DICO

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elcentauro
00venerdì 6 luglio 2007 18:12
un articolo x cui credo vale la pena perdere due minuti di tempo...ho cercato di togliere ogni tipo di riferimento politico esplicilto x il rispetto della varietà delle idee del forum.se mi è sfuggito qualcosa che magari turba qualkuno,vi chiedo preventivamente perdono.



Caro amico,

il governo e la maggioranza intendono proporre entro il 31 gennaio 2007 un disegno di legge sulle “famiglie di fatto” ovvero anche sulle “convivenze legalizzate”. La questione tocca valori fondamentali ai quali siamo, e dobbiamo essere, particolarmente sensibili. Per questa ragione mi permetto di sottoporti alcune riflessioni sull’argomento con lo scopo di dare un contributo ad una più forte presa di consapevolezza da parte del partito sulle motivazioni di una battaglia che non può non vederci protagonisti.

La prima riflessione riguarda l’opportunità di aprire questa discussione. La Costituzione italiana, con l’art. 29, tutela la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Una speciale considerazione la Costituzione dedica alle famiglie numerose.

Questo aspetto del dettato costituzionale è rimasto largamente disatteso. Le nostre politiche per la famiglia sono deboli ed incoerenti. Chi non si sposa e non fa figli ha, a parità di entrate, un reddito disponibile molto più alto di chi sulle stesse entrate deve far vivere tre, quattro, cinque persone o più. Hanno capacità contributive essenzialmente diverse ma pagano sostanzialmente le stesse tasse. I genitori investono sui figli il meglio delle loro disponibilità materiali e spirituali. Il beneficio è di tutta la nazione ma i costi li pagano solo le famiglie. La famiglia è il vero soggetto oppresso della nostra società, come lo era il proletariato nel secolo XIX. Se andiamo a vedere chi sono i poveri in Italia oggi vediamo che in larga misura i poveri sono le famiglie numerose. Pur lavorando duramente se si ha una famiglia numerosa è assai difficile mantenersi al di sopra della linea di povertà.

Lasciamo adesso da parte le altre difficoltà che la famiglia incontra nello svolgere la sua missione educativa a causa dell’ordinamento della scuola, dei mezzi di comunicazione di massa, della televisione ecc.

Questa situazione drammatica di ingiustizia e di danno non è, evidentemente, un tema per la politica e per la discussione pubblica in Italia.

Noi crediamo che si debbano accendere i riflettori sulla famiglia “tradizionale” che è anche la famiglia “costituzionale”. Invece il tema dominante della discussione sono le coppie omosessuali e le famiglie di fatto. È questo ciò che si vuole mettere all’ordine del giorno nella discussione parlamentare. Si vogliono accendere i riflettori sulle “famiglie di fatto” per poterli tenere spenti sulle famiglie “costituzionali”.

Il messaggio di questo modo di formulare l’ordine del giorno della politica è devastante. La gente capisce che la famiglia “costituzionale” è vecchia e superata e che il futuro appartiene alle “forme nuove di famiglie non tradizionali”. Ma esistono davvero forme nuove di convivenza capaci di sostituire la famiglia costituzionale nello svolgimento della sua funzione sociale?

Alla fine degli anni ’60 e agli inizi degli anni ’70 era diffusa la convinzione che non fosse più utile incanalare la sessualità umana verso il matrimonio e la famiglia. La famiglia – si pensava – sarebbe scomparsa ma lo stato o altre formazioni sociali (le famose “comuni”) avrebbero ereditato le sue funzioni sociali: la generazione e l’educazione dei figli, l’assistenza agli anziani, la solidarietà fra le generazioni e comunque con i membri deboli della famiglia.

La famiglia è stata indebolita ma le sue funzioni non sono state ereditate da nessuno e dove lo stato o l’ente pubblico hanno cercato di esercitarle lo hanno fatto con costi enormi e risultati insoddisfacenti. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: i bambini non nascono; è sempre più difficile educare i figli; la società è sempre più egoista e sempre più alienata; gli anziani sono sempre più soli ed abbandonati.

Il messaggio che governo e maggioranza lanciano al paese con la scelta di mettere all’ordine del giorno le coppie di fatto e non le famiglie numerose è devastante nella pratica e retrogrado dal punto di vista culturale.

L’ordine del giorno della politica italiana, però, non lo facciamo noi, lo fa la maggioranza ed il governo. Noi naturalmente non ci sottraiamo al confronto.

Il governo e la maggioranza intendono proporre un provvedimento sulle “coppie di fatto”. Si tratta – essi dicono – di una questione di diritti. Noi osserviamo umilmente che non ogni desiderio o rivendicazione soggettiva costituisce un diritto. Ricorda proprio in questi giorni Benedetto XVI che ai diritti corrispondono i doveri.

Quando un uomo ed una donna si sposano si assumono dei doveri, e si tratta di doveri pesanti. Si impegnano alla fedeltà l’uno verso l’altro, all’amore ed al rispetto reciproco, alla assistenza nelle difficoltà della vita, al sostegno nella buona e nella cattiva fortuna. E questo ancora non è nulla: la coppia coniugale si impegna ad accogliere i figli che nasceranno, ad averne cura, ad educarli e ad accompagnarli verso la maturità umana. Per avere cura dei figli uno dei due membri della coppia coniugale rinuncia ad un pezzo almeno della propria carriera professionale o anche a tutta questa carriera. Per avere cura dei figli tutti e due i membri della coppia coniugale investono il meglio delle loro risorse materiali e spirituali ed il grosso dei loro risparmi potenziali nella educazione della prole. In questo modo la famiglia svolge una funzione sociale fondamentale dalla quale tutti traggono beneficio. I bambini sono i cittadini di domani. Sono loro il futuro della nazione e sono loro i contribuenti che pagheranno le pensioni non solo ai loro genitori ma anche a chi non ha voluto avere dei figli e, a parità di guadagni, ha avuto un reddito disponibile di molto più alto.

Facciamo un confronto con una coppia di omosessuali che vogliono costituire un PACS. Quali sono i doveri che essi si assumono? Quelli dell’amore, dell’assistenza e del sostegno reciproco? Dalle proposte non risulta. L’unico elemento rilevante sembra essere la coabitazione. Ma non è nemmeno questo il punto principale. La famiglia, infatti, come abbiamo detto, esiste fondamentalmente per la protezione del bambino. La famiglia, dice S. Tommaso d’Aquino, è “una specie di utero spirituale” che contiene e protegge il bambino. Qui invece bambini non ce ne sono. Nessuno sacrifica un pezzo della sua carriera per la funzione sociale della famiglia.

La pensione di reversibilità, per esempio, nasce come risarcimento parziale alla donna per la carriere che essa non ha fatto e per i contributi che non ha potuto versare perché ha svolto le funzioni sociali proprie della famiglia.

Di più: in una coppia omosessuale non si investe sui figli, si dispone dunque di molti più soldi e non si ha diritto a quelle (poverissime) misure di sostegno che dovrebbero impedire alle famiglie (e soprattutto alle famiglie numerose) di cadere al di sotto della soglia di povertà. Ma – si potrebbe dire – le coppie omosessuali potrebbero essere disponibili ad adottare dei bambini. I bambini, però, per crescere bene, hanno bisogno di un papà e di una mamma, le polarità del maschile e del femminili sono fondamentali per la formazione della loro personalità, e quindi non possono essere affidati ad una coppia omosessuale.

Qualcuno, infine, potrebbe obiettare che il progetto di legge del governo si occuperà delle “coppie di fatto” mentre questo articolo si è concentrato sulle “coppie di fatto omosessuali”. Che diciamo delle coppie di fatto eterosessuali? È presto detto: le coppie di fatto eterosessuali per lo più dopo un certo numero di anni o si lasciano o si sposano. Se tuttavia persistono nel loro vincolo, hanno dei figli, li amano e li educano, svolgono la funzione sociale della famiglia e assolvono in tutto o in parte i doveri della famiglia, allora è giusto che abbiano anche i diritti della famiglia. In questi casi è però lecita la domanda: perché non si sposano? In realtà nella maggioranza dei casi alla fine si sposano.

In ogni caso non si può accettare che alcuni pretendano di avere i diritti della famiglia senza adempiere ai corrispondenti doveri ed alla funzione sociale della famiglia.

Federisk
00venerdì 6 luglio 2007 18:58
Non conosco l'opinione di chi ha postato il topic in merito a questo articolo, quindi mi riferirò esclusivamente a colui il quale l'ha redatto.
Non credo ci sia bisogno di sottolineare il fatto che il punto di vista espresso è assolutamente soggettivo e frutto di riflessioni che partono da un punto di partenza che non è per niente assoluto. Infatti, basta non condividere le basi per far crollare tutto ciò che vi è stato costruito sopra.
Degli esempi?
1) Io sono sterile, la mia famiglia verrà discriminata perchè non ho figli? O devo necessariamente adottare per assolvere la mia funzione sociale?
2) Dopo avere avuto dei figli ho divorziato perchè ho scoperto le mie tendenze omosessuali (ricordo che siamo in uno stato laico). La mia ex moglie è morta e crescerò i miei figli con il mio nuovo partner. Non ho diritto ai privilegi di una famiglia normale?
3) Non mi stancherò mai di dire che non esistono studi a lungo termine sui figli cresciuti da coppie omosessuali. Chiunque dica il contrario lo fa per principî non dimostrati nè dimostrabili.

Potrei anche citare il fatto che non è corretto pretendere di spostare il dialogo sulle famiglie normali. Va bene aprire il dibattito in proposito per poterle tutelare di più, ma non trovo giusto farlo a scapito delle altre coppie che non hanno figli.
Vorrei far notare che moltiplicandoci all'infinito moriremo di fame. Non è che magari facciamo meno figli per adattarci all'ambiente?
Oppure faremo come i lemming, prima ci moltiplichiamo indiscriminatamente e poi ci gettiamo da un dirupo per sfoltire il numero degli individui?
Ancora una volta mi pare che la gente si metta la maschera del perbenismo e faccia i soliti sermoni atti a convincere i creduloni di turno. E stavolta fatemelo passare, perchè sono stufo di sentire gente che parla prima di sapere cosa dire!
Se aprite gli occhi e ci riflettete, potrete arrivare a conclusioni molto più argute di questa paccottiglia di luoghi comuni.

[Modificato da Federisk 06/07/2007 18.58]

fremina
00sabato 7 luglio 2007 13:38
Re:

Scritto da: Federisk 06/07/2007 18.58
Non conosco l'opinione di chi ha postato il topic in merito a questo articolo, quindi mi riferirò esclusivamente a colui il quale l'ha redatto.
Non credo ci sia bisogno di sottolineare il fatto che il punto di vista espresso è assolutamente soggettivo e frutto di riflessioni che partono da un punto di partenza che non è per niente assoluto. Infatti, basta non condividere le basi per far crollare tutto ciò che vi è stato costruito sopra.
Degli esempi?
1) Io sono sterile, la mia famiglia verrà discriminata perchè non ho figli? O devo necessariamente adottare per assolvere la mia funzione sociale?
2) Dopo avere avuto dei figli ho divorziato perchè ho scoperto le mie tendenze omosessuali (ricordo che siamo in uno stato laico). La mia ex moglie è morta e crescerò i miei figli con il mio nuovo partner. Non ho diritto ai privilegi di una famiglia normale?
3) Non mi stancherò mai di dire che non esistono studi a lungo termine sui figli cresciuti da coppie omosessuali. Chiunque dica il contrario lo fa per principî non dimostrati nè dimostrabili.

Potrei anche citare il fatto che non è corretto pretendere di spostare il dialogo sulle famiglie normali. Va bene aprire il dibattito in proposito per poterle tutelare di più, ma non trovo giusto farlo a scapito delle altre coppie che non hanno figli.

[Modificato da Federisk 06/07/2007 18.58]




Straquoto! [SM=g27811] Non credo che dare dei diritti in più alle coppie di fatto, gay o etero che siano, tolga qualcosa alle famiglie tradizionali...E non credo neanche che una famiglia esiste solo qualora ci siano dei figli. Marito e moglie sono già una famiglia! è anche possibile che non si possano avere figli e che non si possano neanche adottare, perchè qui in Italia è una cosa complicatissima, che richiede una spesa enorme, e allora che facciamo?! Propongo di indagare su ogni famiglia senza figli per scoprire perchè non ne hanno, e se non ne hanno per semplice scelta gli aumentiamo le tasse!!!... [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] A predicare siamo tutti bravi...Andiamo tutti al family day per protestare contro i DICO, appoggiamo tutti quei politici che combattono per i valori della famiglia, valori in cui credono così tanto...Infatti quasi tutti hanno almeno un divorzio alle spalle ed un nuovo coniuge o convivente...Ma smettiamola con questa ipocrisia di m [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816] ...

Fedi
fremina
00sabato 7 luglio 2007 14:49
Re: Re: Re:

Scritto da: elcentauro 07/07/2007 14.13

fede xdonami ma nn ti capisco...ma secondo te uno che crede fermamente nella famiglia,non può vivere la distruzione di essa?dico spesso le famiglie non siamo noi a distruggerle ma inerti le vediamo disgregarsi...non vedo xkè uno che ha divorziato non può credere nella famiglia...



Uno che ha divorziato può benissimo continuare a credere nella famiglia, se vuole, ma di certo non può andare a predicare in giro certi valori, perchè ha fallito...Che significa "spesso le famiglie non siamo noi a distruggerle ma inerti le vediamo disgregarsi"?! Si disgregano da sole?! La colpa è sempre di qualcuno...Ed uno con 2-3 matrimoni alle spalle, conviventi vari ed eventuali può dirmi che crede nella famiglia, ma io sono libera di non credergli...

Fedi
elcentauro
00sabato 7 luglio 2007 16:56
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: fremina 07/07/2007 14.49


Uno che ha divorziato può benissimo continuare a credere nella famiglia, se vuole, ma di certo non può andare a predicare in giro certi valori, perchè ha fallito...Che significa "spesso le famiglie non siamo noi a distruggerle ma inerti le vediamo disgregarsi"?! Si disgregano da sole?! La colpa è sempre di qualcuno...Ed uno con 2-3 matrimoni alle spalle, conviventi vari ed eventuali può dirmi che crede nella famiglia, ma io sono libera di non credergli...

Fedi


lo sai meglio di me che spesso non è x tuo volere che un rapporto finisce...e poi se uno fallisce allora non ha diritto di manifestare e di promuovere ciò in cui crede?boh io a volte non vi capisco...qui se domani io mi lascio con mia moglie,ma sono uno legato alle tradizioni e ai valori della famiglia non posso ne manifestare ne promulgare le mie idee solo xkè magari mi hanno piantato in asso o prchè magari ho fatto un errore e ho sposato una persona sbagliata?
Federisk
00sabato 7 luglio 2007 17:16
Poi non pretendere di aderire alle leggi dettate dal Papa, perchè secondo lui il divorzio non è accettabile.
Se non aderisci al discorso religioso, rimane quello sociale. Ma dal momento che nella socialità è incluso il rispetto reciproco, non vedo come si possa contestare una minoranza che cerca di affermare i propri diritti.
Titty.nicuzza
00sabato 7 luglio 2007 20:36
Re: Re:

Scritto da: fremina 07/07/2007 13.38


Straquoto! [SM=g27811] Non credo che dare dei diritti in più alle coppie di fatto, gay o etero che siano, tolga qualcosa alle famiglie tradizionali...E non credo neanche che una famiglia esiste solo qualora ci siano dei figli. Marito e moglie sono già una famiglia!


Fedi


Questo articolo postato da Giovy tocca tanti punti , che andrebbero trattati singolarmente.

Comunque, concordo con quanto scritto da Federica.
Il riconoscimento dei diritti alle famiglie di fatto non è una deminutio per le famiglie tradizionali.
Ritenere che la famiglia sia solo quella in cui ci sono figli mi sembra veramente riduttivo.
La Chiesa, allora, dovrebbe cambiare le formule del rito del matrimonio in : " io prendo te come mia legittima incubatrice" e "io prendo te come mia legittimo inseminatore".

Sul discorso tasse , sebbene sia vero che a parità di reddito la pressione fiscale sia più forte sulle famiglie che non sui singles, mi chiedo: quale sarebbe la soluzione?
L' assurdità è che, nel nostro paese, un lavoratore onesto debba cedere oltre il 60% del suo reddito allo Stato(fra l'altro nutro la convinzione che i soldi "pubblici" siano "lupiati" dai politici).
Non avrebbe senso "punire" i singles(per scelta o per sfortuna) aumentandogli le tasse.

Sui DICO:
Mi ero già espressa in un precedente topic.
Sono contraria, e non per questioni di discriminazione nei confronti degli omosessuali(a cui andrebbero riconosciuti gli stessi diritti delle coppie etero).
L'attuale formulazione del disegno di legge finisce per creare, ingiustificatamente, una categoria di cittadini abili a lavorare ma che sarebbero "esonerati" dal farlo, potendo usufruire della pensione di reversibilità dell'amico, della zia etc con cui convivono.
Tale possibilità viene inspiegabilemnte negata a fratelli o sorelle che coabitano, nonchè ai figli maggiorenni che vivono con i genitori.
Per me, non ha senso.


p.s: non so quotare più messaggi nella stessa risposta ,ma,se sapessi farlo, quoterei la risposta di Giovanni sul fatto che essere divorziati o plurisposati non inficia l'essere sostenitori del valore della famiglia.
IL matrimonio si regge su due sostegni, cioè entrambi i coniugi.
La volontà di uno solo non è sufficiente a farlo stare in piedi e in ogni caso, bisogna fare anche i conti con i propri limiti di sopposrtazione.
Se una persona ha un matrimonio finito e riprova a costruirsi una vita con un altro partner, a maggior ragione ciò conferma che crede nel valore della famiglia.

babedj
00sabato 14 luglio 2007 12:16
Re: Re:

Scritto da: fremina 07/07/2007 13.38


Straquoto! [SM=g27811] Non credo che dare dei diritti in più alle coppie di fatto, gay o etero che siano, tolga qualcosa alle famiglie tradizionali...E non credo neanche che una famiglia esiste solo qualora ci siano dei figli. Marito e moglie sono già una famiglia! è anche possibile che non si possano avere figli e che non si possano neanche adottare, perchè qui in Italia è una cosa complicatissima, che richiede una spesa enorme, e allora che facciamo?! Propongo di indagare su ogni famiglia senza figli per scoprire perchè non ne hanno, e se non ne hanno per semplice scelta gli aumentiamo le tasse!!!... [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] A predicare siamo tutti bravi...Andiamo tutti al family day per protestare contro i DICO, appoggiamo tutti quei politici che combattono per i valori della famiglia, valori in cui credono così tanto...Infatti quasi tutti hanno almeno un divorzio alle spalle ed un nuovo coniuge o convivente...Ma smettiamola con questa ipocrisia di m [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816] ...

Fedi


azz, ritorniamo con questo discorso ke, nn ricordo se ho avuto qui o in vita reale....cmq io sono molto legata alle tradizioni della famiglia e purtroppo mi vedo costretta a nn essere d'accordo a cio' ke sta accadendo....
io lo vedo come qualcosa ke sta veramente adnadno a rotoli...

assolutamente contraria...nn si tratta di dare o togliere qualcosa alle famiglie ma di mantenere le tradizioni e valori ke cmq ci portiamo da molto tempo, togliere valore anke alla kiesa stessa
quando qualcuno si sposava in kiesa si provava l'emozione di ricevere determinati compiti, di fare promesse e di, in un certo senso, impegnarsi nel mantenerle....quindi si definiva un passo importante e impegnativo....e adesso??
nie' tutto diventa normale e comune, tanto esistono le copppie di fatto...

no no nn condivido
fremina
00sabato 14 luglio 2007 20:45
Re: Re: Re:

Scritto da: babedj 14/07/2007 12.16

assolutamente contraria...nn si tratta di dare o togliere qualcosa alle famiglie ma di mantenere le tradizioni e valori ke cmq ci portiamo da molto tempo, togliere valore anke alla kiesa stessa



Questo è il tuo parere, da credente...Ma ad un ateo, gay, cosa può importare del valore della Chiesa? Per lui non ha nessun valore...perchè imporglielo?!...

Fedi
babedj
00sabato 14 luglio 2007 21:13
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: fremina 14/07/2007 20.45


Questo è il tuo parere, da credente...Ma ad un ateo, gay, cosa può importare del valore della Chiesa? Per lui non ha nessun valore...perchè imporglielo?!...

Fedi

Essendo un cittadino sai quante cose ti vengono imposte? tante...perkè abbiamo un ordinamento ke contiene delle norme a cui noi dobbiamo attenerci...
quindi, penso ke, ki decide di entrare a far parte di un paese debba rispettare riti e tradizioni, valori a cui il nostro paese ha lottato x avere.
Cio' mi riporta a riflettere su una cosa, ricordate quando volevano togliere il crocifisso dalle aule?? ecco...ma dico io ...assolutamente noooo
L'Italia ha questa tradizione perkè dobiamo noi adeguarci a cose ke sono sempre esistite...mentre se noi andiamo in altri posti ci impongono di fare determinate cose e noi senza fiatare accettiamo..

LA tradizione della kiesa deve rimanere e lasciare il valore ke gli è stato affidato..
ribadisco mio personalissimo pensiero, nulla contro ki la pensa diversamente. [SM=g27811]
Federisk
00domenica 15 luglio 2007 20:41
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: babedj 14/07/2007 21.13
Essendo un cittadino sai quante cose ti vengono imposte? tante...perkè abbiamo un ordinamento ke contiene delle norme a cui noi dobbiamo attenerci...
quindi, penso ke, ki decide di entrare a far parte di un paese debba rispettare riti e tradizioni, valori a cui il nostro paese ha lottato x avere.
Cio' mi riporta a riflettere su una cosa, ricordate quando volevano togliere il crocifisso dalle aule?? ecco...ma dico io ...assolutamente noooo
L'Italia ha questa tradizione perkè dobiamo noi adeguarci a cose ke sono sempre esistite...mentre se noi andiamo in altri posti ci impongono di fare determinate cose e noi senza fiatare accettiamo..

LA tradizione della kiesa deve rimanere e lasciare il valore ke gli è stato affidato..
ribadisco mio personalissimo pensiero, nulla contro ki la pensa diversamente. [SM=g27811]


Per quanto mi riguarda è una questione di progresso. Infatti penso sia una questione di "evoluzione sociale", e il fatto che il nostro paese sia un paese LAICO la dice lunga sulla strada che si dovrebbe teoricamente percorrere.
Naturalmente la maggioranza degli italiani è cattolica, ma questo non vuol dire che si possa permettere di imporre le proprie scelte, ancorchè tradizionali, a tutte le altre minoranze.
Difatti non vedo perchè una persona che si sposa in chiesa debba sentirsi defraudata dal fatto che un altro si voglia sposare in comune o voglia convivere senza la benedizione della chiesa.
E' una scelta di libertà che credo sia dovuta, proprio perchè non va a ledere la libertà di altri.
E non tutte le tradizioni andrebbero mantenute, quindi non le difenderei a prescindere.
Titty.nicuzza
00domenica 15 luglio 2007 20:51
Vorrei anche sottolineare che non è così scontato che gay e divorziati non siano credenti.
Chi può dirlo? Magari, se la Chiesa lo consentisse, si sposerebbero( o si risposerebbero) con rito religioso.
Invece, sono tenuti alla larga dai sacramenti proprio per esplicita volontà della chiesa.
Ora, che ciò sia effettivamente conforme alla volontà divina sarebbe da verificare!
fremina
00domenica 15 luglio 2007 20:59
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Federisk 15/07/2007 20.41

Per quanto mi riguarda è una questione di progresso. Infatti penso sia una questione di "evoluzione sociale", e il fatto che il nostro paese sia un paese LAICO la dice lunga sulla strada che si dovrebbe teoricamente percorrere.
Naturalmente la maggioranza degli italiani è cattolica, ma questo non vuol dire che si possa permettere di imporre le proprie scelte, ancorchè tradizionali, a tutte le altre minoranze.
Difatti non vedo perchè una persona che si sposa in chiesa debba sentirsi defraudata dal fatto che un altro si voglia sposare in comune o voglia convivere senza la benedizione della chiesa.
E' una scelta di libertà che credo sia dovuta, proprio perchè non va a ledere la libertà di altri.
E non tutte le tradizioni andrebbero mantenute, quindi non le difenderei a prescindere.



Quoto! E concordo anche con Titty...Dio non è sceso in terra per dirci di presenza come la pensa a riguardo...E fin quando non lo farà, possiamo solo avere il parere della Chiesa...Che è composta da uomini, proprio come noi...Quindi il mio parere, secondo me, può essere considerato alla stessa stregua del loro...

Fedi

[Modificato da fremina 15/07/2007 21.00]

[Modificato da fremina 15/07/2007 21.01]

Federisk
00lunedì 16 luglio 2007 20:38
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: fremina 15/07/2007 20.59
Quoto! E concordo anche con Titty...Dio non è sceso in terra per dirci di presenza come la pensa a riguardo...E fin quando non lo farà, possiamo solo avere il parere della Chiesa...Che è composta da uomini, proprio come noi...Quindi il mio parere, secondo me, può essere considerato alla stessa stregua del loro...

Fedi


Veramente nella bibbia è detto in maniera esplicita, ed anche nei due testamenti.
Purtroppo non mi pare che le posizioni del cattolicesimo siano conciliabili. Va un po' meglio con il cristianesimo, ma penso che nessuna religione lo consenta esplicitamente.
Non che condivida, prendo solo atto di questa situazione.

[Modificato da Federisk 16/07/2007 20.38]

.silvieta.
00lunedì 16 luglio 2007 21:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Federisk 15/07/2007 20.41

Per quanto mi riguarda è una questione di progresso. Infatti penso sia una questione di "evoluzione sociale", e il fatto che il nostro paese sia un paese LAICO la dice lunga sulla strada che si dovrebbe teoricamente percorrere.
Naturalmente la maggioranza degli italiani è cattolica, ma questo non vuol dire che si possa permettere di imporre le proprie scelte, ancorchè tradizionali, a tutte le altre minoranze.
Difatti non vedo perchè una persona che si sposa in chiesa debba sentirsi defraudata dal fatto che un altro si voglia sposare in comune o voglia convivere senza la benedizione della chiesa.
E' una scelta di libertà che credo sia dovuta, proprio perchè non va a ledere la libertà di altri.
E non tutte le tradizioni andrebbero mantenute, quindi non le difenderei a prescindere.

pienamente d'accordo...sotto tutti gli aspetti;
Esistono delle tradizioni che vanno rispettate, ma nn si può e nn si deve "girare la faccia" al progresso... Facciamo parte di un mondo in continua evoluzione e di fronte ai cambiamenti bisognerebbe solo essere un pò più elastici, secondo me... e dar la possibilità a chi è diverso(...intendendo con diverso chiunque nn rientri nei "canoni tradizionali")di potersi integrare e di poter essere un cittadino "normale"...
Per me è proprio una questione di rispetto... "io rispett te, se tu rispetti me!!!" [SM=g27837]
fremina
00lunedì 16 luglio 2007 21:26
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Federisk 16/07/2007 20.38

Veramente nella bibbia è detto in maniera esplicita, ed anche nei due testamenti.

[Modificato da Federisk 16/07/2007 20.38]




Infatti anche la Bibbia è stata scritta da uomini...

Fedi
Titty.nicuzza
00lunedì 16 luglio 2007 22:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: fremina 16/07/2007 21.26


Infatti anche la Bibbia è stata scritta da uomini...

Fedi


Appunto [SM=g27811]
Io non posso credere che Dio, nella sua immensa misericordia,abbia creato i gay per poi impedirgli di vivere pienamente la loro sfera affettiva e sessuale , come vorrebbe farci credere la Chiesa(li ammette ai sacramenti, purchè non abbiano rapporti intimi omosessuali [SM=g27820]: )
E non crederò mai che Dio terrebbe lontani da sè i divorziati, visto che sbagliare è connaturato alla nostra natura umana, quindi è possibile che l'uomo compia scelte sbagliate.
Nel Vangelo sono riportate queste testuali parole pronunciate da Gesù: "AMAMI COME SEI", cioè non aspettare di essere perfetto o Santo per accostarti a Lui. [SM=g27822](ricordo che non ha mai emarginato Maria Maddalena , nè gli faceva la testa così affinchè smettesse di fare la prostituta... si è trattato di un pentimento spontaneo)

Cmq, a tempo debito, ce lo faremo dire personalmente da Lui quale era il modo giusto di interpretare certi dettami. [SM=g27828]

p.s: nel Vangelo , invece, c'è scritto a chiare lettere che "chi oltraggerà i bambini sarà meglio per lui che non fosse mai nato", eppure il Vaticano protegge con l'omertà i preti pedofili e dà loro asilo .
Ne dobbiamo dedurre che la nostra Chiesa spessissimo mette nella bocca di Dio quello che più le conviene ,ed è la prima a predicare bene e a razzolare male [SM=g27820]:

[Modificato da Titty.nicuzza 16/07/2007 22.15]

fremina
00martedì 17 luglio 2007 11:25
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Titty.nicuzza 16/07/2007 22.01

Appunto [SM=g27811]
Io non posso credere che Dio, nella sua immensa misericordia,abbia creato i gay per poi impedirgli di vivere pienamente la loro sfera affettiva e sessuale , come vorrebbe farci credere la Chiesa(li ammette ai sacramenti, purchè non abbiano rapporti intimi omosessuali [SM=g27820]: )
E non crederò mai che Dio terrebbe lontani da sè i divorziati, visto che sbagliare è connaturato alla nostra natura umana, quindi è possibile che l'uomo compia scelte sbagliate.
Nel Vangelo sono riportate queste testuali parole pronunciate da Gesù: "AMAMI COME SEI", cioè non aspettare di essere perfetto o Santo per accostarti a Lui. [SM=g27822](ricordo che non ha mai emarginato Maria Maddalena , nè gli faceva la testa così affinchè smettesse di fare la prostituta... si è trattato di un pentimento spontaneo)

Cmq, a tempo debito, ce lo faremo dire personalmente da Lui quale era il modo giusto di interpretare certi dettami. [SM=g27828]

p.s: nel Vangelo , invece, c'è scritto a chiare lettere che "chi oltraggerà i bambini sarà meglio per lui che non fosse mai nato", eppure il Vaticano protegge con l'omertà i preti pedofili e dà loro asilo .
Ne dobbiamo dedurre che la nostra Chiesa spessissimo mette nella bocca di Dio quello che più le conviene ,ed è la prima a predicare bene e a razzolare male [SM=g27820]:

[Modificato da Titty.nicuzza 16/07/2007 22.15]




[SM=x770081]

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