Principalmente per Pyccolo!

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parliamonepino
00martedì 9 settembre 2008 18:49

"Il mio compagno non è rientrato dal campo di battaglia, signore.
Le chiedo il permesso di andarlo a cercare".

"Permesso negato - rispose l'ufficiale. Non voglio che tu metta a rischio la tua vita per un uomo che probabilmente è già morto".

Ma il soldato andò lo stesso e, un'ora dopo, ritornò ferito mortalmente, con il cadavere dell'amico caricato sulle spalle.

L'ufficiale era furioso:
"Ti avevo detto che era morto. Adesso ho perso tutti e due.

Dimmi: è valsa la pena di andare per riportare indietro un cadavere?".

il moribondo rispose:
"Sì, signore. Quando l'ho raggiunto, era ancora vivo e mi ha detto:" Jack, ero sicuro che saresti venuto".

-Anthony De Mello-
  



Dopo questo breve racconto, caro Pyccolo, ti chiedo:

Ha fatto bene quel soldato a disubbidire al suo ufficiale, venendo meno al regolamento militare?

A quale "regolamento" ha ubbidito quel militare?

Tornando indietro, quel militare cosa è andato a raccogliere?

Saluti
Pino

[SM=x1061918]


nikitha
00martedì 9 settembre 2008 19:15
[SM=x1061948]

Conosco quento racconto...ed ogni volta che lo sento rabbrividisco....

Io sarei come il soldato, ma non ho ancora compreso bene se sarebbe stata la scelta giusta.
Da una parte la logica, dall' altra il sentimento.
E quanto valore nelle parole del soldato che l' amico aveva raccolto morente.
Questo è un dilemma che non ho ancora risolto....
Almeno non con la ragione.....

[SM=x1061951]
=omegabible=
00martedì 9 settembre 2008 19:22
Re:
parliamonepino, 09/09/2008 18.49:


"Il mio compagno non è rientrato dal campo di battaglia, signore.
Le chiedo il permesso di andarlo a cercare".

"Permesso negato - rispose l'ufficiale. Non voglio che tu metta a rischio la tua vita per un uomo che probabilmente è già morto".

Ma il soldato andò lo stesso e, un'ora dopo, ritornò ferito mortalmente, con il cadavere dell'amico caricato sulle spalle.

L'ufficiale era furioso:
"Ti avevo detto che era morto. Adesso ho perso tutti e due.

Dimmi: è valsa la pena di andare per riportare indietro un cadavere?".

il moribondo rispose:
"Sì, signore. Quando l'ho raggiunto, era ancora vivo e mi ha detto:" Jack, ero sicuro che saresti venuto".

-Anthony De Mello-
  



Dopo questo breve racconto, caro Pyccolo, ti chiedo:

Ha fatto bene quel soldato a disubbidire al suo ufficiale, venendo meno al regolamento militare?

A quale "regolamento" ha ubbidito quel militare?

Tornando indietro, quel militare cosa è andato a raccogliere?

Saluti
Pino

[SM=x1061918]





Pino, a volte mi sconvolgi. [SM=g27999]

Ti rispondo io intanto.

1) Secondo me ha fatto bene a trasgredire al regolamento militare.
2) Quel militare ha ubbidito a quel regolamento non scritto ma che è presente in ogni animo umano ma che poi ognuno interpetra e segue secondo la sua personale sensibilità.
3) Quel militare è andato a raccogliere una fede e una speranza.
Poco???? Tanto???? Dipende dal punto 2!!!

Abbraccio [SM=x1061918]


omega [SM=x1061959]


pyccolo
00martedì 9 settembre 2008 19:30

Siamo sempre e solo NOI responsabili nei nostri stessi confronti.
Nessuno può decidere per noi.
Il diritto alla libertà di scelta è inalienabile.

Il rapporto con terzi, ammesso che sia da me condiviso e accettato con il regolamento di turno, anche se di tipo militare, viene dopo e sarò io a decidere di volta in volta il da farsi.

Bisogna ricordare Norimberga e la coscienza individuale.

NOn vorrei aggiungere altro per non scandalizzare nessuno. [SM=x1061918] [SM=g1601787]

Pyccolo


parliamonepino
00martedì 9 settembre 2008 22:12
Re:
pyccolo, 09/09/2008 19.30:


Siamo sempre e solo NOI responsabili nei nostri stessi confronti.
Nessuno può decidere per noi.
Il diritto alla libertà di scelta è inalienabile.

Il rapporto con terzi, ammesso che sia da me condiviso e accettato con il regolamento di turno, anche se di tipo militare, viene dopo e sarò io a decidere di volta in volta il da farsi.

Bisogna ricordare Norimberga e la coscienza individuale.

NOn vorrei aggiungere altro per non scandalizzare nessuno. [SM=x1061918] [SM=g1601787]

Pyccolo





Splendida risposta!

Cosa è andato a racogliere quel soldato, tornando indietro?

La frase: "Jack, ero sicuro che saresti venuto".

In quella frase c'è il valore più nobile di una vera amicizia.

Se non fosse tornato indietro, Jack, non si sarebbe mai perdonato e non avrebbe potuto raccogliere quelle parole come simbolo estremo di una grande amicizia.

Sono i valori che potranno dare una vera spinta alla lotta per far applicare i Diritti Umani, ma il costo di questi "risultati" è sempre un tributo di sangue.

Saluti
Pino






Rainboy
00mercoledì 10 settembre 2008 00:48
Secondo me un caso del genere è, semplicemente, ingiudicabile. Non si può dire chi ha fatto bene o male, sono concetti che qui non esistono. Una persona può essere disposta a fare le cose così, un'altra non tornerebbe indietro, magari per codardia; una terza (anche coraggiosa) non lo farebbe perché è abituata ad obbedire per il bene della squadra, una quarta (anche coraggiosa e indipendente) non tornerebbe indietro semplicemente per logica, visto che potrebbe pensare che in fondo l'amico non avrebbe mai voluto una sua morte senza scopo.

Quel soldato ha fatto la sua personale scelta, e nel farla, non si è mostrato né migliore né peggiore di nessun altro. Sì è solo mostrato umano. Potrebbe l'ufficiale giudicarlo, ma sarebbe bene che se ne astenesse: giusto o sbagliato che sia il suo gesto, ha pagato con la vita, questo è stato il tributo alla logica ignorata; la pallottola in corpo era l'inevitabile risarcimento che doveva pretendere la crudele realtà del mondo, per essere stata disattesa. Fatto ciò, il conto è tornato in pari... che quel soldato sciocco e coraggioso possa dunque morire in pace e con serenità. Nessuno ha più titolo per parlare male di lui.
pyccolo
00mercoledì 10 settembre 2008 01:24
Re:
Rainboy, 10/09/2008 0.48:

Secondo me un caso del genere è, semplicemente, ingiudicabile. Non si può dire chi ha fatto bene o male, sono concetti che qui non esistono. Una persona può essere disposta a fare le cose così, un'altra non tornerebbe indietro, magari per codardia; una terza (anche coraggiosa) non lo farebbe perché è abituata ad obbedire per il bene della squadra, una quarta (anche coraggiosa e indipendente) non tornerebbe indietro semplicemente per logica, visto che potrebbe pensare che in fondo l'amico non avrebbe mai voluto una sua morte senza scopo.

Quel soldato ha fatto la sua personale scelta, e nel farla, non si è mostrato né migliore né peggiore di nessun altro. Sì è solo mostrato umano. Potrebbe l'ufficiale giudicarlo, ma sarebbe bene che se ne astenesse: giusto o sbagliato che sia il suo gesto, ha pagato con la vita, questo è stato il tributo alla logica ignorata; la pallottola in corpo era l'inevitabile risarcimento che doveva pretendere la crudele realtà del mondo, per essere stata disattesa. Fatto ciò, il conto è tornato in pari... che quel soldato sciocco e coraggioso possa dunque morire in pace e con serenità. Nessuno ha più titolo per parlare male di lui.




Quoto in toto.
Non c'è da aggiungere altro al tuo commento.

Pyccolo


..Anna..
00mercoledì 10 settembre 2008 21:48
Re: Re:
=omegabible=, 09/09/2008 19.22:



Pino, a volte mi sconvolgi. [SM=g27999]

Ti rispondo io intanto.

1) Secondo me ha fatto bene a trasgredire al regolamento militare.
2) Quel militare ha ubbidito a quel regolamento non scritto ma che è presente in ogni animo umano ma che poi ognuno interpetra e segue secondo la sua personale sensibilità.
3) Quel militare è andato a raccogliere una fede e una speranza.
Poco???? Tanto???? Dipende dal punto 2!!!

Abbraccio [SM=x1061918]


omega [SM=x1061959]






E' vero. Quoto quanto hai scritto parola per parola. E' una scelta talmente soggettiva che nessuno può dire può dire a un altro se si tratta di una scelta giusta o sbagliata. Per amore di qualcuno si può anche sacrificare la propria vita...



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