Per fortuna il luogo comune secondo cui i piloti del motomondiale vincerebbero a mani basse SBK e SS è sepolto da un pezzo. Per lottare al vertice di qualsiasi categoria ci vuole talento, conoscenza del mezzo, esperienza e umiltà. Soprattutto con quest’ultima si è presentato Anthony West, pilota del motomondiale 250, che ha corso come wild card nella gara di Brands Hatch con la Honda del team Megabike, al fianco di Alessio Corradi e Denis Sacchetti. Un’esperienza che il giovane australiano ha affrontato con grande entusiasmo ma senza strafare, migliorando turno dopo turno e concludendo la sua esperienza con un più che discreto nono posto.
- Allora, Anthony, soddisfatto di questo tuo primo approccio in Supersport?
”Direi proprio di sì. Sono andato meglio prima dell’esposizione della bandiera rossa per la caduta di Foret, perché avevo trovato un bel ritmo. Al secondo via ho sbagliato marcia e ho perso il treno dei migliori. Poi ho fatto una fatica enorme a passare Lanzi, la sua Ducati sembrava un missile. Però credo che il nono posto non sia stato male”.
- Anche perché ottenuto su una pista tra le più tecniche e difficili del mondiale.
”Ci vuole coraggio a guidare su questa pista perché è impressionante. Soprattutto non è facile da capire subito e in tre giorni bisogna impegnarsi davvero tanto”.
- Che idea ti sei fatto della Supersport?
”Una categoria dove ci sono tanti buoni piloti e più dura della 250 nei primi giri, quando tutti guidano senza tanti complimenti. Poi la 600 è una moto divertente, ma per farla andare forte bisogna sempre essere al massimo”.
- Quali sono le differenze con la 250?
”Fondamentalmente la possibilità di poter mettere a punto la moto. Nella SS puoi fare pochi interventi, dove corro io le regolazioni possono fare la differenza. Per un pilota è una bella esperienza capire come sistemare la moto, ti aiuta nel crescere come pilota”.
- C’è un futuro per te nelle derivate di serie?
”Credo che sia umano mettere come punto d’arrivo la Moto GP. Ma se non dovessi trovare una squadra credo che punterei a trovare un posto in SBK. E’ la categoria giusta, con moto con tanti CV, che rappresenta la giusta palestra per crescere. E poi, da quel che ho visto, ci sono piloti che guidano davvero forte e per batterli devi essere ancora più forte. Un’esperienza che mi piacerebbe davvero fare”.
perchè no? io lo vedrei bene in sbk