E' la Sardegna la mitica isola di Atlantide?

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cane...sciolto
00lunedì 16 maggio 2005 19:57
Ma se non era l'attuale Santorini, nel mar Egeo, quale era l'isola ricca e felice, dal clima ideale, le cui campagne avevano dato vari raccolti all'anno, l'Atlantide che dalle parole di Platone (nei dialoghi "Crizia" e "Timeo") appare come una specie di paradiso terrestre, un paradiso perduto perchè inghiottito dalle onde del mare?
Un archeologo-scrittore, Sergio Frau, e noto geologo, Mario Tozzi, del Cnr, autore fra l'altro di Gaia candidano la Sardegna. E spiegano perchè.
Argento. Platone afferma che Atlantide era un'"isola dalle vene d'argento", ordinata in cerchi concentrici con mura fatte di ogni metallo. E la Sardegna era tanto provvista di argento nel suo sottosuolo che i Fenici, che vi approdarono di passaggio, non sapevano più come riempire la navi di questo metallo (allora più prezioso dell'oro), e si fecero d'argento anche le ancore.
Mario Tozzi rileva che, al tempo dei Fenici e dei Romani, i quali scavavano a mano, dalle miniere di piombo della Sardegna si potevano estrarre fino a 4 chili di argento per ogni quintale di piombo.
Quanto a fertilità delle campagne, l'isola corrisponde molto bene all'identikit disegnato da Platone: era piena di fareste e di sorgenti, e con il suo clima mite garantiva fino a tre raccolti all'anno.
Nuraghi e tsunami.
Ma quali prove esistono che fu sommersa dal mare? E qui Sergio Frau e M. Tozzi rispondono con una carrellata sui nuraghi. Quello di Barumini, inprovincia di Cagliari, tanto per cominciare, è "una reggia nuragica, enorme e suggestiva, con segni di rovina che non si giustificano con la sola ingiuria del tempo" spiega Tozzi.
Nel 1938, il nuraghe di Barumini appariva sepolto sotto un mucchio di fango e pietrame, sparso per la campagna. Per liberare la reggia, riferisce Tozzi, bisognò portare via circa 20 metri di limo, dal quale emergeva poco più di un metro di costuzione. Una caratteristica, questa, che accomunava Barumini a tutti i nuraghi della Sardegna meridionale, mentre quelli del nord dell'isola sono integri. Che cosa se ne potrebbe dedurre?
Che la Sardegna meridionale sia stata investita da un mega-tsunami, con onde alte centinaia di metri, tali da non risparmiare neanche le zone molto lontane dalla costa. Uno spaventoso maremoto, scatenato da uno dei tanti vulcani sottomarini del Tirreno. Questa calamità naturale, rimasta impressa nella coscienza collettiva dei sardi, potrebbe spiegare anche la loro proverbiale, ma molto strana, avversioneper il mare e per il navigare, dice Tozzi.
Campagne geologiche.
Spuntano anche altre analogie con l'identikit di Atlantide. Platone afferma che gli abitanti avevano uno stretto rapporto con i Tirreni, che in greco significa "costruttori di torri" (e i nuraghi non sono torri?). Atlantide, è vero, sorgeva oltre le limacciose Colonne d'Ercole. Tuttavia, secondo Tozzi, queste non erano nello stretto di Gibilterra (privo di fango, con i suoi fondali di 300 m.) ma nel canale di Sicilia. Allora la prossima tappa della ricerca può essere un programma di sondaggi geologici nella pianura sarda (il Campidano), per accertare se vi si trovino tsunamiti, cioè rocce di maremoto

Luigi Dell'Aglio da @lfa il sole-24Ore giovedì 7 Aprile 2005
Uten-pendragon
00martedì 21 giugno 2005 13:39
lo avevano anche detto nel programma "gaia"
Riccardo.cuordileone
00martedì 21 giugno 2005 14:04
Ma secondo me non è realmente nessun isola, semplicemente è un mito che hanno molti popoli, come il diluvio universale che è presente in molte culture.
LagiovineItalia
00domenica 26 giugno 2005 12:30
Re:

Scritto da: cane...sciolto 16/05/2005 19.57
Ma se non era l'attuale Santorini, nel mar Egeo, quale era l'isola ricca e felice, dal clima ideale, le cui campagne avevano dato vari raccolti all'anno, l'Atlantide che dalle parole di Platone (nei dialoghi "Crizia" e "Timeo") appare come una specie di paradiso terrestre, un paradiso perduto perchè inghiottito dalle onde del mare?
Un archeologo-scrittore, Sergio Frau, e noto geologo, Mario Tozzi, del Cnr, autore fra l'altro di Gaia candidano la Sardegna. E spiegano perchè.
Argento. Platone afferma che Atlantide era un'"isola dalle vene d'argento", ordinata in cerchi concentrici con mura fatte di ogni metallo. E la Sardegna era tanto provvista di argento nel suo sottosuolo che i Fenici, che vi approdarono di passaggio, non sapevano più come riempire la navi di questo metallo (allora più prezioso dell'oro), e si fecero d'argento anche le ancore.
Mario Tozzi rileva che, al tempo dei Fenici e dei Romani, i quali scavavano a mano, dalle miniere di piombo della Sardegna si potevano estrarre fino a 4 chili di argento per ogni quintale di piombo.
Quanto a fertilità delle campagne, l'isola corrisponde molto bene all'identikit disegnato da Platone: era piena di fareste e di sorgenti, e con il suo clima mite garantiva fino a tre raccolti all'anno.
Nuraghi e tsunami.
Ma quali prove esistono che fu sommersa dal mare? E qui Sergio Frau e M. Tozzi rispondono con una carrellata sui nuraghi. Quello di Barumini, inprovincia di Cagliari, tanto per cominciare, è "una reggia nuragica, enorme e suggestiva, con segni di rovina che non si giustificano con la sola ingiuria del tempo" spiega Tozzi.
Nel 1938, il nuraghe di Barumini appariva sepolto sotto un mucchio di fango e pietrame, sparso per la campagna. Per liberare la reggia, riferisce Tozzi, bisognò portare via circa 20 metri di limo, dal quale emergeva poco più di un metro di costuzione. Una caratteristica, questa, che accomunava Barumini a tutti i nuraghi della Sardegna meridionale, mentre quelli del nord dell'isola sono integri. Che cosa se ne potrebbe dedurre?
Che la Sardegna meridionale sia stata investita da un mega-tsunami, con onde alte centinaia di metri, tali da non risparmiare neanche le zone molto lontane dalla costa. Uno spaventoso maremoto, scatenato da uno dei tanti vulcani sottomarini del Tirreno. Questa calamità naturale, rimasta impressa nella coscienza collettiva dei sardi, potrebbe spiegare anche la loro proverbiale, ma molto strana, avversioneper il mare e per il navigare, dice Tozzi.
Campagne geologiche.
Spuntano anche altre analogie con l'identikit di Atlantide. Platone afferma che gli abitanti avevano uno stretto rapporto con i Tirreni, che in greco significa "costruttori di torri" (e i nuraghi non sono torri?). Atlantide, è vero, sorgeva oltre le limacciose Colonne d'Ercole. Tuttavia, secondo Tozzi, queste non erano nello stretto di Gibilterra (privo di fango, con i suoi fondali di 300 m.) ma nel canale di Sicilia. Allora la prossima tappa della ricerca può essere un programma di sondaggi geologici nella pianura sarda (il Campidano), per accertare se vi si trovino tsunamiti, cioè rocce di maremoto

Luigi Dell'Aglio da @lfa il sole-24Ore giovedì 7 Aprile 2005




se sei interessato all'argomento c'è al Museo di Rimini proprio in questi giorni una sezione dedicata proprio a questo argomento...[SM=x278629]
cane...sciolto
00giovedì 30 giugno 2005 22:44
EHHHH, mi piacerebbe la Giovine.
Per Riccardo, io invece credo che sia esistita realmente.
nick the quick
00venerdì 5 agosto 2005 09:44
sembra interessante come spunto...

vediamo se riusciranno a trovare tsunamiti...
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