Re:
KimmyTamer, 18/10/2011 15.39:
Io sono contraria alla pena di morte (perchè "spero" nella rieducazione), ma non sono contraria alla violenza senza se e senza ma, specificando però che di se e di ma, comunque, me ne servono a TONNELLATE prima di poter ammettere che "non si poteva fare altrimenti" - il principio, in genere, è che appunto non si può fare altrimenti. Per quanti riguarda la pena di morte penso che ci sia sempre una via alternativa, quindi penso che sia una cosa da eliminare.
La rieducazione è fondamentale e non andrebbe mai sottovalutata né negata per principio, come si usa fare dinanzi a casi eclatanti o che la televisione ha provveduto a gonfiare. Io penso però ai recidivi (che siano passati attraverso un giusto percorso di rieducazione) e ai criminali che hanno dimostrato totale disprezzo per le vite altrui. A volte, semplicemente, non c'è alcunchè da educare. La morte provoca paura e la paura genera rispetto. Si potrebbe inquadrare la pena di morte come legge temporanea, della durata di dieci-venti anni, nell'ambito di un traghettamento generale della società verso uno status migliore.
Alice Sacco, 19/10/2011 13.46:
Scusate se anche stavolta guardo il pelo nell'uovo e l'OT, ma 1562 persone sono un numero più che esiguo in contronto alla quantità di italiani che frequentano Facebook. Pochi secondo me per definirli come 'modello standard dell'italiano medio.
Certo che sono pochi. Se voglio farmi un'idea dell'italiano medio, statisticamente parlando, vado sul sito dell'ISTAT.
Fino al 2009 la percentuale di persone di 6 anni e più che ha dichiarato di aver visitato musei o siti archeologici almeno una volta nell'arco dell'anno è del 28.8. Se faccio la media dal 2001 al 2009 ottengo 28.1% circa. Possiamo dire, volendo, che oltre il 60% degli italiani visita un museo meno di una volta all'anno. Nel 2010 le persone di 6 anni e più che hanno letto libri nei 12 mesi precedenti sono il 46.8%. Da notare che dai 55 anni in poi il dato cala abbastanza velocemente. Incrociando questo valore con il fatto che la quantità di italiani (nel 2010) che ha 55 anni o più è circa un terzo della intera popolazione con più di sei anni deduco che più della metà degli italiani legge molto poco o per niente. Ancora: nel 2010 la percentuale di persone di 6 anni e più che ha dichiarato di aver assistito a spettacoli teatrali almeno una volta nell'arco dell'anno è del 22.5. Il 10.5 per gli spettacoli di musica classica. Nel 2010 gli italiani che leggono quotidiani almeno una volta a settimana sono il 55%, mentre quelli che hanno usato internet almeno una volta nell'arco dell'anno sono il 48.9%.
Gli italiani dai 14 anni in poi che si informano della politica quotidianamente sono, sempre nel 2010, il 34.1%. Guarda la televisione, invece, il 93.5%.
I dati sulle lauree sono troppo striminziti per trarne qualcosa di buono, ma penso che il quadro sia abbastanza chiaro anche così, senza fare raffronti con altri paesi.
Ah, dimenticavo.
Qui c'è un video mi piace tanto per l'importanza data al passato, più che per la critica mossa all'uomo medio. Impressionante, però, la lungimiranza di Pasolini.