Nietzsche lo diceva con la sua tipica virulenza: «mi fanno pena questi preti […] per me essi sono dei prigionieri e dei marchiati. Colui che essi chiamano redentore li ha caricati di ceppi. Di ceppi di falsi valori e di folli parole! Ah, se qualcuno potesse redimerli dal loro redentore!». E la sua convinzione - temiamo - è molto diffusa: i preti sono degli infelici e dei frustrati. Ma oggi, Giornata delle vocazioni, possiamo riferire di uno studio che smentisce completamente questa visione. Infatti, da una ricerca del General Social Survey dell'Università di Chicago, risulta che i membri del clero sono la categoria "professionale" più felice e gratificata negli Stati Uniti. Il dato si riferisce al periodo 1972-2006 ed è stato ricavato su un campione di più di 50.000 americani. I ricercatori si aspettavano che le professioni più gratificanti fossero quelle più prestigiose e remunerate. Invece, a dispetto del disprezzo con cui sono spesso visti e del loro modesto salario, i più soddisfatti del loro lavoro sono risultati proprio preti e pastori. È vero, ci sono preti che lasciano il loro ministero: dal 1964 al 2004 i sacerdoti cattolici che hanno abbandonato il loro status sono stati 69.063.