In prima cuna,
calda e accogliente,
da natura offerta,
in sposa mia
crescevi.
Come un pulcino,
nell’uovo materno,
prendevi aspetto.
Passano i mesi,
cresce la pancia,
oltre all’ansia,
più forte per il sesso,
la curiosità.
E venne il giorno lucente,
il tono del tuo vagito,
da maschio erede,
forte possente.
Da calde e premurose fonti
ti nutrivi e crescevi sereno,
Dai primi passi,
alla prima parola,
oggi in piazza,
già mi gridi:
forza papà
facciamo una gara.
La vita è come un treno,
che fa solo brevi fermate,
in stazioni della fanciullezza, adolescenza,
giovinezza, vecchiaia.
Giusto il tempo di rammaricarsi,
gridare qualcosa, che vedi
scorrere lontano il tuo presente.
I suoi ormoni, già in fermento,
creano in noi, forte tormento.
Non sono più io,
il suo compagno di giochi,
le coperte, non più,
dalla mamma rimboccate,
con gli amici,
ormai esce
in tarda nottata.
wolf_onyx