Germania:"Uccidete l'orso italiano"

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xvalentino
00mercoledì 24 maggio 2006 12:56
Si è cacciato in un brutto guaio l'orso bruno, partito dal parco dell'Adamello, in Trentino e giunto nel Land meridionale tedesco. La sua foto segnaletica è su tutti i giornali e i cacciatori hanno licenza di ucciderlo. Il mandato arriva dal ministro bavarese dell'ambiente Werner Schnappauf che ha annunciato che l'animale deve essere ucciso per via del pericolo che rappresenta per le persone. Ma gli animalisti insorgono:"Va salvato"



Identificato dal Dna: si chiama Jj1
L'ufficio per la Caccia e la pesca dell'Alto Adige ha scoperto che l'esemplare di orso bruno fuggito si è Jj1, il fratello dell'orso di Nauderer Jj2. "I primi esami della prova del Dna rivelano che si tratta del fratello dell'orso di Nauder Jj2 - ha spiegato il vice-direttore dell'ufficio, Giorgio Carmignola, al sito Tirol.com, precisando - si tratta del primo cucciolo di Joze e Jurka. Il suo nome è pertanto chiaro: si chiama Jj1". Joze è infatti il padre di tutti i giovani orsi del Trentino (venti cuccioli), inseriti nel Parco dell'Adamello-Brenta, dove è stato effettuato un progetto di ripopolamento, finanziato dall'Ue. Non è un caso se Jj1 si è spinto fino alla Germania meridionale, seminando il panico nel distretto di Garmisch Partenkirchen. "Suo fratello, Jj2, era un orso strano - racconta Carmignola - che nell'ultima estate nell'area di Nauder si era procurato dei titoli in prima pagina".

Ma l'orso è scomparso
Intanto, mentre la caccia è aperta, lui si è dato alla macchia nel vero senso della parola. Un portavoce del ministero regionale dell'Ambiente a Monaco di Baviera ha detto dell'animale non vi è più alcuna traccia e nessuno l'ha più visto nelle ultime ore nella zona di Garmisch- Partenkirchen, dove si era aggirato ultimamente. Gli esperti ritengono probabile che l'orso - il primo riapparso in libertà in Germania negli ultimi 170 anni - abbia fatto ritorno in Tirolo, la regione austriaca al confine con la Baviera da dove era entrato in territorio tedesco.

Polemiche contro la licenza di uccidere, in campo anche Papa Ratzinger
In tutta la Germania tuttavia non si placano le polemiche e il dibattito generato dalla decisione delle autorità bavaresi di autorizzare l'abbattimento dell'orso per motivi di sicurezza. L'animale nei giorni scorsi aveva ucciso almeno undici pecore e minacciato pollai e alveari. Organizzazioni animaliste e ambientaliste hanno criticato la 'licenza di uccidere' ai danni dell'animale. Per i medesimi motivi di sicurezza delle persone anche le autorità del Tirolo hanno autorizzato l'uccisione dell'orso, che sarebbe italiano visto che era arrivato in Austria dal Trentino. Martedì, a Monaco di Baviera, un portavoce ecclesiastico aveva osservato come l'orso sia sotto la protezione di Papa Benedetto XVI - lui stesso originario della Baviera - nel cui stemma ufficiale figura proprio un orso bruno. "Accogliendo l'orso nel suo stemma, il Papa ha ribadito con grande autorità il diritto di residenza dell'orso in Baviera" aveva fatto sapere il portavoce dell'ordinariato di Monaco di Baviera Winfried Roehmel.

L'Associazione tedesca per la difesa della natura ha attaccato in modo particolarmente duro l'autorizzazione all'uccisione dell'orso, parlando di un atteggiamento "tipico tedesco". In questo modo ci copriamo di ridicolo in tutto il mondo", ha detto il presidente Hubert Weinzierl. Gli esperti intanto non escludono che l'orso bruno - che ha sconvolto la pace della Baviera meridionale - possa aver fatto già ritorno in territorio austriaco.

La Lega tedesca delle associazioni per la difesa degli animali ha accusato il ministro di essersi fatto prendere dall'isteria: secondo la vice presidente della Lega, Tessy Loedermann, Schnappauf non agisce come responsabile della natura e dell'ambiente, ma si è subito messo nei panni del ministro della caccia, solleticando le speranze di molti cacciatori che ora si aggirano per le Alpi bavaresi in cerca dell'occasione di una vita di sparare su un orso bruno. "Noi vediamo la decisione di uccidere l'orso in maniera molto critica: si tratta in realtà di una estrema possibilità, prima bisognerebbe cercare di catturarlo con armi anestetizzanti e poi liberarlo in un'altra zona" afferma un altro difensore degli animali, Helmut Schultheiss del "Bund Naturschutz".

Ma non sono gli animalisti, anche l'opinione pubblica è insorta. In Italia uno solo è il volere:"Non uccidetelo".

Come ci si comporta davanti a un orso
Intanto un portavoce della sezione tedesca del Wwf, l'associazione per la tutela degli animali, ha ricordato le regole di come ci si comporta davanti agli oprsi, regole note a tutti i nostri antenati, ma che negli ultimi due secoli sono state dimenticate.

www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo311075.shtml
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