"Il senso" della venerazione di icone e reliquie?
San Giovanni Damasceno? ... Sarà stato pure un grande teologo e filosofo del suo tempo, ma è anche vero che visse in un frangente in cui ci si era già allontanati fin troppo dalla limpidezza del cristianesimo primitivo, tanto che si battè a favore della venerazione delle statue e delle immagini sacre.
Vedi se affermi che non è tua intenzione ridicolizzare la fede di milioni di credenti potresti cominciare a non giudicare in modo sommario e semplicistico una grande figura come Giovanni Damasceno per il quale non era certo un problema l’intervallo temporale dal cristianesimo primitivo per trattare il problema delle immagini.
Pietro, Paolo o Giovanni,...avrebbero mai lottato a favore delle icone sacre da venerare?
La filosofia di Damasceno non è Bibbia, e ciò che per te ha un "senso" (la venerazione di immagini e resti umani)...per il Testo Sacro = la Bibbia, è un "non senso"!
Neppure quello che tu scrivi è la Bibbia, solo che pensi che il tuo intendimento delle scritture abbia un senso, di contro non l’abbia quello che dice il Damasceno
Ecco un brano di lui, tratto dalla sua opera intitolata appunto alle Immagini: " Va' via, Satana, con la tua invidia - vi si legge - tu che non puoi tollerare di farci contemplare l'immagine di Nostro Signore e di santificarci alla sua vista; tu che non vuoi farci considerare le sue salutari sofferenze, ammirare la sua condiscendenza, godere lo spettacolo dei suoi miracoli per trarne occasione di meglio conoscere e lodare la potenza della sua divinità.
" Invidioso dei Santi e degli onori che hanno ottenuto da Dio, tu non puoi sopportare che abbiamo sotto gli occhi la loro gloria, per paura che quella vista ci muova ad imitarne il coraggio e la fede; non puoi sopportare l'aiuto che ci ripromettiamo ai corpi e alle anime per la fiducia che in esse riponiamo ".``
Per quel che riguarda la ferma condanna dell'idolatria nelle Scritture:
Il popolo di Israele uscito dall'Egitto quando vide di trovarsi in una situazione difficile si costruì e adorò il vitello d'oro.
Momenti di stabilità con altri di insicurezza si alternano nella storia di questo popolo.
A quei tempi popoli vicini, molto spesso sullo stesso territorio avevano i loro dei.
Poteva essere una tentazione ritenere l'idolo di coloro che dominavano fosse ritenuto più forte.
Ricordiamo che anche i popoli che perseguitarono Israele riconobbero quando il momento fu loro avverso la potenza del Dio di Israele e ne ebbero timore.
Per i politeisti, vedi i Romani, a volte non era un problema affiancare ai propri anche dei stranieri ("non si sa mai!").
La storia di Israele si sviluppa invece con l'elezione di Dio a popolo lui prediletto con un rapporto che non permette deviazioni.
Quindi si giustifica la condanna sia di "sostituire" che "affiancare" altri idoli al vero Dio.
Idoli che alle invocazioni si mostrano muti e impotenti
Nel venerare i Santi di Dio, e specialmente la Madre di Dio, noi tributiamo ad essi il dovuto onore in vista dell'eccellenza soprannaturale che in essi riconosciamo come derivata da Dio stesso attraverso i meriti di Gesù Cristo. La venerazione dei santi si risolve così nella gloria di Dio, che è meraviglioso nei suoi santi ed è giusto che nei suoi santi sia glorificato.
Processione delle immagini, fuochi d’artificio, luminarie, pesca, gastronomia, musica e danze sono l’aspetto folkloristico di contorno che servono creare un momento di aggregazione della comunità religiosa nella giornata di festa.
I sacerdoti responsabili non mancano mai di puntualizzare questi aspetti.
Per i cristiani le reliquie sono collegate al culto dei santi, sono segni, simboli, memorie, testimonianze della loro presenza. Reliquia è tutto ciò che ricorda un santo, che lo rende vivo allo spirito degli uomini. La reliquia non ha valore in se stessa, non si onora come si onorerebbe un feticcio. Si tratta, in realtà, di un culto “relativo”: attraverso il reperto corporale o da contatto è il santo che si venera, l’oggetto acquisisce “valore” proprio per la relazione che è intercorsa con la persona del santo.
Per quel che riguarda le innegabili e ridicole esagerazioni ti consiglio i leggere la novella dal Decamerone di fra Cipolla letterariamente più gustosa dell’articolo dell’Europeo.