: "E con ciò vengo all’ultimo punto. La consegna della pagella. In quell’occasione abbiamo ritenuto di dover esternare ai genitori il nostro disappunto per quanto era accaduto in occasione dell’incontro con gli specialisti, quando l’operato di una delle insegnanti è stato senza troppi complimenti e senza un briciolo di delicatezza (educazione???) denigrato. L’insegnante è stata offesa come persona e come professionista!"


SE durante il colloquio (eravamo 7 persone) abbiamo offeso un'insegnante (personalmente e professionalmente), mi dispiace e me ne scuso, anche se francamente quel passaggio non lo ricordo, ma nemmeno mi ricordo che qualcuno si sia lamentato di questo.
Capisco che poi uno rielabora in differita ma magari bastava una telefonata o una richiesta di nuovo incontro, senza riprendere questa cosa in una sitazione nella quale la mamma era in soggezione e accompagnata dal figlio, per comunicare anche che L. avrebbe dovuto essere bocciato. Quale é il senso di questa comunicazione? Gli esiti li avete letti, ma lei dice "abbiamo ritenuto" (nessun margine di critica dunque).

Se il bambino rifiuta categoricamente un insegnante dovrà pure esserci una ragione, solo questo si cercava di capire, un fatto oggettivo (magari persino indipendente dalla maestra o dalla sua volontà, poi siamo umani e possiamo fare errori per fortuna). Per cambiare bisogna cercare di capire no? Averne parlato equivale dunque ad offesa e maleducazione? Spero lei non creda questo.
A me sembrava invece guardi un po' che ci fossimo lasciati in sintonia e comprensione reciproca, ma l'incontro di consegna della pagella (per come é andato) ci ha in effetti spiazzati tutti, qualcosa ci sfugge. Lei si é documentata e saprà quindi quanto é fragile l'autostima dei nostri bambini; io avrei evitato a Lorenzo, oltre che alla mamma, un momento così.
Ma lei mi dice che L. ha sempre chiesto di avere una persona diversa da quella presente, questo in effetti é un dato importante, ma non ricordo di averlo sentito nell'incontro.

In merito al forum, questo é il nostro spazio e ci confrontiamo su tutto, anche sulle esperienze scolastiche dei figli, e lo facciamo senza fare nomi di insegnanti o di scuole, continueremo a farlo in questo modo. Lei é libera di intervenire oppure no, noi pure.

SE deciderà di intervenire cercheremo di comprendere il suo punto di vista, ma questo forum é un palcoscenico e chi interviene ovviamente si espone e sono i partecipanti al forum che decidono di dar seguito o no ad un topic.

Per completezza vorrei dire al forum che sono dispiaciuto e che mi sento in parte responsabile di questo fallimento, perché vi assicuro che questa maestra mi aveva fatto un'ottima impressione nell'incontro, così come ho riconosciuto (perché ho davvero riconosciuto delle specifiche metodologie) l'ottimo lavoro impostato a favore di Lorenzo e della classe da parte di ambedue le maestre.
Purtroppo con TS a volte serve quel quid particolare, ma si vede che non siamo riusciti a farci capire. Colpa mia.


GFM

PS
L'offerta era una parte riservata di forum tra gli insegnanti, AST e la famiglia di L. Quindi non pubblico e in funzione del progetto individuale, se volete é ancora valida.









marcimari
00lunedì 1 settembre 2008 23:55
Anche questi

scambi cara maestra, fanno parte del lavoro, vostro come insegnanti e nostro come piccoli padri e madri, attenti quando si tratta di Tourette.
Sarebbe bello confrontarsi in questo spazio, con tutti coloro che ritengono di saperne un po', nulla di più interessante e soprattutto, nulla di più costruttivo.
Vede maestra, il lavoro che tutte voi svolgete con i nostri figli è meraviglioso, lo sappiamo e sappiamo anche quanto sia impegnativo e doloroso far accompagnare loro da persone che spesso pur non sapendo dicono di sapere.
Spesso sentiamo dire che il problema dei nostri figli è nella famiglia, nella troppa attenzione che riponiamo su di essi.
Tutto ci preoccupa è vero, ma siamo proprio sicuri che solo documentandoci e non confrontandoci si sia in grado di comprendere davvero una tale sindrome?
Potremmo invece rivedere le cose, ragionarci, voi per dare a noi le sensazioni e misure prese durante le lezioni, noi non per giustificare, nonostante spesso ce ne sia bisogno, ma per costruire una immagine corretta di Tourette, cercando di non rappresentarla più distorta di quanto sia davvero, ponendola con i giusti toni che solo pochi, purtroppo, conoscono.

Molti saluti Agata, la prego legga nella profondità del post e non si limiti alla punteggiatura.
Sappia che anche lei forse potrebbe fare gli stessi errori se non disponibile al confronto.

I post hanno questo di bello, rendono vivo un dibattito, se rispettoso e lo trasportano in capo al modo, dove chinque può sentirsi parte attiva.

Grazie per il suo intervento, spero non ultimo.

Eugenio
marmotta@
00martedì 2 settembre 2008 07:05
Mi associo a quanto detto da Marcimari:
“anche questi scambi fanno parte del lavoro, vostro come insegnanti e nostro come piccoli padri e madri, attenti quando si tratta di Tourette”
Direi che dovremmo cercare di sfruttare questo spazio (il forum) per confrontarci, per dialogare e cercare di vedere le cose dal punto di vista dell’altro cercando di identificare insieme gli errori commessi, senza colpevolizzare nessuno. I processi alle persone, alle parole dette o non dette, non sono costruttivi, aumentano il contrasto, le riserve mentali e i dissapori. Il dialogo, il confronto e la voglia di volere camminare assieme devono essere gli ingredienti di questo percorso.
E’ evidente che situazioni come queste mettono alla prova fortemente tutti i soggetti coinvolti, bambino, genitori, insegnanti, compagni, altri genitori, ecc…. ed è evidente che non sempre la situazione risulterà gestita al meglio: “siamo uomini e sbagliamo” e allora consapevoli che sbagliamo (tutti) dobbiamo essere disposti ad accettare gli errori degli altri come i nostri, pronti a ripartire e forti dell’esperienza derivante dagli errori commessi.
Con affetto
[SM=g7555] [SM=g7555] [SM=g7555]
marmotta@
00martedì 2 settembre 2008 17:34
rileggendo questo mio intervento vorrei aggiungere che mi hanno insegnato che gli educatori (in questo caso i genitori e gli insegnanti) devono apparire complici e non avversari agli occhi dell'educando, altrimenti si innescano dei processi deleteri proprio per la crescita del bambino.
Io non mi occupo di educazione se non perchè sono genitore, quindi non posso dare un parere tecnico su questo principio, tuttavia l'ho sempre ritenuto condivisibile.
Gianfranco Morciano
00mercoledì 10 settembre 2008 02:44
Un buon segnale


Anni fa si doveva fare un intervento in una scuola media dove un bambino iperattivo e molto oppositivo-provocatorio aveva messo in grande difficoltà la classe docente.
L'incontro con la nostra equipe fu duro anche perché chiedevamo di modificare parte della didattica e dell'attribuzione dei voti. Scontri, incomprensioni, tensioni e riconciliazioni. Alla fine siamo riusciti ad entrare e tutti a metterci della buona volontà, bene questo contesto scolastico (Burago Molgora), dove tante difficoltà sembravano essere di cattivo auspicio, alla fine ci ha permesso un'esperienza che ancora oggi porto a modello.
La maggior parte degli insegnantoi si ingaggiò nella sperimentazione, la preside in prima persona (e purtroppo una preside così non l'ho più incontrata) e persino i bidelli.
L'intervento a scuola con quello in tandem a casa alla fine cominciò a portare risultati...e ad un certo punto ci ritrovammo nel consiglio di classe non più a discutere di M. che aveva picchiato questo o rotto quello...ma dell'andamento della didattica, come fosse ormai una classe normale.

Ho trovato nella mia posta una mail molto costruttiva ed anche chiarificatrice delle maestre di Lorenzo, sono contento... e disponibile.
Siamo qui, mettiamo a disposizione ciò che é nelle nostre possibilità, magari insieme ce la facciamo.

GFM

PS la mail delle maestre é del 02.09, ma io l'ho letta solo ora, mi scuso.

Milena 62
00giovedì 11 settembre 2008 10:33
Grazie Gianfranco per la notizia mi associo alla tua contentezza.
Rispetto a ieri il mio piccolo è riucito ad andare a scuola senza opposizione tutto tranquillo.Al momento dell'entrata si è innescata l'ansia che è durata 10 minuti. Con l'aiuto delle maestre si è tranquillizato ci ha salutati ed è entrato in classe.
Per noi oggi è stato un passo avanti, non so domani come sarà ma siamo fiduciosi.
E' come dice la dolce mammina Chiara "Milena tieni duro non mollare" ebbene queste parole mi stanno aiutando tanto e mentalmente me le ripeto.
Grazie a tutti di esserci
Milena 62
00venerdì 12 settembre 2008 17:44
Ciao a tutti, volevo rendervi partecipi della mia gioia, il mio piccolo un pò alla volta sta riuscendo ad andare a scuola regolarmente. Notizia di oggi la maestra ha cmunito al papà che se continua così va benissimo.
Grazie a tutti e a presto
Gianfranco Morciano
00venerdì 12 settembre 2008 23:37
Oggi abbiamo riunito l'equipe per parlare dei nostri bambini (il lavoro di sabato 6).

Volevo dire subito che le nostre operatrici/terapeute (Dolly, Selene, Valentina) hanno fatto davvero un buon lavoro, analizzando il quale credo di poter dire che i risultati di oggi possono essere spiegati in buona misura con il loro lavoro.

Hanno lavorato sulle capacità di ascolto e concentrazione, sull'attesa e sulla turnazione, ma soprattutto fatto sperimentare ai bambini dosi controllate di paura facendoli poi parlare e confrontare su questo. Lorenzo che trasformava le paure in comportamento convulso negava di aver paura (quando invece le difficoltà erano evidenti)...ma poi é rimasto incantato nel sentire Giulia che invece le sue le ammetteva, ed anche gli altri.
Questa cosa deve aver lavorato molto nel suo cervello nei giorni successivi.
Infatti dopo l'opposizione del primo giorno, Lorenzo nel secondo ha chiaramente detto ai genitori "ho paura" (di andare a scuola), "ho paura di morire". Tale infatti é la sostanza del disturbo da separazione.

Riassumendo penso che quel lavoro abbia prodotto il risultato di far ammettere la paura senza trasformarla in oppositività.
IL risultato non ci sarebbe stato se la famiglia non avesse già cominciato a sperimentare tecniche di rinforzamento e contenimento (e tenuto duro).
Ma penso che anche la scuola deve aver fatto la sua parte e mi piacerebbe parlare di questo con le insegnanti e conoscere il nuovo insegnante di sostegno.

Infine l'equipe ha tracciato quello che potrebbe essere per Lorenzo un lavoro nel breve e medio termine e valutato quanto sia utile far lavorare i bambini in gruppo ed in coppia (nonostante la tendenza tourettica a primeggiare). Di fatto stiamo approntando un modello, da quel che ne so é la prima volta in Italia. Peccato che Seragni non abbia potuto partecipare.

GFM

PS per la scuola: é inteso che quando Lorenzo avrà raggiunto un controllo comportamentale dentro un range di normalità (anche bassa) il prossimo lavoro sarà togliere la certificazione di handicap.



matisse123
00sabato 13 settembre 2008 21:47
ciao Milena non ci conosciamo ma anch'io come te ho un bimbo di 7 anni.Volevo solo farti che gioisco insieme a voi per i progessi di Lorenzo, sono grandi conquiste per loro ed enormi gioie per noi genitori.
Ci incontreremo il 25 ottobre al prossimo incontro,abbiamo già prenotato il volo quindi ci saremo anche noi.
Milena 62
00martedì 16 settembre 2008 14:17
Grazie Gianfranco, Dolly, Selene per tutto quello che avete fatto e continuerete a fare per i ns. bimbi. Oggi Lorenzo è andato a scuola tranquillissimo!
Per matisse123 sarò felicissima di incontrarti.
Per Gianfranco sabato al convegno avrai modo di conoscere l'insegnante di sostegno in quanto parteciperà
A presto
Milena 62
00martedì 16 settembre 2008 14:20
Si Gianfranco anche le insegnanti stanno facendo molto. Entrambe vogliono parlare con te a questo proposito ti avevo inviato un e-mail, ma molto probabilmente non sei riuscito ancora a leggerla.
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