Allenamento il Loggia

Keris
00sabato 27 luglio 2013 01:59
Ambidestria liv.2
Riassunto
Un allenamento tra Keris e Fehrer nella sala d'armi della loggia. Il primo con due spade corte e il secondo con spada e scudo. Vari colpi si susseguono fino a quando il Tuor non viene colpito dal Prescelto, terminando lì l'allenamento.

Commento
Giocata molto piacevole, finalmente ho avuto occasione di duellare con Fehrer [SM=g27824] un grazie al player bravissimo come sempre e a presto ;-)

KERIS [Loggia - Sala d'armi] Un'altra giornata passata tra studi e allenamenti per il Tuor, e ora si trova maggiormente impegnato nel secondo campo. Si trova nella sala d'armi insieme al confratello, Fehrer, per mettere in pratica quello che si erano detti nell'ultimo loro incontro. L'uomo indossa l'armatura nera di cuoio che protegge gran parte del proprio corpo. Nessun particolare fastidio deriva da essa data l'abitudine a portarla [//esperienza armature liv.1]. Il medaglione da Tuor è sempre appeso al suo collo insieme al ciondolo donatogli da Procas, entrambi nascosti sotto l'armatura, sul suo petto, per evitare che gli siano di intralcio. Dato che è solo un allenamento si dovrà accontentare di armi di legno, cosa che non è mai di alcun gradimento per il Rosso. [°°Sembrate ancora dei bambini, altro che cavalieri°° commenta con la solita cattiveria *questo ci tocca, non l'ho scelto io* risponde secco il Tuor]. Nelle mani quindi stringe una coppia di spade corte in legno, perfettamente riprodotte, questo perché deve ancora abituarsi ad usare bene entrambe le mani e con questo assetto gli riesce abbastanza bene. Le punte sono ancora rivolte verso il basso entrambe leggermente verso l'esterno. Le iridi di ghiaccio sono puntate sull'altro che dovrebbe trovarsi a circa 5 metri da lui, con un lieve sorriso dice ''finalmente avrò l'onore di confrontarmi con voi'' il tono sereno, finalmente un allenamento come si deve. In silenzio quindi attende le sue parole, senza ancora mettersi in guardia.

FEHRER [Loggia | Sala d'armi] Vi fosse un'ipotetica clessidra, costantemente avvinta alle membra del Prescelto, ben pochi granelli di sabbia sarebbero caduti nel riquadro inferiore d'essa dall'incontro con la Sacerdotessa. Dopo, s'è diretto all'interno della Loggia. Dopo, s'è diretto in sala d'armi e, incontrandovi Keris, non c'è stato bisogno di parole affinché i due onorassero la promessa fatta notti addietro: rivedersi armi alla mano. Non c'è armatura per lo Scandinavo, che soppesa senza convinzione la consistenza lignea delle armi utilizzate nella palestra draconica. Una lunga che stringe di destra. Curerà d'assicurare invece alla mancina un paio di legacci che sostenga uno scudo, medio, in cuoio. Ciò che di più vicino al materiale innocuo delle lame ci sia nella stanza ampia. ["Non amo lo stile a due spade..." ammette volgendo i propri pensieri alla Bestia scagliosa, che, di tutt'altro avviso rispetto al mortale quanto alla sicurezza, spira il proprio cono di tenebra nello spirito del Prescelto. "Non con lui, Abietto. Non ci saranno sangue... né ossa rotte" mormora in totale tranquillità]. Ruota il busto in senso orario, da sinistra a destra, per avanzare il lato mancino del corpo, poiché aggiungerà a quel minimo spostamento un avanzare dello stesso piede, almeno di 50 cm, rispetto al destro. La lunga bassa, lo scudo medio a proteggergli dalla spalla sinistra all'addome sullo stesso lato, egli scuoterà il capo. "Alcun onore, Keris. Qui io, voi e chiunque altro siamo pari. E ora... attaccate!" lo sprona, come regola di cortesia impone, ad offendere per primo, per via del grado più basso. Flette le gambe e, in silenzio, attende.

KERIS [Loggia - Sala d'armi] Osserva con attenzione l'altro, studiandone con attenzione l'equipaggiamento, un assetto abbastanza comune a suo parere, ma appunto per questo non è da sottovalutare visto che se viene usato spesso vuol dire che funziona. Ascolta poi le parole del confratello restando nella sua posizione mentre lo vede anche mettersi in posizione di guardia. ''Come volete'' risponde con determinazione, senza lasciarselo ripetere due volte. Cerca di studiare dove potrebbe colpire per mettere in difficoltà l'altro, anche se la sua posizione di difesa è molto buona, però forse un'idea gli viene. Prenderebbe un profondo respiro, mentre anche il Simbionte nella sua testa carica l'uomo con il suo fuoco e la sua determinazione. Fletterebbe le gambe e inizierebbe scattando in avanti, deviando leggermente verso sx così da arrivare sul fianco maggiormente sguarnito del confratello. Durante l'avanzata alzerebbe la spada corta nella mancina, portandola in verticale a proteggere il fianco medesimo. La mano sx sarebbe circa all'altezza dell'ultima costola, distanziate da queste di circa 20 cm, e il gomito sx sarebbe piegato a circa 90°. Questo movimento potrebbe anche distrarre l'altro dal suo reale colpo, e il braccio sx cercherebbe di muoversi con disinvoltura [//ambidestria liv.1]. Invece la lama nella mano dx si manterrebbe bassa e andrebbe a posizionarsi a puntare verso sx e verso il basso, in obliquo rispetto al terreno quindi. Il braccio dx dovrebbe passare davanti all'addome mentre la mano dx sarebbe circa ad altezza del bacino sul lato sx, distanziato da questo di circa 10 cm. Questo verrebbe compiuto poco prima di arrestare il suo passo sul piede dx a circa 90 cm dal confratello, leggermente defilato alla sua dx, e in questo istante il busto si muoverebbe in senso antiorario per caricare il colpo. Infine compirebbe un ulteriore passo con il piede sx di 40 cm, cercando di portarsi a circa 50 cm dall'altro, mentre il busto ruoterebbe massimamente in senso inverso, cioè orario e quindi verso dx. Il braccio dx si muoverebbe in contemporanea al busto, tentando di allargarsi verso dx, facendo risalire la lama della corta dal basso a sx verso l'alto a dx. L'intenzione sarebbe quindi un radoppio roverso di mano dx che vorrebbe colpire l'esterno del ginocchio dx di Fehrer con il debole dell'arma. E' consapevole di stare cercando di colpire il fianco più lontano però, data la vicinanza a cui dovrebbe essere arrivato, forse potrebbe riuscire nel suo intento. Il colpo cercherebbe di essere fluido [//agilità +1] senza risparmiarsi nella forza [//potenza +2]. La spada tenuta nella sx resterebbe nella posizione di difesa, per un eventuale contrattacco dell'altro.

FEHRER [Loggia | Sala d'armi] Sospira. Getta il fiato fuori dai polmoni e si prepara all'offensiva del Tuor, tenendo gli occhi puntati dapprima sul suo posizionarsi, dunque sul suo scattare. Keris si prepara a tingere la sua tela del colore dell'assalto che prediligerà. Resta solo da stabilire, al Prescelto la cui lunga punta l'esterno e il cui scudo è distante dalla spalla sinistra di 20 cm, quale direzione prenderà l'Aspirante che sceglierà certamente a passo ultimato una posizione adeguata per tentare il proprio colpo. L'uomo dei ghiacci, la cui esperienza è ramificata in anni di battaglie ma certo non veste le sorti del condottiero, ha tuttavia modo di stupirsi per l'opzione considerata da chi lo fronteggia, che s'inserisce nella morsa d'arme dello Scandinavo. Sospinto dalla furia del Nero e, nonostante la grazia altrui, dal movimento leggibile che Keris opera col braccio destro, egli agisce. Non attenderebbe in realtà neppure che il confratello termini le movenze, prima di volgere capo, busto e punte dei piedi verso destra, per ritrovare la distanza frontale col Tuor, sollevando d'una decina di centimetri il braccio con lo scudo, affinché il bordo superiore di quest'ultimo coincida in altezza col mento, per far posto all'arto armato. Il destro, infatti, fluidamente correndo davanti all'addome, raggiungerebbe il fianco sinistro, la punta della lunga che supererebbe il ginocchio stesso e il gomito flesso come d'abitudine [Agilità I]. Ruoterebbe massimamente il busto in senso antiorario (da destra a sinistra) per scaricare un ridoppio roverso uguale e contrario a quello dell'opponente che, nell'idea del Prescelto, coinciderebbe con la partenza di quest'ultimo che, nonostante la sua difesa, comunque dovrebbe avere vita difficile, poiché giunge con una spada corta, e lo fa tentando di colpire il bersaglio lontano. Forse troppo. Consapevole di quanta forza disponga Keris, l'uomo dei draghi tenterebbe di far incrociare le "lame" fra loro in modo che il medio-debole della lunga sua coincida col medio della corta altrui, assicurandosi di inclinare il busto all'indietro e, soprattutto, di consentire al gomito piegato di far proseguire la risalita alla lama, che da sinistra a destra, dal basso all'alto, seguirebbe una traiettoria pulita e diagonale. Egli si premurerebbe d'immetterci forza a dovere [Potenza I] lasciando il busto - precedentemente caricato - scatti come una molla, in senso antiorario, imitando le movenze delle spade. Se difesa riuscisse, egli opporrebbe ancora la sua lunga, in un gioco forza ch'è conscio di non poter mantenere a lungo. Ma consapevole d'avere un buon margine d'offensiva da considerare, le gambe ancor flesse e pronte a reggere l'impatto e l'equilibrio delle posizioni [Esp. Armi da Guerra Leggere I].

__________________________________________________________________

FEHRER [Loggia | Sala d'armi] Se ci fosse acciaio nelle mani dei cromatici si leverebbero miriadi di scintille e la loro vibrazione s'estenderebbe alle braccia armate. Ma la Lex impone ci sia legno a decidere la contesa e, pertanto, null'altro che uno schiocco si leverà dal contatto fra le armi. [«Tutto qui?» sussurra ghignante l'Abietto, passando la lingua sugli aguzzi]. Il Nordico non presta attenzione alle lusinghe del Simbionte, occupato a fronteggiare un confratello e non un nemico. Sarà per questo che non farà pagare caramente al Tuor i suoi errori e, così, ad agire di puro insegnamento. Come detto, non arresterebbe la salita della lama lunga, che, deviando il colpo altrui, proseguirebbe la propria corsa ormai quasi verticale per dirigersi all'insù e, più che portare un'offensiva concreta, dovrebbe nell'idea dell'uomo dei ghiacci infastidire la fase di ripresa di Keris ed impacciarne le movenze, occupando una buona dose di spazio sul lato destro di chi la impugna, fungendo da fattore diversivo. Al contempo, il Prescelto, che non possiede un'eccezionale maestria nell'uso indipendente dei due arti ma che è in grado di muoversi con fluidità e scioltezza [Agilità I], ruoterebbe all'interno la spalla sinistra, accompagnando quell'unico movimento con una torsione massima del busto da sinistra a destra, senza donare granché tempo all'Aspirante di preparare un'adeguata difesa, giacché agirebbe con estrema rapidità. Seguitamente alle gesta prima descritte, lo Scandinavo cercherà così, senza muovere le gambe già flesse, la sinistra avanzata rispetto alla destra, d'allungare il braccio mancino distendendolo completamente in avanti, poiché ha nelle volontà di far impattare il centro dello scudo medio contro il volto altrui, la guancia, il naso o qualunque porzione riuscirà ad offendere in base ai suoi spostamenti... e sempre non riuscisse a trovare una pronta ribattuta. Nell'avanzata dell'arto, che il fu bianco renderebbe del tutto simile a quello d'un affondo, egli starebbe accorto ad inclinare appena verso l'alto lo scudo proteso, poiché diversi sono i centimetri di stacco in altezza che subisce in passivo dal fratello cromatico. Forza immetterebbe nel colpo [Potenza I], ma anche velocità, ché con necessita di caricamento ma parte col favore della posta iniziale.

KERIS [Loggia - Sala d'armi] Il suo colpo viene bloccato come previsto dall'arma del confratello. Vedrebbe la sua spada risalire verso l'alto, quasi aspettandosi un possibile attacco con quella. Invece l'offensiva giungerebbe con tutt'altra arma però poteva aspettarsi anche questo, in fondo ha imparato che anche lo scudo può essere un'arma come qualsiasi parte del corpo dell'avversario. I riflessi da guerriero che ha sviluppato con il tempo dovrebbero corrergli in aiuto [//agilità +1] rendendo il suo prossimo movimento fluido e pronto alla risposta. Le gambe sarebbero ancora flesse dopo l'attacco precedente e, facendo perno sul piede dx, tenterebbe di arretrare di un passo con il piede sx avanzato, portandolo dietro al dx di circa 40 cm, così da distanziarsi dal confratello a circa 90 cm. Contemporaneamente e anche prima dell'arretramento del piede, il busto si inclinerebbe all'indietro quasi sbilanciandosi, cosa che poi non avverrebbe grazie al passo indietro, cercando di portare fuori portata il proprio volto che sembra l'obiettivo dell'altro, in fondo non erano poi così vicini e quindi l'intento potrebbe riuscire. Se ciò avesse successo e fosse tornato in equilibrio dopo l'arretramento, il braccio dx ancora basso andrebbe ad allargarsi verso l'esterno a dx puntando ancora la lama verso il basso in obliquo. Il busto ruoterebbe in senso orario verso dx massimamente per poi cercare di scattare come una molla in una rotazione contraria verso sx portando anche il braccio dx a chiudersi verso sx, compiendo un movimento a salire dal basso a dx verso l'alto a sx. L'intento sarebbe di colpire con un radoppio dritto di mano dx l'esterno del ginocchio sx avanzato dell'altro con il debole della lama e dato che lo scudo è in alto quella parte del corpo dovrebbe essere senza difese. Il colpo vorrebbe essere fluido [//agilità +1] senza risparmiarsi in potenza [//+2]. Le gambe sarebbero sempre flesse per maggiore stabilità e il braccio sx resterebbe nella posizione precedente a difesa di quel fianco [//ambidestria liv.1]. Il busto inoltre, durante lo scaricamento del colpo, andrebbe ad inclinarsi leggermente all'indietro per dare maggiore forza al colpo.

FEHRER [Loggia | Sala d'armi] Non perderà alcun istante del suo tempo prezioso per arrestarsi e rammaricarsi del colpo che va a vuoto. Lo scudo è alto e ciò, oltre ad essere svantaggioso quanto a protezione, è tuttavia un lusso grazie al quale il Prescelto si permette d'avere una visuale dei movimenti condotti da Keris. Sarà ancora una volta soppesandone l'esordio ch'egli deciderà il da farsi: la lama altrui bassa su quel lato è solo l'anticipo di ciò che accadrà e, reagendo in simbiosi a ciò, cercherà di comporre un unico gesto contro i molteplici di Keris, che ha in serbo per sé l'indietreggiare, il riequilibrarsi, il preparare il colpo e lo scaricarlo, infine. L'uomo dei ghiacci sarebbe invece semplicemente accorto a lasciare scivolare d'un passo all'indietro (50 cm) il piede sinistro, che pareggerebbe la posizione del gemello ad esso portandosi parallelo. Eseguirebbe quell'unico spostamento con rapidità e grazia [Agilità I] rendendolo fattibile con fluidità e contemporaneamente al naturale ritiro dello scudo, ché egli piegherebbe, richiamandolo a sé, il braccio sinistro al gomito, riportando la protezione a celare la porzione sinistra del corpo fino all'addome, distanziato da esso di 20 cm. La distanza scelta dall'Aspirante, già eccessiva all'alba del suo attacco, dovrebbe così essere più che sufficiente per consentire allo Scandinavo di vedere sfilare abbondantemente la corta altrui dinnanzi alle gambe, risalendo e lasciando così scoperto il busto dell'opponente per una frazione di secondo adeguata all'esperienza del fu bianco. E sarà allora che si muoverà con decisione maggiore rispetto agli assalti condotti fino ad ora. Lo spazio creatosi dai corpi degli uomini (1.4 mt) in base agli ultimi spostamenti è utile affinché il Nordico emuli a mo' di specchio l'arretrata prima eseguita con un'avanzata che tenterà d'essere puntuale e letale. Il braccio destro, che avrebbe arrestato, rallentato dall'altrui arma, la propria corsa a mezz'altezza, vedrebbe lo stesso polso ruotare affinché la lunga sia posta da obliqua e puntante all'insù, leggermente a destra, orizzontale e puntante in avanti, verso sinistra, dunque. La flessione al gomito - posto dietro la linea delle spalle - si farebbe più decisa e, così, prossima al colpire. Premurandosi di agire quando l'altro si fosse necessariamente sbilanciato un poco in avanti, egli monterebbe un possente passo in avanti col piede destro, che supererebbe stavolta il sinistro di 50 cm, arpionando il terreno col ginocchio ben flesso e assicurando al fisico l'equilibrio di cui necessita. Come prima, con lo scudo, così il braccio destro affonderebbe in avanti con una rotazione della stessa spalla verso l'interno, chiudendo il colpo che sarebbe in tutto e per tutto un affondo lungo condotto in situazioni agevoli (90 cm di distanza) e con la distensione totale dell'arto dall'indietro all'avanti, affinché la punta possa toccare con decisione e grazia il centro dello stomaco altrui, con precisione [Esp. Armi Guerra Leggere I], sotto il suo braccio. Si muoverebbe con la solita fluidità [Agilità I] contrastando con un vigore allenato[Resistenza I] la fatica che comincerebbe appena a insinuarsi sotto pelle, indurendo i muscoli. S'assicurerebbe d'infondere alla punta un lieve movimento verso l'alto, nel classico moto di penetrazione del colpo. Sa che in condizioni di armature a piastre quell'assalto non avrebbe modo d'agire con pericolosità eccessiva, ma il cuoio ora indossato da Keris è più penetrabile e, in fondo, il Prescelto vorrebbe solo chiudere quel piccolo scambio d'armi con eleganza e grazia, sussurrando un pacato "Touché".

KERIS [Loggia - Sala d'armi] Il confratello arretra in conseguenza del suo attacco, come era prevedibile. Il colpo va a vuoto ma continuerebbe quel movimento verso l'alto così da riportare la lama in verticale e riposizionarla sul rispettivo fianco, con la mano dx circa all'altezza delle ultime costole a circa 20 cm di distanza, il gomito dx sarebbe piegato a circa 90°. Appena compiuto questo movimento dovrebbe accorgersi del posizionamento dell'arma avversaria che lascerebbe intendere il colpo che vuole portare. Con agilità [//+1] cercherebbe di reagire compiendo uno passo verso dx con il piede sx di circa 30 cm che si porterebbe quasi in linea dietro al dx e un istante dopo muoverebbe anche il piede dx nella medesima direzione sempre di circa 30 cm. Questo movimento servirebbe per schivare il colpo e per maggiore sicurezza, muoverebbe anche il braccio dx con la lama in verticale verso sx, distendendo il gomito in quella direzione. L'intento sarebbe di intercettare più o meno il debole dell'arma avversaria con il proprio forte così da deviare il colpo dell'altro sulla propria sx. Farebbe attenzione a togliere il braccio sx e la rispettiva arma dalla traiettoria della deviata, così da non essere colpito per sbaglio [//ambidestria liv.1]. Il busto si inclinerebbe lievemente verso dx per accompagnare il movimento dei piedi mentre le gambe si manterrebbero flesse.

FEHRER [Loggia | Sala d'armi] Il tocco del legno che s'adagia contro il cuoio di Keris è il risultato di una serie di azioni convulse. Il colpo giunge ed egli spinge un poco, affiancando il piede sinistro al destro, piegando contemporaneamente all'avvicinamento il braccio armato, per spegnere le ostilità e smorzare qualunque tentativo di rivalsa possa accendere lo sguardo altrui infiammato dalla Fiera dalle scaglie rubino. Non v'è parola invece da parte del Nero, altrettanto se non più ostile e crudele, crogiolandosi nella soddisfazione incompiuta nel non aver visto sangue od ossa rotte. Come predetto dal suo Compagno all'inizio di quel piccolo scontro. "Un ottimo esercizio, Tuor" mormora basso, occhi negli occhi con l'uomo ch'è distante un passo o due. Prima di staccare la lunga dallo stomaco dell'Aspirante, serio in volto, distendendo entrambe le braccia lungo i fianchi e rilassando la posizione, indietreggiando. "Ricordate soltanto di attaccare i punti vicini e di sfruttare tutto il vostro potenziale fisico" termina con pochi consigli, chiosando con un cenno del capo per ringraziarlo e al tempo stesso congedarlo. Per stanotte. "Voi siete tra quelli che sceglierei per un eventuale assalto a un fortino di ribelli alla causa comune". La voce del Nordico si spegne con un ulteriore complimento. Prima che l'uomo dei ghiacci sorrida divertito. "Stavolta tocca a voi mettere a posto. Kaetaa..." leva la dritta in forma di saluto, abbandonando senz'altro aggiungere la sala d'armi.

KERIS [Loggia - Sala d'armi] Nonostante i suoi movimenti che hanno cercato di essere i più veloci possibili, non è riuscito a schivare il colpo. Sente la punta lignea della spada altrui che tocca la sua armatura di cuoio. [Un esplosione di fiamme invade la mente dell'uomo °°inetto, ti sei fatto battere, sei una continua delusione°° commenta Raiskhar senza la minima considerazione per l'impegno del Tuor]. Non risponde l'uomo, deluso da sé stesso, in effetti era da molto che non veniva colpito, anche se questo è il primo vero allenamento da tempo con qualcuno di esperto. Abbassa le armi controvoglia, dato che vorrebbe già rifarsi, ma l'altro non sembra voglia continuare. Lo sguardo si abbassa anch'esso verso il pavimento di pietra. Solo le parole del confratello fanno rialzare il suo sguardo sul volto altrui. ''Non tanto ottimo se mi avete colpito'' commenta sereno e forse un po' duro con sé stesso. Annuisce alle parole dell'altro prima di far apparire un lieve sorriso sulle labbra del Tuor dopo quell'ultimo complimento. ''Credo ci sia ancora qualcosa da fare ma grazie della considerazione'' dice serio e con gratitudine verso l'altro per l'allenamento. Sorride più divertito poi alle sue ultime parole ''non vi preoccupate, ci penso io, la prossima volta mi impegnerò ancora di più, Kaetaa'' conclude salutando il Prescelto. Mette quindi a posto le armi di legno sulle rispettive rastrelliere, prima di dirigersi verso il suo alloggio, per riposare dopo la lunga giornata.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:20.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com