Route 66

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
samus-aran
00mercoledì 14 febbraio 2007 00:52
Ok, proviamo a risvegliare questa cartella con un pò di CULTURA !!!
Allora.....niente alieni, niente leggende, ma la storia di una grande strada chiamata Ruote 66 ! (mi ha fatto commuovere questa storia.....amo l'asfalto [SM=x430260] )
Come semre da Wikipedia [SM=x430262]


U.S. Route 66




Inaugurata: 11 novembre 1926
Rimossa dal sistema: 27 giugno 1985
Limite Ovest: Los Angeles (1926-1936)
Santa Monica (1936-1985)
Limite Est: Chicago, IL



U.S. Route 66 o Route 66 è un' highway statunitense. È una delle prime highway federali, la US 66 fu aperta l'11 novembre 1926 anche se fino all'anno seguente non vennero installati tutti i cartelli indicatori. Originariamente collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica attraverso gli stati Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California. La distanza complessiva era di 3.755 km (2.347 miglia).

La Route 66 fu una strada usata per la migrazione verso Ovest, specialmente durante il dust bowl, e supportò l'economia delle comunità attraverso le quali passava. Le popolazioni prosperarono per la crescente popolarità della strada, ed alcune di queste combatterono per tenere in vita la strada dopo la nascita del nuovo Interstate Highway System.

La US 66 fu ufficialmente rimossa dal sistema delle highway nel 1985, quando assieme alle altre fu rimpiazzata dall' Interstate Highway System. La strada esiste attualmente con il nome di "Historic Route 66". È così tornata sulle mappe in questa veste.






Storia della highway

Nascita e crescita della Route 66

Patrocinata da Cyrus Avery, nativo dell'Oklahoma, nel 1923 quando si cominciò a parlare di un sistema di strade nazionali, la US 66 fu aperta al traffico nel 1926, ma la pavimentazione fu completata solo nel 1938. Avery voleva fortemente che questa strada avesse un numero pari e propose il numero 60. Nacque una polemica per l'assegnazione del 60, principalmente dai rappresentanti del Kentucky che volevano che la strada fra Virginia Beach e Los Angeles portasse questo numero e che la 62 collegasse Chicago a Springfield (Missouri). Argomentazioni e contro-argomentazioni si scontrarono fino a quando non venne presa la decisione finale di chiamare US 60 la strada fra Virginia Beach e Springfield (Missouri) e che la US 62 quella che collegava Chicago a Los Angeles. Fu così che Avery scelse il "66" (che era rimasto inutilizzato) perché pensò che la ripetizione del numero fosse facile da ricordare e piacevole da dire ed ascoltare.

Quando il sistema federale fu creato ufficialmente, Avery si adoperò per la creazione di un'associazione per la promozione della US 66 al fine sia di completare la pavimentazione da un'estremità all'altra che di promuovere i viaggi su questo percorso. Nel 1927 l'associazione venne creata con base a Tulsa, (Oklahoma) con John T. Woodruff (di Springfield, Missouri) come presidente. Nel 1928 l'associazione fece la prima azione di propaganda della strada con il "Bunion Derby", una gara podistica fra Los Angeles e New York. Era previsto che il percorso fra Los Angeles e Chicago fosse fatto sulla Route 66. La pubblicità fece il suo lavoro e molti personaggi celebri fra cui Will Rogers, salutarono i partecipanti in punti prestabiliti. L'associazione continuò il suo servizio di promozione fino a quando venne sciolta nel 1976.


Cartello stradale moderno, nel New Mexico, lungo il percorso della Route 66 parte del National Scenic BywayIl traffico crebbe anche a causa delle zone attraversate. Larga parte del tracciato era pianeggiante e ciò la fece preferire dai guidatori di mezzi pesanti. Il Dust Bowl degli anni '30 vide molte famiglie rurali, principalmente dall'Oklahoma, Kansas e Texas, prendere la strada per cercare nuove opportunità ad ovest. La Route 66 divenne il percorso preferito da queste persone, spesso denigratoriamente chiamate Okies. Durante la Grande depressione, dette un minimo reddito alle popolazioni che vivevano lungo il percorso. La strada passava dentro molti piccoli paesi, ed il traffico crescente, aiutava a creare quelle piccolissime imprese familiari (mom-and-pop) fra cui stazioni di servizio, ristoranti e riparatori d'auto lungo tutto il percorso.

Come tutte le altre highways anche la 66 aveva il fondo in terra battuta. Grazie agli sforzi dell'Associazione della Route 66, divenne la prima completamente asfaltata nel 1938. Molti erano i punti pericolosi così che alcuni tratti la fecero conoscere come Bloody 66 (66 sanguinaria), ma da subito vennero avviati lavori per migliorare la sicurezza e togliere le curve più pericolose. Un tratto (attraverso le Black Mountains in Arizona) era costellato di tornanti e considerato così pericoloso che i primi viaggiatori, troppo spaventati alla prospettiva di guidare da soli su di una strada così pericolosa, spesso ingaggiavano piloti locali esperti del tracciato. Questo tratto rimase così fino al 1953 e nonostante questo pericoloso tratto la Route 66 rimase molto popolare.


Il ponte Chain of Rocks fu costruito per sopportare il crescente traffico sulla Route 66 nei pressi di St. LouisDurante la seconda guerra mondiale, la Route 66 vide il passaggio dei molti che si recavano verso le industrie di materiale bellico in California. Route 66 completamente asfaltata, già famosa divenne una delle strade più trafficate e servì anche per spostare materiale militare. Nei pressi di Fort Leonard Wood nel Missouri, posizionato vicino alla highway venne costruita una vera autostrada con corsie separate per aiutare a smaltire l'intenso traffico.

Negli anni '50, la Route 66 divenne la strada preferita da chi si spostava verso Los Angeles per vacanza. La strada passa attraverso il Painted Desert (Deserto dipinto) in Arizona e nei pressi del Grand Canyon. Meteor Crater, il celebre cratere meteroritico dell'Arizona era una delle altre attrazioni che punteggiavano il viaggio. L'aumento vertiginoso del turismo dette l'impulso alla nascita di molte attrazioni commerciali lungo tutto il tracciato: si va dagli motel a forma di tepee (la capanna indiana), negozi a forma di budino, negozi che vendono cianfrusaglie pellirosse e fattorie specializzate nell'allevamento di rettili. Il locale Meramec Caverns vicino a San Louis iniziò a fare pubblicità proclamandosi come il nascondiglio di Jesse James. Un ristorante The Big Texan pubblicizzava che avrebbe regalato una cena con bistecca da 2 kg (72 once) a chiunque fosse riuscito a mangiarla completamente in un ora. È sulla 66 che è stato anche inventato anche l'industria del fast-food con Red Giant Hamburgs a Springfield (Missouri) che fu il primo drive-in ed il primo McDonald's a San Bernardino. Cambiamenti come questi al paesaggio hanno cementato la reputazione della 66 come un esempio quasi perfetto del microcosmo culturale dell'America, adesso strettamente legato all'automobile.


Cambiamenti nei percorsi




Nel 1930, fra Sprinfield e San Louis Est la Route 66 fu spostata a est più o meno dove adesso è la I-55. La posizione scelta inizialmente segue l'attuale Illinois State Route 4.

Dal centro di San Louis a Gray Summit (Missouri) la 66 seguiva Market Street e Manchester Road (adesso Missouri State Highway 100). Nel 1932 questo percorso venne cambiato, quello originale era stato considerato solo provvisorio. Il percorso prescelto doveva essere lungo Watson Road (adesso Missouri State Highway 366), ma Watson Road non era ancora completata.

Da ovest di El Reno (Oklahoma) fino a Bridgeport (Oklahoma), la Route 66 girava a nord verso Calumet (Oklahoma) e poi a ovest verso Geary (Oklahoma). Nel 1933 venne approntata una bretella da ovest di El Reno direttamente ad un miglio a sud di Bridgeport scavalcando il fiume South Canadian con un ponte in acciaio di 38 campate e deviando da Calumet e Geary per diverse miglia.

Da ovest di Santa Rosa (New Mexico) fino a nord di Los Lunas (New Mexico) la strada originariamente voltava a nord da quella che adesso la I-40 lungo il percorso della odierna US 84 fino vicino Las Vegas (Nevada), poi seguendo più o meno la I-25 attraverso Santa Fe e Albuquerque fino a Los Lunas e poi girava a nord-ovest lungo la moderna State Highway 6 fino ad un punto vicino Laguna. Nel 1937 fu completato un tracciato più rettilineo da ovest di Santa Rosa attraverso Moriarity e da est verso ovest attraverso Albuquerque fino ad ovest di Laguna. Questo nuovo tracciato risparmiava ai viaggiatori più di quattro ore di viaggio attraverso il New Mexico.

Oltre a questi, la 66 è stata deviata intorno a grandi città per permettere ai viaggiatori di evitare la congestione dei centri abitati. Alcune di queste città sono: Springfield (Illinois), San Louis (Missouri), Sprinfield (Missouri), Joplin (Missouri) e Oklahoma City (Oklahoma).




Declino



Lungo tutta la 66 sono compiuti sforzi per conservare gli edifici originali come questo.L'inizio della fine della Route 66 fu nel 1956 quando il Presidente Dwight Eisenhower firmò il Federal-Aid Highway Act (Atto per l'aiuto federale per le autostrade). Eisenhower era stato generale durante la seconda guerra mondiale ed aveva combattuto in Germania ed era stato impressionato dalle autostrade tedesche (le autobahn). Un sistema che permetteva trasferimenti ad alta velocità. Ritenne che si potesse applicare un sistema simile anche negli Stati Uniti che permettesse di spostarsi da uno stato all'altro senza fermarsi e permettere anche di spostare rapidamente truppe in caso di emergenza nazionale.

Durante i suoi quasi 60 anni di vita, la Route 66 fu in costante mutamento. Come l'ingegneria delle costruzioni civili è progredita e sono aumentate le necessità di trasporto, gli ingegneri hanno costantemente studiato soluzioni per realizzare collegamenti sempre più diretti fra città e paesi. L'aumento del traffico portò ad un costante miglioramento della 66, in particolare l'Illinois subito dopo la guerra iniziò ad allargare la strada portandola a quattro corsie praticamente su tutto il territorio dello stato da Chicago fino al fiume Mississippi appena ad est di San Louis e vennero realizzate circonvallazioni di tutte le città e paesi. Nella prima metà degli anni '50 anche lo stato del Missouri portò il tratto 66 che la attraversa a quattro corsie e completò tutte le circonvallazioni. Larga parte delle sezioni realizzate a quattro corsie poi vennero integrate nel sistema delle Interstate negli anni che seguirono.

Nel 1953 la maggiore modifica fu la realizzazione del Turner Turnpike in Oklahoma fra Tulsa e Oklahoma City. Questo tratto a pagamento di 144 km (88 miglia) corre parallelo alla US 66 per la sua intera lunghezza ed evita tutti i centri abitati. Nel 1957 questo tratto fu collegato con il nuovo Will Rogers Turnpike. Questa sezione collega Tulsa a Oklahoma (Missouri) passa ad ovest di Joplinn (Missouri) ancora parallela alla 66 scavalcando le città del nord-est dell'Oklahoma come l'intero stato del Kansas. Entrambe le Turnpike furono presto integrate nel progetto delle Interstate con il nome I-44 assieme al tratto di 66 che circonda Tulsa.

Originariamente era previsto che l'ultima parte della US 66 dovesse essere sostituita da interstate nel Texas, ma come succede molte volte ci furono ricorsi contro la costruzione di nuove autostrade. L'associazione della Route 66 si pose come portavoce di coloro che temevano di vedere una diminuzione dei propri affari con la costruzione delle nuove autostrade. Infatti dato che l'accesso alle interstate avviene con rampe ed interconnessioni, i viaggiatori non hanno la possibilità di entrare in contatto con le attività commerciali direttamente. Inizialmente era previsto di permettere, almeno alle catene commerciali più importanti, di avere spazi commerciali. Con una serie di ricorsi legali questo fu impedito a parte sulle strade a pagamento. Alcune città del Missouri minacciarono azioni legali, mai portate avanti, se l'amministrazione avesse rimosso i cartelli stradali indicanti il percorso. Alcune attività erano ben conosciute per il fatto di essere sulla 66 e venne allora avanzata la richiesta di chiamare Interstate 66 il tratto fra San Louis e Oklahoma City, ma anche questa richiesta venne respinta. Nel 1984 anche il tratto attraversante l'Arizona venne cancellato dalle mappe con il completamento della Interstate 40 attraverso Williams (Arizona). Alla fine con la decertificazione da parte della American Association of State Highway an Transport, l'anno seguente la US Hihway 66 cessò ufficialmente di esistere.

Con la cancellazione della US 66, non venne creata una sostituta unica. La I-55 ricalca il tratto fra Chicago e San Louis; la I-44 fino a Oklahoma City; la I-40 ne ha preso il tratto più lungo prendendo il posto della 66 fino a Barstow (California); la I-15 porta fino a San Bernardino ed infine la I-10 porta i viaggiatori attraverso l'area metropolitana di Los Angeles fino a Santa Monica.




Dopo la cancellazione



Quando la highway venne dismessa, i vari tronchi della strada vennero trattati in modi molto diversi. Per molte città divenne un collegamento commerciale con le interstate. Alcuni tratti diventarono strade statali, locali, private od addirittura abbandonate. Più dell'ottanta percento del tracciato originale e delle varie modifiche possono essere percorsi ancor oggi con un'attenta pianificazione. Alcuni tronchi sono ancora ben conservati, incluso quello fra Springfield (Missouri) e Tulsa.

Alcuni stati hanno tenuto la designazione 66 per parte della highway come strada dello stato. Le Highway 366, 266 e 66 dello stato del Missouri sono tratti originali della 66. La Oklahoma State Highway 66 rimane un percorso gratuito vicino alle Turnpike. Un lungo tratto in Arizona chiamato Ariziona State Highway 66 collega Seligman a Kingma. Un pezzo della strada che collega San Bernardino a La Verne, conosciuta come Foothill Boulevard nella parte orientale di Los Angeles ha preso il nome di California State Highway 66. Molte strade delle varie contee e strade cittadine continuano ad avere il nome di 66.




Revival

Nel 1990 vennero fondate due associazioni per la Route 66 in Arizona e Missouri ed altre ne nacquero di li a poco. Lo stesso anno lo Stato del Missouri dichiarò la Route 66 come Strada di interesse storico. Il primo cartello indicante Historic Route 66 venne installato a Kearnery Street all'incrocio con Glenstone Avenue a Springfiled (Missouri) (adesso è stato rimpiazzato ed è stato spostato vicino Eureka (Missouri). Altri cartelli, a volte sporadicamente, segnano l'intero tracciato. Una sezione della strada in Arizona è stata registrata nel National Register of Historic Places (Registro nazionale dei luoghi di interesse storico); la Arroyo Seco Parkway nell'area metropolitana di Los Angeles e Route 66 nel New Mexico sono stati segnalati nel National Scenic Byways (Strade secondarie di interesse paesaggistico); nel 2005 lo Stato del Missouri ha dichiarato la strada State scenic byway per tutto il tratto che gli compete. Nelle città di Rancho Cucamonga, Rialto e San Bernardino (tutte in California) sono stati installati cartelli della US-66 lungo il Foothill Boulevard.
DarkMetaller
00mercoledì 14 febbraio 2007 10:30
Interessante... ma è ancora frequentata un pochino?

Perchè se la frequentazione è poca, è una strada su cui ci si può divertire facendoci magari qualche giro a piedi o in bici o in moto o con qualsiasi mezzo a ruote senza preoccuparsi troppo delle macchine...
The Bombermaster
00mercoledì 14 febbraio 2007 16:40
Uhm...una sola domanda: perchè l'hai messo in questa cartella questo topic?
Non mi pare il posto più giusto... (non vedo dove sia il paranormale)
samus-aran
00mercoledì 14 febbraio 2007 18:42
Non c'è nulla di paranormale come ho detto all'inizio del mio post, ma la cartella era ferma a una vita fà, e visto che di storie di fantasmi e quant'altro qui nessuno ne è interessato o cmq non se parla da tantissimo tempo, ho pensato ad un revival della cartella inserendo storie particolari che oltre a interessare possono anche "istruire".
Da qui l'idea di inserire la storia sulla leggendaria Route 66 !

[SM=x430266]



Interessante... ma è ancora frequentata un pochino?

Perchè se la frequentazione è poca, è una strada su cui ci si può divertire facendoci magari qualche giro a piedi o in bici o in moto o con qualsiasi mezzo a ruote senza preoccuparsi troppo delle macchine...



Come dice nel pezzo "dopo la cancellazione" alcuni tratti sono stati inglobati dalle nuove "interstate" (ripercorribili attraverso un'accurata pianificazione), altri sono ben conservati (quello fra Springfield (Missouri) e Tulsa) mentre alcuni sono divenuti strade statali, locali, private o addirittura abbandonate.


Dr.Stewart
00mercoledì 14 febbraio 2007 19:55
Mah, per il momento la possiamo anche lasciare qua ^_________^


Scritto da: DarkMetaller 14/02/2007 10.30
Interessante... ma è ancora frequentata un pochino?

Perchè se la frequentazione è poca, è una strada su cui ci si può divertire facendoci magari qualche giro a piedi o in bici o in moto o con qualsiasi mezzo a ruote senza preoccuparsi troppo delle macchine...



Non penso, perchè o sono diventate strade abbandonate, o alcune parti sono state riprese per formare altre strade, e quindi perfettamente percorribili con i comuni mezzi di trasporto .


Dopo la cancellazione
Quando la highway venne dismessa, i vari tronchi della strada vennero trattati in modi molto diversi. Per molte città divenne un collegamento commerciale con le interstate. Alcuni tratti diventarono strade statali, locali, private od addirittura abbandonate. Più dell'ottanta percento del tracciato originale e delle varie modifiche possono essere percorsi ancor oggi con un'attenta pianificazione. Alcuni tronchi sono ancora ben conservati, incluso quello fra Springfield (Missouri) e Tulsa.



Molto interessante comunque, e poi magari si da contro a questo tipo di super strade, quando invece si può capire benissimo quanto sia stata importante sia per l'economia Americana sia per quanto riguarda quella delle normali famiglie


. Durante la Grande depressione, dette un minimo reddito alle popolazioni che vivevano lungo il percorso. La strada passava dentro molti piccoli paesi, ed il traffico crescente, aiutava a creare quelle piccolissime imprese familiari (mom-and-pop) fra cui stazioni di servizio, ristoranti e riparatori d'auto lungo tutto il percorso.



Certo, da una parte può far ridere che una sorta di autostrada entri nel registro nazionale dei luoghi di interesse storico, però per l'importanza che ha avuto ìè anche giusto, oltre al fatto, penso, che il tutto sia sistemato anche con un certo gusto estetico, come simil-luogo turistico. [SM=x430245]





non mi compariva l'ultimo messaggio si Sam, ecco perchè ho ripetuto anche io il pezzo di Darkmetale :D sorry [SM=x430245]

[Modificato da Dr.Stewart 14/02/2007 19.56]

samus-aran
00giovedì 15 febbraio 2007 16:38
Cultura popolare dell'inizio del XX secolo

La Route 66 ha dato il nome a molte aziende ed è stata immortalata anche nella letteratura, musica e televisione statunitense. Anche molte compagnie sono associate con la Highway 66 per il fatto di essere sulla strada o poco distante da essa, ad esempio la benzina Phillips 66 ha preso parte del nome direttamente dalla strada. Alla fine degli anni '20 due ingegneri chimici scelsero il tratto che attraversa l'Oklahoma per testare le qualità di una nuova benzina prodotta da una compagnia di Tulsa approfittando del fatto che si presenta piatto e senza curve. Il test andò particolarmente bene, tanto che il passeggerò esclamò che l'auto andava a like sixty (A sessanta). Il conducente controllò il tachimetro e rispose che stavano andando like 66 (a 66). La combinazione del numero della strada e della velocità dell'auto dette il nome alla benzina che si chiama così anche oggi.

Nel 1940, lo scrittore californiano John Steinbeck pubblicò Grapes of Wrath (Furore), il suo racconto narra il percorso verso ovest dei contadini dell'Oklahoma durante il Dust Bowl verso la valle di San Joaquin in California. Il libro descrive i molti problemi avuti da queste persone, incluso pregiudizi e povertà e come viaggiarono per il sogno di una vita migliore. Steinbeck dedica un capitolo a descrivere il percorso verso ovest, che attraversa Oklahoma City e prosegue lungo la Route 66. Lo scrittore si riferisce alla 66 come la Mother Road (Strada madre), un soprannome che è ancora usato. Il libro vinse il Premio Pulitzer e rese la strada ancora più famosa.

Nel 1946, il compositore jazz e pianista Bobby Troup scrisse la sua famosa Get Your Kicks On. Route 66, dopo aver percorso di persona la highway per andare in California. Egli mostrò la canzone a Nat King Cole che la fece diventare uno dei più grandi singoli della sua carriera. Il titolo gli fu suggerito dalla prima moglie di Troup, Cynthia, che lo accompagnò durante il viaggio. La canzone più tardi divenne un pezzo del repertorio di Chuck Berry e fu incisa da molti altri artisti, inclusi i Rolling Stones e i Depeche Mode.

La strada dette il suo nome anche ad un popolare spettacolo televisivo Route 66, trasmesso da 1960 al 1964 dalla CBS. Lo spettacolo vedeva Martin Milner e George Maharis nei ruoli di "Tod" e "Buzz", due giovani americani a bordo della loro Corvette in cerca di avventure sulle strade americane. Stranamente molte delle riprese furono effettuate in studio invece che nella realtà. Da allora la Corvette è l'auto che maggiormente è stata associata alla Route 66

Un altro prodotto della General Motors è associato alla Route 66: il Cadillac Ranch, posto vicino ad Amarillo (Texas) è noto per avere 10 Cadillac d'epoca infilate in senso diagonale nel terreno con il muso sotto terra.

La squadra di pallacanestro della NBA Development League di Tulsa, i Tulsa 66ers deve il suo nome alla strada. Questa ha dato il nome anche ad una squadra della Minor League Baseball dal nome Inland Empire 66ers.

Al giorno d'oggi la linea di jeans di K-Mart porta il nome della vecchia Highway con in nome Route 66

Nel film della Disney A Goofy movie, Goofy e Max vanno in vacanza usando la Highway 66.

Nella serie televisiva Stargate SG-1, nell'episodio "1969", il gruppo di SG-1 guida un furgoncino Volkswagen lungo buona parte del percorso della strada, con i cartelli Route 66 al loro posto.

Anche una casa produttrice di software per la navigazione ha preso il nome ed il simbolo dalla Highway.

Nel film d'animazione Cars - Motori ruggenti, si cita la perdita di interesse che ha avuto la Route 66.



[Modificato da samus-aran 15/02/2007 16.38]

Dr.Stewart
00giovedì 15 febbraio 2007 19:52


Un altro prodotto della General Motors è associato alla Route 66: il Cadillac Ranch, posto vicino ad Amarillo (Texas) è noto per avere 10 Cadillac d'epoca infilate in senso diagonale nel terreno con il muso sotto terra.






ho trovato inoltre che la Sega ci ha fatto anche un videogioco



Anche se dalla grafica ricorda molto 18 wheeler
DarkMetaller
00giovedì 15 febbraio 2007 22:07
In un Need for speed c'era una musica che si chiamava 'route 99', in un videogioco di crasc (Crash bandicoot 3) c'era un livello che si chiamava 'route (e non ricordo il numero)'
Dr.Stewart
00domenica 18 febbraio 2007 22:58
Altre info e curiosità, alcune già sscritte




La Route 66 e' una strada o meglio era una strada perche' ormai da un ventennio e' stata cancellata dalle mappe stradali del continente americano. Route 66, gia' il nome e' qualcosa di magico, ha sempre significato"andare in qualche posto" non semplicemente spostarsi.

La US Route 66 inizia dal centro di Chicago nel Grant Park e dopo 2.400 miglia attraverso tre fusi orari e otto stati - Illinois, Missuri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona,e California termina a Los Angeles all'incrocio del Santa Monica Boulevard con Ocean Avenue. Si puo' dire che inizia sulle sponde del lago Michigan e termina sulle spiagge dell'Oceano Pacifico ed e' stata una delle prime strade pavimentate a collegare l'Est con l'Ovest del Continente Americano.

Praticamente tutti gli americani, in modo o nell'altro hanno percorso almeno un tratto di questa che rimane una delle piu' famose strade del mondo e che spesso e' ancora conosciuta localmente con i nomi delle antiche piste indiane dalle quali ha preso origine: Pontiac Trail, Osage Indian Trail, Postal Highway, Ozark Trail, Grand Canyon Route, National Old Trails Highway, Mormon Trail, Will Rogers Highway.

Come tante altre Route fu istituita negli anni 20 per dotare gli Stati Uniti di una rete stradale adatta a soddisfare il crescente traffico automobilistico e l'impetuoso sviluppo dell'economia particolarmente nell' Ovest. Negli anni '70 e' stata sostituita dalle Interstate, una rete di strade a quattro o piu' corsie, in grado di rispondere in modo piu' soddisfacente alle nuove esigenze createsi dopo oltre mezzo secolo di motorizzazione di massa.

Non varrebbe la pena di aggiungere altro se la Route 66, durante i suoi cinquant'anni di esistenza, non fosse diventata qualcosa di piu' e di diverso da un semplice nastro di asfalto che collegava Chicago con Los Angeles.

Oltre ad attraversare molti dei posti piu' interessanti degli Stati Uniti, lungo il suo percorso si ritrova tutta la storia del paese e della sua evoluzione culturale nell'ultimo secolo. E' come un museo vivente a cielo aperto.

Ma c'e' di piu'. La Route 66 fin dall'inizio acquisto' un significato speciale nell'immaginario degli americani, una fuga verso l'Ovest, una corsa verso il sole, la liberta', il sogno dell'Eldorado, l' ultima frontiera in California. Nel periodo tra le due guerre milioni di automobilisti la percorsero per cercare la fortuna in California o anche solo per sfuggire alla Grande Depressione ed ai disastri ecologici causati dall'industrializzazione selvaggia e dalla coltivazione intensiva nelle praterie del Mid-West.

La lunga strada che collegava Chicago con Los Angeles, anche viceversa ma nessuno sembra ricordarsene, divento' sinonimo di avventura e fu celebrata da scrittori e musicisti, ebbe risonanza nazionale in un famoso serial televisivo degli anni '60, acquisto' insomma una sua fisionomia precisa che un semplice provvedimento burocratico non riusci' a cancellare. Woody Guthrie vi scrisse le sue ballate "on the road" Steinbeck vi ambiento' il suo capolavoro "Furore" chiamandola la Mother Road, la Strada Madre di tutti gli americani, Kerouac vi ambiento' le sue opere migliori.

E' un luogo popolato da innumerevoli cameriere, addetti alle pompe di benzina, camionisti, vagabondi, gestori di motel, autisti di camper, un mondo sempre diverso ma per molti versi uguale sparso lungo 2.400 miglia di asfalto. La Route 66 e' incredibilmente un posto unico, come una lunghissima citta' coi suoi abitanti perennemente in movimento e fieri di appartenervi. Viceversa il popolo che corre sulle Interstate a 4 corsie appartiene ad un' altra dimensione, ad un' altro modo di intendere la vita e se stessi. Veramente e' una strada di fantasmi e di sogni lasciati da tutti quelli che l'hanno percorsa, e' la liberta' di viaggiare su strade sterminate, non importa per arrivare dove ma certi di avere sempre qualcosa di nuovo da scoprire dietro la prossima curva.

Ma la Route 66 fu anche un potente strumento di sviluppo economico e culturale per i paesi che attraversava, attiro' milioni di persone nel South West americano finalmente non piu' isolato dal resto del mondo. Stati come l'Oklahoma e l'Arizona devono il loro sviluppo alla Route 66 e ne furono influenzati indelebilmente.

La fortuna della Route 66 fu costruita e sostenuta da una intelligente azione pubblicitaria organizzata dal comitato promotore presieduto da Cyrus Stevens, un facoltoso uomo d'affari di Tulsa in Oklahoma. Caso veramente unico al mondo la nuova strada fu lanciata negli anni 20 con tecniche degne di un prodotto commerciale di largo consumo e la clientela crebbe rapidamente.

La Route 66 divenne immediatamente la "via Maestra" verso l'Ovest, la strada da percorrere per raggiungere la California, le spiagge dorate, le fortune milionarie, la Mecca del cinema.

Oggettivamente aveva tutte le caratteristiche per diventare un prodotto di successo. Il suo tracciato attraversava alcune delle piu' belle aree del continente, dal Missouri al Texas, dagli altopiani del New Mexico ai Canyon dell' Arizona, un viaggio a ritroso alla fine del secolo scorso, i tempi della grande colonizzazione dell'Ovest.

Hollywood prima e la televisione poi fecero la loro parte costruendo con centinaia di film western e d'avventura il mito della frontiera americana. E la Route 66 ne divenne parte integrante.

La nuova rete di Interstate completate negli anni '70 rese piu' agevole il traffico automobilistico ma condanno' inesorabilmente il mondo nato e cresciuto intorno alla Route 66. Le autostrade infatti non attraversano i centri urbani, sono veloci e hanno scarsi contatti con il territorio circostante. I paesi che ottennero un'uscita sopravvissero, anzi si svilupparono ulteriormente, quelli tagliati fuori morirono inesorabilmente come rami d'albero staccati dal tronco.

Ma non basta. Il poter viaggiare piu' rapidamente comporta avere meno necessita' di pernottare quindi meno Motel, auto piu' affidabili resero inutili migliaia di officine, le grandi catene di fast food mandarono in rovina i piccoli Ristoranti familiari, insomma il mondo che ruotava intorno alla Route 66 scomparve quasi completamente in meno di un decennio.

Ma non del tutto perche' uno sparuto numero di "sopravvissuti" continuarono a vivere e lavorare ai bordi della vecchia strada, spesso piu' per nostalgia che per convenienza, conservando ancora intatto quello che fu lo spirito della buona vecchia Route 66. Molti piccoli centri si spopolarono completamente ma alcuni riuscirono a conservare sino ad oggi le loro peculiarita', isolati ma protetti dal mondo esterno che continuo' a sfrecciare sulle veloci autostrade.

Ripercorrendo l'antico tracciato, dove e' ancora rimasto agibile, si rimane colpiti da un mondo e da un modo di vivere fatto ancora di rapporti umani, di personaggi semplici, di piccole grandi cose che si penserebbero ormai estinte nel paese dei grattacieli. Oltre allo splendido paesaggio in gran parte ancora non invaso dal turismo di massa, la Route 66 regala ancora emozioni insospettabili al viaggiatore non frettoloso e incontri difficili da dimenticare.

Per questo motivo la Route 66 e' diventato un parco nazionale, caso unico al mondo per una strada, e vincolata dal Ministero Federale dei Beni Culturali come un pezzo significativo della storia d' America.

Con oltre 4.000 chilometri di estensione e' il parco naturale piu' lungo del mondo.
samus-aran
00giovedì 22 febbraio 2007 02:02

ha sempre significato"andare in qualche posto" non semplicemente spostarsi.

La US Route 66 inizia dal centro di Chicago nel Grant Park e dopo 2.400 miglia attraverso tre fusi orari e otto stati - Illinois, Missuri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona,e California termina a Los Angeles all'incrocio del Santa Monica Boulevard con Ocean Avenue.



Fantastico...si attraversano 3 fusi orari....meraviglioso !!! [SM=x430288] [SM=x430304]



E' come un museo vivente a cielo aperto.



Dio com'è affascinante !!! [SM=x430260]



Ma non basta. Il poter viaggiare piu' rapidamente comporta avere meno necessita' di pernottare quindi meno Motel, auto piu' affidabili resero inutili migliaia di officine, le grandi catene di fast food mandarono in rovina i piccoli Ristoranti familiari, insomma il mondo che ruotava intorno alla Route 66 scomparve quasi completamente in meno di un decennio.

Ma non del tutto perche' uno sparuto numero di "sopravvissuti" continuarono a vivere e lavorare ai bordi della vecchia strada, spesso piu' per nostalgia che per convenienza, conservando ancora intatto quello che fu lo spirito della buona vecchia Route 66. Molti piccoli centri si spopolarono completamente ma alcuni riuscirono a conservare sino ad oggi le loro peculiarita', isolati ma protetti dal mondo esterno che continuo' a sfrecciare sulle veloci autostrade.




La storia de3lla Route66 è talmente bella che in alcuni tratti arriva a commuovere.
Per quanto ami il progresso, la tecnologia e la frenesia del mondo moderno, a leggere queste cose, uno si ferma a immaginare, a sognare com'era quel mondo, miti, leggende e realtà che si intrecciano tra di loro.....fa venire voglia di partire seduta stante per andare a respirare quella sensazione di grandiosità che sprigiona !
Una strada entrata nei cuori della gente, che ha fatto la storia di una nazione.....grandioso ! *___*


Per questo motivo la Route 66 e' diventato un parco nazionale, caso unico al mondo per una strada.



Questo poi è il massimo....un strada che diventa Parco Nazionale ! [SM=x430246]
Dr.Stewart
00sabato 3 marzo 2007 11:46
Tra tutti gli itinerari possibili sparsi negli Stati Uniti, nessuno regge il confronto con la "mitica" Route 66, perchè questa è l' America più pura, più genuina.

E' l'America del Grande sogno Americano, la strada che attraversarono migliaia di persone verso la California alla ricerca dell' El Dorado, della ricchezza.



Portata alla ribalta da scrittori come Steinbeck, che la definisce "Mother Road", e da molti musicisti, si capisce che questa non è solo una semplice strada, un lembo d'asfalto attraverso il cuore degli USA, è un mondo a parte ... un mondo fatto di libertà e di sogni, di speranze e anche, a volte, di delusioni.

La Route 66 , parte dal profondo nord, nel Grant Park sulle sponde del lago Michigan a Chicago (Illinois) e attraversa ben 8 stati e dopo ben 3 fusi orari, termina sul molo di Santa Monica in California, con un percorso di circa 2500 miglia (oltre 4000 km).

E' stata la prima strada pavimentata a collegare l' Est con l'Ovest degli USA, da circa 20 anni è stata cancellata dagli stradari e dagli atlanti, poichè sostituita dalle moderne Highway da 5 o 6 corsie. Rimangono tuttavia tratti e luoghi da poter visitare, luoghi che hanno un fascino del tutto particolare, dove il tempo sembra essersi fermato, e dove l'atmosfera ha qualcosa di "particolare".

Anche se non si riesce a percorrere molti km dell'originale tracciato, un viaggio alla scoperta di quello che poteva essere la Route 66 è un esperienza indimenticabile per i veri amanti dell'America e dell'esperienza On The Road. Molti paesi e villaggi, che attualmente sono un po' decaduti, mantengono quell'atmosfera ricca di gloria passata, basti pensare ai motel alle insegne di locali e ristoranti, ad alcune opere d'architettura, come ponti e stazioni di servizio, che a distanza di anni sono li a testimoniare e a farci sognare l'antico splendore

Questo grande museo a cielo aperto, rappresenta buona parte della storia degli Stati Uniti recenti, basti pensare proprio alla diffusione dell'auto che permetteva grandi spostamenti, ma anche basti pensare alla storia, durante la seconda guerra mondiale, su questa strada passarono mezzi e armi che, dalle basi sparse in giro per gli USA, andavano a San Diego sede della Navy.

Tra tutte le cose lette o viste sulle Route 66, vi volevo riportare questa frase che più di altre rispecchiano il concetto, il filo conduttore di un esperienza simile...

La Route 66 è libertà di viaggiare attraverso spazi sterminati, non importa per arrivare dove, ma certi di aver sempre qualcosa di nuovo da scoprire, curva dopo curva...

Appresa questa grande filosofia di vita, modo di viaggiare attraverso gli USA, non ci resta altro che partire lungo questa strada, prendiamo la nostra auto, magari una bella Chevrolet anni 60 per stare in tema, o perchè no, il "mito" a due route la Harley Davidson

IL PERCORSO



on esiste un senso per percorrerla, però vi consiglio quello più "naturale" da Chicago a Santa Monica, da nord verso sud.

Ecco le principali tappe: Chicago (1), Springfield (IL) (2), Saint Louis (3), Springfield (MO) (4), Tulsa (5), Oklahoma City (6), Amarillo (7), Santa Fe (8), Albuquerque (9) Petrified Forest (10), Flagstaff (11), Peach Springs (12), Kingman (13), Needles (14), Barstow (15), San Bernardino (16), Santa Monica (17)



samus-aran
00martedì 6 marzo 2007 13:14

Anche se non si riesce a percorrere molti km dell'originale tracciato, un viaggio alla scoperta di quello che poteva essere la Route 66 è un esperienza indimenticabile per i veri amanti dell'America e dell'esperienza On The Road. Molti paesi e villaggi, che attualmente sono un po' decaduti, mantengono quell'atmosfera ricca di gloria passata, basti pensare ai motel alle insegne di locali e ristoranti, ad alcune opere d'architettura, come ponti e stazioni di servizio, che a distanza di anni sono li a testimoniare e a farci sognare l'antico splendore



[SM=x430260]



"Da costa a costa. Route 66" di Tiziana Barbieri
(Edizioni Pontegobbo- Pag 98 - Euro 10,00)





Un viaggio lungo la Route 66 è un viaggio attraverso quello che l’America è ed è stata. Lungo le sue 2448 miglia incontri il passato e il presente degli States: personaggi, luoghi, situazioni; d’improvviso ti trovi catapultato in un film e ti ritrovi ad osservare la ventosa Chicago (la Windy City, per l’appunto), il mid-west con le sue praterie sconfinate, i mulinelli di polvere impazzita dell’Oklahoma, la desolazione del Panhandle texano, il “far-west” del New Mexico e dell’Arizona, l’assolata California.

Ci sarebbe da capire perché questo viaggio è sempre immaginato e spesso vissuto da est verso ovest e non nell’altro senso, come se quello fosse l’unico giusto, come se andando in un senso ci fosse il continuo immergersi nel sogno e nell’altro il ritrovarsi miglio dopo miglio sempre più con la realtà (che è ben più cruda) sbattuta in faccia.

La Route 66 è la Mother Road cantata da Woody Guthrie prima e da Bob Dylan e Bruce Springsteen e mille altri dopo di lui; ed è la vera protagonista di Furore, romanzo che John Steinbeck pubblicò nel 1939 con la popolazione degli Stati Uniti ancora sconvolta dalla Grande Depressione di pochi anni prima, con i Joads assurti a simbolo di centinaia e centinaia di famiglie costrette ad abbandonare la propria terra per cercarne una, quella Promessa, che solo in rari casi riusciranno a trovare. Oggi, la Route 66, fagocitata in parte dalle moderne Interstates, ha trovato un modo per sopravvivere diventando con i suoi 4.000 kilometri il più esteso Parco Naturale del mondo.

Con “Route 66: l’America infinita” (seconda uscita della collana “Da costa a costa” edita da Pontegobbo), Tiziana Barbieri ci offre lo spunto per presentarci un completo panorama dell’America di oggi per confrontarla con la nostra cara vecchia Europa in un continuo gioco di incastri. Un viaggio attraverso gli U.S. of A., un viaggio attraverso il suo cuore e alle sue molteplici anime.

Ma ci sono anche i motels da quattro soldi, le ghost towns, le pompe di benzina abbandonate, le Harley Davidson e i vecchi pick-up arrugginiti, i tramonti nel deserto e il cielo con le nuvole “a due piani”.
E non possono certo mancare i rimandi alla musica, ma soprattutto al cinema, perché si “può fare a meno della realtà, ma non del desiderio”.

A metà tra il saggio e il reportage, corredato da alcune interessanti foto a colori, “Route 66: l’America infinita” si legge tutto d’un fiato, ed è lo strumento per rispolverare emozioni, sensazioni ed impressioni; ovviamente per chi sulla Route 66 ci ha posato i piedi (o le ruote di un’auto a noleggio) almeno una volta. Per tutti gli altri, leggendolo potrebbe scattare la scintilla della curiosità e chissà che non possa diventare meta di viaggi futuri.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com