Charles Mingus "il bastardo del jazz"

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abarat
00sabato 19 agosto 2006 13:51


La sua musica è il ponte che collega le due rivoluzioni del jazz moderno...ovvero, il bop e il free. Un uomo difficile e imprevedibile, ma, compositore e contrabbassista eccellente. Era nato in
Arizona a Nogales il 22 aprile del 1922, ma, aveva trascorso l'infanzia e la sua prima giovinezza a Watts, il grande sobborgo nero di Los Angeles.
La misura del suo talento la si può trovare in "mingus ah um" disco del 1959 che lo consacrò definitivamente e che conteneva il celeberrimo "goodbye pork pie hat" dedicato a Lester Young.
Genio pazzo e violento per sua stessa definizione, studiò trombone e violoncello prima di passare al basso su consiglio dell'amico d'infanzia e jazzman di buona classe Buddy Colette.
Per maestro ebbe inizialmente Red Callender ,e successivamente, Herman Reinschagen.
Fece le sue prime esperienze al fianco di Louis Armstrong, Dinah Washington, e Lionel Hampton.
Le sue fonti di ispirazione erano anche extra-jazzistiche, infatti, studiò A. Schoenberg, R. Strauss, l'intellettuale Lennie Tristano, senza però trascurare D. Ellington e C. Parker e Art Tatum.
Iniziò suonando un cool-bop da camera, in trio col vibrafonista Red Norvo e Tal Farlow alla chitarra, per passare poi ai boppers neri quali: Bud Powell, D. Gillespie, M. Davis, e O. Pettiford.
Nel 1952 fonda insieme a Max Roach la Debut Records etichetta indipendente dall'esistenza travagliata. Sulla scia della rivoluzione di Ornette Coleman, nel '60 fonda un quartetto pianoless,
ovvero : senza piano, con l'amico Eric Dolphy. A trent'anni "Baron Mingus", così soprannominato per via della sua ammirazione per il "Duca" Ellington, aveva già molte esperienze alle spalle.
La critica è praticamente concorde nel riconoscere in "pithecanthropus erectus", la sua prima opera espressionista perfettamente rappresentativa del suo stile maturo. Mingus era solito dire :
"io scrivo delle composizioni su un foglio di carta mentale, delineo il disegno generale del brano al piano e ognuno sarà libero di scegliere le note che preferisce e suonarle nel proprio stile".
Quando il suo matrimonio fallì, se ne andò a Tijuana e da lì trasse ispirazione per comporre "tijuana moods". Seguì "the clown", album non privo di pretese letterarie. Ma, forse l'apogeo della
carriera di Mingus fu raggiunto nel settembre del '64 , quando una versione di "meditations on integration" fu presentata a Monterey da dodici elementi e premiata da un'ovazione generale del
pubblico. "Antibes live" rimane un ottimo album del periodo. La morte improvvisa di E. Dolphy sempre nel '64, fu un trauma per Mingus che si ritirò nel suo guscio di psicofarmaci fino agli anni
settanta quando tornerà sulla breccia con una nuova formazione e "changes one", "changes two". Gravemente malato,il 5 gennaio 1979 cessò di vivere.

tratto da imusic









[Modificato da abarat 19/08/2006 13.56]

grognard
00sabato 19 agosto 2006 18:03
Re:

Scritto da: abarat 19/08/2006 13.51
Iniziò suonando un cool-bop da camera, in trio col vibrafonista Red Norvo




se non fossi sicuro che si parla di musica sembrerebbe la trama di un film porno
Tr@inspotting
00domenica 27 agosto 2006 22:30
grognard,nn skerzare su Mingus. era tosto dvvero. anke se nn vado matta x il jazz, lui mi piaceva.
ascolta Pithecanthropus Erectus o Haitian Fight Song ( dve ce un contrabbasso [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] ) e poi mi dirai

[Modificato da Tr@inspotting 27/08/2006 22.31]

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