Melbyville's Cemetary

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IL TAGLIAGOLE CANADESE
00venerdì 26 ottobre 2007 16:24
Spot EEWF per Halloween Massacre 2007 (P.Roman VS Xero VS Kamikaze)
Quel poco che restava della leggera brezza estiva notturna accarezzò il volto di un misterioso individuo, posizionato di fronte ad un enorme ed ormai arrugginito cancello. Sopra si trovava un cartello, le cui frasi erano però difficilmente decifrabili a causa della vecchiaia di esso.

”Melbyville’s Cemetary. Qui riposano anime perdute che nessuno ha voluto accanto a quelle dei propri cari. Dimenticati da tutti, ivi trovano il riposo eterno”.

Sotto di esso se ne trovava un altro; questo, si poteva notare facilmente, era decisamente più recente. Non si doveva neanche far fatica per leggere una sola parola che ogni volta gelava il sangue dei passanti.

“ABBANDONATO”.

Il tizio allungò la mano e lo spalancò. Ma la visione di quella avrebbe facilmente fatto scappare chi si trovava lì per caso. Era grigia, rugosa, vecchia, sporca, le cui dita orribilmente lunghe e spaventose. Anche il passo deciso di costui destava terrore e sospetto. Nessuno, neanche il più coraggioso degli uomini avrebbe attraversato quel cancello con tanta sicurezza. Il confine tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.

All’interno era più freddo. Si notava subito dal fatto che l’alito di “quell’uomo” si condensò immediatamente. Una leggera nebbiolina, che ogni volta “catturava” subito dentro di sé chiunque avesse avuto il fegato di entrare nel vecchio Melbyville’s Cemetary, fece anche quel giorno il suo effetto. Sul prato (ancora in perfette condizioni, e questo era molto strano, visto l’abbandono del luogo) si potevano notare vecchie candele, simbolo dei frequenti riti satanici consumati all’interno.

Esisteva pure una vecchia leggenda. Si dice che un giorno venne consumato un atroce delitto all’interno di questo luogo maledetto. Un uomo con duplice personalità, assalito dall’odio e dalla pazzia, portò lì e seppellì vivi due poveri esseri umani. Ma questo accadde moltissimo anni fa, addirittura nel Ventunesimo secolo. Il tempo fece il suo unico e più potente effetto, ossia quello di far dimenticare.

L’uomo cominciò a camminare in mezzo alle lapidi, fermandosi a guardare di tanto in tanto i nomi scalfiti su di esse. In particolare si soffermò su due.

“Margareth Cover – Amata e premurosa Madre”

“Vincent Cover – Adorato e rimpianto Padre”

Si tolse anche il cappuccio per vedere meglio. E fu allora che scoprì i propri occhi, quei dannati, maledetti occhi. D’un rosso infuocato, quasi sanguinanti, spalancati osservarono senza sbattere mai quelle inutili palpebre. Le sopracciglia mancavano, come anche quell’alone di umanità nell’espressione di quell’animale.

La nebbia si fece sempre più fitta, quasi come se chiedesse “all’intruso” di uscire e lasciare i morti in pace. Era lei la custode del posto. Ma il tizio non demorse e continuò il suo giro.

Finalmente arrivò sopra una collinetta che segnava la fine del cimitero ed un nuovo confine col mondo umano. Solo due lapidi erano presenti sopra di essa, coperte da erbacce. L’erba si tramutava in fango lì, la presenza di vermi era segno del chiaro seppellimento mal eseguito dei morti in questione. Il tizio si abbassò per leggere i nomi.

“Kamikaze”

“Xero”

Un sorriso beffardo si stampò sulla faccia di quel mostro. Scoppiò in una risata fragorosa ed inquietante. Si fece immediatamente serio, serrò i pugni e colpì le lapidi, che caddero. Le sue orribili mani si ferirono, una delle due cominciò a sanguinare. L’essere la leccò. Si udì (o forse questa è solo un'impressione) il rumore della nebbia che protestava contro il terrificante intruso.

L’uomo si girò improvvisamente e si incamminò verso l’uscita, senza smettere di ridere. Quando fu quasi arrivato al cancello e la nebbia era salita così tanto da impedire la vista ad una persona normale, posizionò due fiori appassiti che si tolse dal giubbotto sopra la tomba di Margareth Cover e di Vincent. Poi se ne andò da dov’era giunto, senza smettere di ridere.

Intanto cominciò a piovere. Il cimitero era rimasto solo adesso, la nebbia si alzò e tornarono a regnare le tenebre. Sulla collinetta comparve un’altra lapide, accanto alle altre due.

”Vance Cover, spietato serial killer che non merita le vostre lacrime. Ucciso da un uomo misterioso in una sera di Ottobre del 2007. Costui disse di chiamarsi Psycho Roman”




Domenica mi aspetta un’importante sfida.

Ma già so come andrà a finire.
Kurtangle86
00venerdì 26 ottobre 2007 21:42
Abbasso Shelbyville!!!
IL TAGLIAGOLE CANADESE
00venerdì 26 ottobre 2007 22:26
Re:
Kurtangle86, 10/26/2007 9:42 PM:

Abbasso Shelbyville!!!








C'hanno fregato l'albero di limoni quei bastardi!
Kurtangle86
00sabato 27 ottobre 2007 00:10
Re: Re:
IL TAGLIAGOLE CANADESE, 26/10/2007 22.26:








C'hanno fregato l'albero di limoni quei bastardi!




Che si ciuccino le loro rape!
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