NO !!!!! ALL'OSTRACISMO
Ho ascoltato con molto dolore la testimonianza di Emanuela, relativa all'ostracismo dell'organizzazione dei tdg, sinceramente mi sono cadute le braccia e non ho pensato ad altro che rivolgermi a Dio, chiedendogli gli aiutare prima di tutto gli ostracizzati ad essere forti di fronte a queste situazioni( inconcepibili, assurde, inumane e prive di quell'amore che tanto fanno profetizzare ma assolutamente prive di vero AMORE), pregando anche loro affinché i dirigenti dei tdg prendano coscienza della sofferenza, che con il loro ostracismo, causano a coloro che fino ad un attimo prima della loro uscita dai tdg venivano chiamati "fratelli" e in coloro che invece continuano a restare tra loro e che hanno la sola colpa di continuare a far parte della loro associazione, ma che essendo parenti dei fuoriusciti hanno l'obbligo di non frequentarli più, togliendo addirittura loro il saluto, facendo intorno a loro "tabula rasa" come se essendo usciti dalla loro cerchia non esistano più, per cui coloro che fino ad un giorno prima erano "amici, mamma, papà, fratello o sorella, cugini, ecc." non sono più degni di essere frequentati. Ed allora papà e mamma non riconoscono più i loro figli, figli che non riconoscono più papà e mamma, che non possono essere più abbracciati dal loro papà e mamma e viceversa, nonni che non possono partecipare alla crescita dei loro nipotini come se fossero degli appestati. Ma dico quando aprirete gli occhi e vi renderete conto del male che fate agli esseri umani che hanno la sola disgrazia di trovarvi sul loro cammino e che si fanno abbindolare dal vostro canto per le allodole?. Questo è un comportamento inumano e assolutamente privo di AMORE di cui si riempiono la bocca, amare non vuol dire amare solo colui che la pensa come te o che frequenta gli stessi spazi(sala del regno) vuol dire anche amare chi non condivide le tue convizioni andargli incontro nelle sue necessità vuol dire addirittura AMARE IL NEMICO e non isolarlo, questi sono gli insegnamenti di GESU', il quale ha dato la sua vita per noi, per dimostrarci fino a che punto si deve amare.
INNO ALL'AMORE di San Paolo (1 Cor 13,1‐13)
1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand`ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch`io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!