LUCE D'AGOSTO di William Faulkner

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il Poeta 1
00mercoledì 22 luglio 2009 15:38
LUCE D'AGOSTO di William Faulkner

- Arrivo dall'Alabama, terra di schiavi...
In mano una galletta dimezzata con paura o allarme, e l'immemoriale terra implacabile entro di sé.-

-Quello con le uniformi e le bandiere, e quello senza uniformi e senza bandiere; né l'uno e né l'altro era servito a nulla....
Raccontare, una pura esigenza, imperiosa e insaziabile necessità degli amanti di esprimersi...
E dentro quasi si vedeva la mente sconvolta, sbattere senza tregua di qua di là, affannata, terrorizzata cercando le parole che la voce, la lingua fossero in grado di pronunciare; e in quella raffica nera l'uomo parve alzarsi ad aleggiare per sempre in memoria.-

-Muore il giorno in un splendore di rame e il mondo sta sospeso in una verde aria di trapasso,
come luce di una chiesa dalle vetrate a colori: “Forse hanno avuto ragione di mettere l'amore nei libri”.
Con tranquillità pensando che certo il paradiso doveva aver un po' di colore e la forma di quel villaggio, quella collina, quella casa in cui il credente può dire: sono a casa mia.-

Un libro maccheronico, Elio Vittorini, schiavo della traduzione...
Romanzo da snellire e reimpostare...
Poco consigliabile...

Pontiggia Lorenzo
auroraageno
00giovedì 23 luglio 2009 09:22
Peraltro i passaggi che hai riportato sono piacevoli....

Grazie Lorenzo caro, tu sai sempre cosa consigliare di leggere e cosa no... [SM=g27985]

Ciao

aurora

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