TESTIMONI DI GEOVA: "FATEMI VEDERE I MIEI FIGLI!"

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parliamonepino
00venerdì 16 luglio 2010 19:39

FATEMI VEDERE I MIEI FIGLI

L’appello di un padre “disperato”. Da un mese e mezzo non vede i bambini. Per un veto “religioso”

CISON DI VALMARINO – E’ difficile condensare nelle poche righe di un articolo una storia di vita per cui non basterebbe nemmeno un libro. Attenendosi ai canoni della cronaca, si potrebbe scrivere: Tiziano Q., 42 anni, residente a Cison di Valmarino, separato da due anni, padre di due gemelli di 7 anni, da circa un mese e mezzo non vede i suoi figli che per disposizione del Giudice avrebbe diritto di vedere due volte a settimana il martedì ed il giovedì dalle 18 alle 21 e tenerli con sé il fine settimana.

Prima di rispondere alla domanda ‘perché?’, che implica una risposta articolata oltre che delicata, si potrebbero aggiungere alcuni dettagli alla pura cronaca, ad esempio che Tiziano è un ex Testimone di Geova, ex perché separato con addebito di colpa e con una nuova compagna è stato espulso dall’organizzazione. E si potrebbe anche dire che pure la ex moglie è Testimone di Geova, credente e praticante. Lei non è stata espulsa anche se sta comunque ‘scontando’ un percorso di redenzione. Di conseguenza anche i due gemelli sono Testimoni di Geova.

Il fattore religione in questo caso non è secondario perché, spiega Tiziano, «le regole dispongono che non si possono avere contatti con membri espulsi dall’organizzazione, nemmeno se parenti stretti, se non in caso di permessi speciali, per visite in caso di malattie gravi ad esempio». Secondo Tiziano «i bambini sono condizionati dall’ambiente in cui vivono e per questo sembrano essersi allontanati da me, sembrano volersi tenere a distanza, sembrano fin impauriti da me, tanto che le ultime volte che andavo a prenderli si nascondevano dietro la mamma o non volevano scendere dalla macchina». A quanto pare non ci sono dietro episodi di violenza o abusi.

Tiziano ha provato a parlare con loro, ma non è riuscito a capire cosa li turba, teme che siano strumentalizzati, anche perché «succedeva spesso che la domenica sera, quando dovevo riaccompagnarli dalla mamma – dice – insistessero per rimanere con me». E ora non riesce a darsi pace di questo repentino allontanamento. «Tra poco dovrò essere operato di tumore all’alluce – aggiunge – Come farò quando non potrò muovermi e l’unico modo per vederli sarà che vengano loro da me?». Ha denunciato il fatto ai Carabinieri che però «non possono fare nulla se sono i bambini a non voler venire» spiega Tiziano, ha chiesto aiuto al suo avvocato, si è rivolto al Consultorio famigliare, all’associazione dei Padri Separati di Pordenone e ora scriverà al Tribunale per i Minori.

Intanto prova ad affidare la sua storia anche ai media. Una storia personale raccontata sottovoce rispetto a quelle che si leggono ultimamente, nelle quali finisce sempre in tragedia. Perché non provare allora a risolvere questo dramma interiore prima che il dolore porti a colpi di testa?


Autore: Elisa Giraud Data di pubblicazione: 16-07-2010



Cosa dicono i lettori


lu // 16/07/2010 18:07
fermo restando che: 1) si ha
fermo restando che:
1) si ha sempre ragione quando si racconta la propria versione dei fatti senza far sentire anche le altre campane;
2) il signore è sempre e comunque il padre dei bambini con tutti gli obblighi (anche morali)che ne conseguono;
3)vista la condizione di salute a tutta la mia umana comprensione e gli faccio i migliori auguri per una pronta guarigione
mi viene da pensare che, indipendentemente dall'indirizzo religioso, il sig. Tiziano come padre ha dato ai suoi figli una certa educazione morale in accordo alla moglie ed alla comunità di cui lui volontariamente faceva parte fino a quando, sempre volontariamente ha,presumo, lasciato la moglie e iniziato una vita sua in contrasto con i principi che fino a poco prima aveva insegnato ai figli.
la madre, invece, ha continuato a dare ai figli la stessa educazione e stabilità che questi bambini hanno sempre avuto. il sig. Tiziano è sicuro che il disagio dei figli sia dovuto esclusivamente alla ex moglie e non, almeno in parte ,al suo modo di vivere? credo che in ogni caso un onesto autoesame e ad uno sforzo da entrambe le parti sia il modo migliore per risolvere la cosa nell'interesse di due ragazzini che, seppur giovani sono in grado di dire la loro...




rispondiPostino // 16/07/2010 17:07
Rancori e orgogli
I genitori devono sforzarsi di far di tutto affinché i bambini possano sentirli entrambi vicini, le nostre logiche e i nostri punti di vista lasciamoli da parte. Non solo a 7 anni hanno bisogno dei genitori, ma anche a 10, a 13 e oltre. La serenità data ai bimbi infonde sicurezza in se, fiducia nella vita, altrimenti tutto il mondo diventa grigio. Forza Tiziano.




rispondibiof // 16/07/2010 15:07
Religione?
Sarebbe una religione?





rispondiFlair // 16/07/2010 14:07
QUESTA PURTROPPO E' LA PRASSI...
Volevo rispondere all'anonimo che parla di "false informazioni". Prendo atto che il suo sia un caso fortunato, dovuto magari (mi auguro) al suo buon senso. Ma quello che il signor Tiziano ha descritto, ahimè, non è altro che la prassi prevista da questa religione (mi astengo dall'esprimere giudizi di valore a riguardo) in casi come questi; prassi legittimata dalle riviste che lei è tenuto a studiare ogni settimana. Quindi parlare di false informazioni, quando tali informazioni sono alla portata di chiunque si imbatta nelle riviste pubblicate dall'organizzazione, mi sembra piuttosto fuori luogo.

Se fossi malpensante, le direi che, pur sapendo come funzionano queste cose all'interno dell'organizzazione, lei tende a sminuire il tutto per non screditarne il buon nome (in fondo la parvenza di assoluta integrità morale è un'ottima pubblicità per chi, ignaro, osserva il tutto dall'esterno). Invece, voglio concederle il beneficio del dubbio, e pensare che lei abbia detto questo semplicemente perchè non ha avuto la sfortuna di incappare in una situazione del genere.

Le ingerenze nel privato e in faccende così delicate come questa di cui è capace questa religione sono facilmente intuibili dall'articolo, e documentate in maniera più approfondita altrove.




rispondiantoniod4872 // 16/07/2010 14:07
Salve, non posso non
Salve, non posso non intervenire.
Purtroppo sono anch'io un testimone di Geova, da troppi e faticosi anni. Conosco personalmente Tiziano Q. avendolo frequentato anni addietro in serena amicizia. Posso assicurare, senza entrare nel merito di questioni personali, che si tratta di persona onesta, amabilissima e corretta. Soffro insieme a lui per le porcherie che la psicosetta dei testimoni di Geova infligge ai suoi aderenti. E' scandaloso che alcuni sedicenti testimoni di Geova scrivano che non viene impedito di frequentare i parenti fuoriusciti dall'organizzazione. Non e' permesso frequentare parenti, fratelli, amici che abbiano anche solo una opinione differente dagli ordini che arrivano dall' America. Questo avviene con la connivenza della filiale Italiana dei testimoni di Geova e di tutti coloro che la sostengono, in buona o cattiva fede.
Ho sofferto molto tra i testimoni di Geova, sono stanco.
Prego le forze dell'ordine, VI PREGO , di interessarsi piu' da vicino a quello che succede all'interno delle congregazioni. Minacce, insulti, intimidazioni, ricatti, tutto nel nome di Dio. Dopo molti anni tra i testimoni di Geova, dubito dell'esistenza di Dio.
Caro Tiziano, sii forte. Ti abbraccio.




rispondiAnonimo // 16/07/2010 12:07
false informazioni
Salve,
sono un Testimone di Geova, figlio di un ex testimone di Geova. Mai nessuno mi ha vietato di vedere mio padre...

Per un periodo sono stato anchio disassociato e non mi hanno mai impedito di vedere i miei cugini, i miei parenti stretti.

Certamente qualcosa cambia. Mel mio caso io sono TdG e mio padre no (separato e con una compagna). Ciò che cambia è che mio padre non prega con me, ad esempio... ma non cambia ilfatto che io vado a pranzo un giorno con mio padre... oppure un sabato vado a pesca con lui.

bah... quante false informazioni circolano...

Inoltre viene sempre insegnato di rispettare i genitori, testimoni di geova o no! Bisogna ubbidire ai genitori, finché tale ubbidienza non contraddice i principi biblici. bisogna mostrare onore a padre e madre!

Io non conosco la situazione descritta in questo articolo, ma è facile strumentalizzare l'unica testimonianza.




rispondiLAURA // 16/07/2010 10:07
è inacettabile che i
è inacettabile che i rancori personali vadano a ricadere sui figli, i soggetti più deboli.Purtroppo sta all'intelligenza di ogni singola persona far si che i bambini soffrano il meno possibile nelle separazioni e mi accorgo che persone intelligenti non ce ne sono molte.
E' ancora più squallido in questo caso che ci si nasconda anche dietro alla religione.




rispondibruna // 16/07/2010 10:07
figli
Questa è l'ennesima storia di violenza se si può anche così definire, sui bambini. Non voglio inoltrarmi sul discorso testimoni di geova che già dice tutto, ma non è permesso che non 2010 ci possano ancora essere questi casi in cui sicuramente è stato trasmesso qualcosa di negativo ai bambini verso il loro padre. E cosa sono queste differenze sul praticare da parte della moglie e non da parte del marito. Comunque caro Tiziano hai visto a cosa ti hanno portato di testimoni di geova. Pensaci su bene e lotta con tutto te stesso per dare una giustizia e una serenità a questi bambini. Dico alla madre, sempre che la storia sia così come è descritta, e comunque in qualsiasi caso, che si vergogni di non far vedere il papà ai bambini. Ciao bruna




rispondiRAFFAELLA // 16/07/2010 09:07
Sono fermamente convinta che
Sono fermamente convinta che i genitori sono naturalmente due e, a meno di casi estremi, due devono rimanere per tutto il resto della vita dei figli. Entrambi i genitori hanno il diritto/dovere di poter partecipare all'educazione e alle esperienze di vita dei figli affinchè questi ultimi possano crescere in equilibrio.
Non accetto che siano strumentalizzati da madri o padri per scaricare le proprie frustrazioni che nascono per lo più da un'immaturità che purtroppo caratterizza i giovani genitori d'oggi.
L'intromissione di figure terze (famiglia, legali, nuovi compagni) durante le separazioni è sempre deleteria e mina ulteriormente i già difficili rapporti tra gli ex coniugi.
In questo caso siamo all'assurdo e più assurdo ancora è che i tribunali non intervengano per favorire l'incontro tra padre e figli anzichè lasciare che due bambini rimangano "orfani" di padre a causa di una madre e della comunità che frequenta. Tre vittime di un sistema chiuso e di comodo.
Cara mamma, apri gli occhi verso le tue due creature e cogli l'irrinunciabile bisogno di un padre che i tuoi figli celano. Non illuderti che i loro rifiuti siano veri. I bambini dicono quello che tu vuoi sentirti dire per non farti dispiacere.Loro ti amano di certo di più di quanto li ami tu che neghi loro uno dei loro bisogni primari.
Purtroppo i casi di padri negati sono tantissimi, quasi tutti direi. I padri sono solo bancomat per lo stato italiano e per le madri che ne approfittano. E queste donne che tanto sventolano la parità dei diritti e la propria forza, in realtà sono piccole creature che si beano dei dispetti verso i mariti che tengono appesi a un filo usando i figli.
Tiratevi su le maniche e fate vedere quel che valete, tutti gli altri sono solo mezzi subdoli e di certo dimostrano che voi l'amore per i figli non sapete neppure dove stia di casa.
Vergogna per queste madri e per le istituzioni che le favoriscono.

Scritto da una madre separata ben felice di vedere gli occhi del proprio figlio brillare quando vede il padre.




rispondiAnonymous // 16/07/2010 10:07
Nessun commento per la setta
Nessun commento per la setta religiosa che impone regole idiote basate sul NULLA?
Limpido esempio di bigottismo religioso insomma.




rispondiAnonimo // 16/07/2010 16:07
Forse non hai letto tutti i
Forse non hai letto tutti i commenti.. forse basi le tue affermazioni e i tuoi giudizi su un'unica notizia.

Leggi per favore:
Salve,
sono un Testimone di Geova, figlio di un ex testimone di Geova. Mai nessuno mi ha vietato di vedere mio padre...

Per un periodo sono stato anchio disassociato e non mi hanno mai impedito di vedere i miei cugini, i miei parenti stretti.

Certamente qualcosa cambia. Mel mio caso io sono TdG e mio padre no (separato e con una compagna). Ciò che cambia è che mio padre non prega con me, ad esempio... ma non cambia ilfatto che io vado a pranzo un giorno con mio padre... oppure un sabato vado a pesca con lui.

bah... quante false informazioni circolano...

Inoltre viene sempre insegnato di rispettare i genitori, testimoni di geova o no! Bisogna ubbidire ai genitori, finché tale ubbidienza non contraddice i principi biblici. bisogna mostrare onore a padre e madre!

Io non conosco la situazione descritta in questo articolo, ma è facile strumentalizzare l'unica testimonianza.




rispondiFlair // 16/07/2010 18:07
E QUINDI?
Anonimo suppongo si stia riferendo a me quando dice "Forse non hai letto tutti i commenti.. forse basi le tue affermazioni e i tuoi giudizi su un'unica notizia", visto che l'avevo chiamata in causa.

Ebbene, i commenti li avevo letti già prima. Li ho riletti per vedere se mi era sfuggito qualcosa, qualcosa che forse voleva farmi notare in particolar modo. Non mi è sembrato che questi si discostino di molto dal mio pensiero, anzi qualcuno ha perfino rincarato la dose laddove io avevo sospeso il giudizio, e pareri forti sono arrivati anche da chi condivide la sua stessa fede (senza entrare nel merito, visto che il signore mi sembrava molto provato).

Dunque, dove vogliamo arrivare? Lei non ha fatto altro che incollare il suo precedente commento, dopo avermi suggerito di leggere gli altri. Non ho avuto il piacere di leggere una risposta concreta che smentisca quello che viene detto in questa pagina. Solo la soluzione di comodo delle "false informazioni". In tutta franchezza, mi sembra un po' poco.

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FONTE

IN SEGUITO, FARO' UN MIO COMMENTO!
PINO



[SM=g2093951]

parliamonepino
00venerdì 16 luglio 2010 20:50

I FIGLI DEVONO VEDERE IL PADRE E LA MADRE!

Ho avuto una esperienza come testimone di Geova dal 1972 al 1992! Conosco perfettamente il contesto semantico. Non mi sorprende che succedano episodi così dolorosi, quando in una famiglia si incrinano i rapporti sentimentali e perdipiù c'è una frattura legata ad un credo religioso. Attribuire tutta la colpa di certi disagi alla Torre di Guardia, per la sofferenza dovuta allo smembramento del proprio matrimonio, è poco saggio e semplicistico. Le responsabilità vanno ricercate anche nei protagonisti di questa vicenda. Chi paga il costo più caro di questa situazione sono i figli minori, che possono subire traumi, confusione ed insicurezza, in misura irreversibile. Mi auguro, che ci siano persone competenti che diano il giusto supporto a questi due ex coniugi, ma non ex genitori. Dr. Giuseppe Lupo.



QUESTO IL MIO COMMENTO, INSERITO ALCHE NEL QUOTIDIANO DI TREVISO!

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@nounou@
00venerdì 16 luglio 2010 23:50
Re:
parliamonepino, 16/07/2010 20.50:


I FIGLI DEVONO VEDERE IL PADRE E LA MADRE!

Ho avuto una esperienza come testimone di Geova dal 1972 al 1992! Conosco perfettamente il contesto semantico. Non mi sorprende che succedano episodi così dolorosi, quando in una famiglia si incrinano i rapporti sentimentali e perdipiù c'è una frattura legata ad un credo religioso. Attribuire tutta la colpa di certi disagi alla Torre di Guardia, per la sofferenza dovuta allo smembramento del proprio matrimonio, è poco saggio e semplicistico. Le responsabilità vanno ricercate anche nei protagonisti di questa vicenda. Chi paga il costo più caro di questa situazione sono i figli minori, che possono subire traumi, confusione ed insicurezza, in misura irreversibile. Mi auguro, che ci siano persone competenti che diano il giusto supporto a questi due ex coniugi, ma non ex genitori. Dr. Giuseppe Lupo.



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Hai scritto bene Pino, chi paga alla fine sono i bambini! sempre!
Kalos52
00sabato 17 luglio 2010 10:17
Re:
parliamonepino, 16/07/2010 20.50:


I FIGLI DEVONO VEDERE IL PADRE E LA MADRE!

Ho avuto una esperienza come testimone di Geova dal 1972 al 1992! Conosco perfettamente il contesto semantico. Non mi sorprende che succedano episodi così dolorosi, quando in una famiglia si incrinano i rapporti sentimentali e perdipiù c'è una frattura legata ad un credo religioso. Attribuire tutta la colpa di certi disagi alla Torre di Guardia, per la sofferenza dovuta allo smembramento del proprio matrimonio, è poco saggio e semplicistico.


Però....se non ci fosse di mezzo la torre di guardia, nemmeno saremmo qui a discutere l'argomento: la diatriba non si basa sull'educazione dei figli, nè sull'assegno di mantenimento ma è di carattere puramente religioso quindi, se non ci fosse questa religione di mezzo, nemmeno ci sarebbe il problema.


Le responsabilità vanno ricercate anche nei protagonisti di questa vicenda. Chi paga il costo più caro di questa situazione sono i figli minori, che possono subire traumi, confusione ed insicurezza, in misura irreversibile.

Sicuramente i protagonisti (e non intendo il padre, che sta facendo correttamente la sua parte) sono plagiati da un credo che non dà respiro agli ex TdG. Che i bambini siano strumentalizzati ed intimiditi è evidente dai pregiudizi inculcati loro, forse dalla madre, forse da altri parenti: di certo sono troppo piccoli per essere in grado d'esprimere obiettività, obiettività e vero amore che invece dovrebbe manifestare la madre.

Mi auguro, che ci siano persone competenti che diano il giusto supporto a questi due ex coniugi, ma non ex genitori. Dr. Giuseppe Lupo.




probabilmente lo scalpore del caso, il polverone che si sta creando potrebbero "aiutare" la madre e i suoi correligiosi a far giustamente un passo indietro mettendo al primo posto gli interessi dei figli, che hanno bisogno d'essere amati da entrambi i genitori e che entrambi i genitori hanno bisogno d'amare.


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