30^ di Campionato 2009/10 : Losanna - SAV Vacallo B. : 45 - 73.

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!maro!
00lunedì 22 marzo 2010 21:04

22.03.2010.




La SAV ritrova la sua quadratura .
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Buona prestazione della difesa vacallese che imbavaglia il Losanna

Rodrigo Pastore soddisfatto per come la sua squadra ha saputo interpretare la partita fin dal primo minuto - Mercoledì turno di riposo, sabato ancora in Romandia.






di Walo .


Lentamente la SAV Vacallo sta ritrovando la sua qua­dratura. Prosegue infatti in mo­do positivo il reinserimento di due elementi molto importanti come Dacevic e Crnogorac. Il gio­co collettivo comincia a dare i suoi frutti e di conseguenza co­ach Rodrigo Pastore vede cresce­re gradualmente il rendimento generale della sua squadra, un dato incoraggiante in vista del­l'attesissimo appuntamento con la finale di Coppa sabato 10 apri­le a Friburgo contro gli Starwings. Una chiara conferma dei progres­si l'abbiamo avuta anche sabato alla Vallée de la Jeunesse contro il Losanna. I vodesi ultimamente davanti al loro pubblico hanno fornito prestazioni indubbiamen­te interessanti, vincendo contro il Nyon e perdendo di pochissi­mo contro il Friburgo e il Luga­no. Ebbene, i momò hanno supe­rato alla grande l'esame, dimo­strando maturità in fase d'impo­stazione e concretezza in fase of­fensiva. Alla base della vittoria c'è però soprattutto una difesa a dir poco granitica. Subire 45 punti in 40 minuti è sotto tutti gli aspetti una bella impresa. In retrovia, quindi, gli ospiti non hanno sba­gliato un colpo, imbavagliando a dovere i romandi sin dalle battu­te iniziali della partita. Alla fine del primo quarto il margine a fa­vore del Vacallo era di 13 punti, dopo il secondo di 9. Nel terzo quarto invece la compagine di­retta da Pastore ha fatto il vuoto, attuando anche una «zona» effi­cacissima (voluta soprattutto per proteggere Dacevic ed Erwin che si erano caricati di falli). Una di­fesa, quella momò, bravissima anche ad evitare i contropiede dei vodesi (una delle loro specialità). Insomma, per farla breve, la SAV ha dominato il match dall'alto di una classe tecnica superiore e di un rendimento offensivo pure buono, visto che ha saputo colpi­re a fasi regolari, sia dalla media che dalla lunga distanza.
Sul fronte dei realizzatori, Matt Schneidermann (tornato ad es­sere uno dei punti centrali della manovra offensiva) ha fatto an­cora la parte del leone conclu­dendo la sua prova con 24 punti. In doppia cifra anche Manuel Ra­ga (13). Per quanto riguarda i lo­cali, l'unico ad andare in doppia cifra è stato Senderos (10), il che è tutto dire.
Raggiante a fine incontro Rodri­go Pastore: «La nostra disciplina difensiva è stata eccellente, al di là di un avversario più discontinuo rispetto alle ultime esibizioni. Ab­biamo chiuso bene tutti gli spazi ed il Losanna ha faticato a replica­re. Davvero complimenti a tutta la squadra per come ha saputo interpretare la partita fin dal pri­mo minuto». La SAV mercoledì osserverà un turno di riposo, tor­nerà a giocare sabato 27 marzo sul campo di un'altra squadra - il MGS Grand-Saconnex - che, al di là delle sole due vittorie otte­nute in questa stagione, sa sem­pre rendere la vita difficile a di­verse squadre, anche quelle più blasonate. Un altro test impor­tantissimo per i ragazzi del pre­sidente Gigi Barattolo.



by Corriere del Ticino




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SAV Vacallo impenetrabile .
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Nulla da fare per il Losanna, sotto di 28 lunghezze.

La difesa di Pastore non fa nessuna concessione.





di Giorgio Franchi.


Ci sono modi diversi di vincere, quando però a funzionare è innanzitutto la difesa, allora i due punti sono quasi assicurati. La SAV Vacallo era particolarmente attesa sabato sul campo del Losanna. Davanti al loro pubblico i vodesi ultimamente si sono spesso superati, battendo il Nyon e perdendo di un nonnulla contro il Friborgo ed il Lugano. Per i momò si trattava di un test indicativo, alla fine superato a pieni voti. Pensate, subire solo 45 punti in una partita la cui durata è di 40 minuti è sicuramente un dato significativo che evidenzia soprattutto la grande prestazione fornita dalla difesa.

Pastore ha dato precise disposizioni, la sua squadra ha seguito alla lettera, riuscendo – sin dall’inizio della partita – ad imbavagliare la formazione romanda, bloccata sia nel suo contropiede (una delle specialità più efficaci), sia attorno che dentro il perimetro.

Praticamente mai i padroni di casa sono riusciti ad avere voce in capitolo, chiudendo il primo quarto sotto di 13 lunghezze.

Il prosieguo del confronto non ha più avuto altri sussulti perché il Vacallo – anche quando ha attuato la “zona” per proteggere soprattutto Dacevic e Erwing che si erano caricati di falli – ha sempre impedito al suo avversario di rendersi minaccioso con marcature a tratti asfissianti. La SAV ha continuato a giocare con ordine, colpendo da un po’ tutti i settori del campo, allungando decisamente il passo con un’altra… sberla nel terzo quarto e chiudendo poi il match a +28.

Niente da dire, ammutoliti i pochi tifosi vodesi (presenti in 150…), Vacallo ha dominato in lungo e in largo.

Contento a fine gara coach Pastore: «I ragazzi sono stati bravi a rispettare i miei ordini difensivi. Hanno impedito ai loro avversari di crearsi i giusti spazi, anche la zona è stata efficace. Niente da dire, visto che poi in attacco siamo riusciti a colpire con sicurezza».

Archiviato questo impegno, la SAV mercoledì osserverà un turno di riposo: tornerà in campo in trasferta, sabato 27 marzo, contro l’MGS GrandSaconnex.


by La RegioneTicino




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!maro!
00lunedì 22 marzo 2010 21:06

22.03.2010.



Lugano Tigers: primato consolidato .




I bianconeri sfruttano a dovere il proprio talento per avere la meglio sul Nyon.

Più attacco che difesa per il Lugano sabato contro i vode­si.
Bella prova di Mladjan (8/11 da 3 punti) e di Efevber­ha, in crescita Vandermeer.
Mercoledì all'Elvetico contro Monthey può arrivare la certezza del primo posto finale .






Mattia Meier.


Il Lugano vince e consolida il primato in classifica, primato che potrebbe anche diventare defini­tivo mercoledì in caso di successo contro il Monthey.
Una prestazione caratterizzata da luci e ombre quella dei Tigers di sabato contro il Nyon, compagi­ne scesa in Ticino con un atteg­giamento decisamente differen­te rispetto a quello tenuto contro Vacallo un paio di settimane or­sono. Con il rientrante Southall (comunque ancora fuori condi­zione) a prendere il posto dell'eva­nescente Dials, i vodesi hanno ag­gredito la partita fin dai primi pos­sessi, quasi a voler dimostrare di poter essere quello squadrone di cui si parlava a inizio stagione. Ma se il talento a Johnson e compa­gni non manca, non è certo da meno quello di cui può disporre Joe Whelton. Il quale però rima­ne ancora preoccupato per la te­nuta difensiva della sua squadra, ancora troppo soggetta a cali d'in­tensità e di concentrazione nella propria metà campo. «Sono ov­viamente contento per la vittoria - spiega a fine gara proprio Whel­ton - Ma non posso essere soddi­sfatto, soprattutto della difesa. Può essere che ci sia un po' di stan­chezza, perchè fino alla Coppa della Lega avevamo difeso bene, però ci manca intensità. Stiamo lavorando duro per migliorare, nei playoff le partite si vincono prin­cipalmente con la difesa più che con l'attacco».
Non ha certo tutti i torti il coach americano dei bianconeri, e pro­prio in questo senso va letta la pro­mozione di Brown in quintetto («Brian mi assicura più difesa che Stein»), nonostante il play statu­nitense offensivamente porti più confusione che altro al momento (meglio Stein in questo caso con il suo mortifero tiro da tre punti e il suo gioco disciplinato).
A soffrire difensivamente è però tutta la squadra, in particolare nel­le situazioni di aiuto e recupero che hanno permesso a Johnson, Rahier e Almanson di arrivare spesso a realizzare tiri comodi, so­prattutto sotto canestro.
Niente di grave sia chiaro, perchè stiamo comunque parlando di una squadra che, oltre a vincere ed essere la prima della classe, al­le lacune difensive è in grado di contrapporre un potenziale offen­sivo non da poco.
Sugli scudi, ancora una volta, i «soliti noti» Mladjan (8/11 da 3), Abukar ed un Efevberha al servi­zio della squadra. Senza togliere nulla all'ottima prova balistica del nazionale rossocrociato, ad im­pressionare maggiormente è sta­ta l'attitudine del nigeriano, il qua­le invece di forzare come spesso gli capita ha coinvolto maggior­mente i compagni in attacco di­spensando assist, ai lunghi parti­colarmente, lasciando l'impres­sione a fine match che al Lugano serva più un Efevberha così (ov­vero da 16 punti e 5-6 assist a par­tita), piuttosto che un realizzato­re da 30 punti e altrettante con­clusioni ad allacciata si scarpe.
A beneficiarne è stato soprattutto Vandermeer (15 punti), il quale ha ritrovato minuti importanti e mostrato una grinta bene augu­rante per il proseguio della stagio­ne. Perchè vista la facilità di arriva­re fino in fondo di certi esterni av­versari, un intimidatore come lui sotto canestro serve come il pane.



by Corriere del Ticino




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Con l’aiuto della panchina.




Prova di forza del Lugano, messo alle corde il miglior Nyon della stagione.

Il quintetto base realizza 57 punti, ma dai subentranti ne arrivano addirittura 42.
di Dario Bernasconi






di Dario Bernasconi .


Il Lugano mette alle corde anche il miglior Nyon della stagione, infilando 99 punti nella retina avversaria. Un Lugano che ha nella sua lunga panchina e sull’intercambiabilità dei ruoli la sua arma migliore. 42 punti dalla panchina, 57 dal quintetto base, mentre gli ospiti hanno 77 punti dagli starting five e solo 11 da chi è uscito dalla panca. Ecco spiegato come una compagine che non sa ancora difendere bene, riesce a vincere. «Non possiamo tutte le volte pensare di arrivare a 100 punti per vincere – diceva Whelton a fine gara – dobbiamo dare maggiore continuità anche alla difesa: le rotazioni non funzionano ancora e sulle penetrazioni siamo fermi».

Fatto è che i bianconeri hanno tirato con il 76% da 2, il 54% da 3, con un 8 su 11 di Mladjan da urlo e solo il 70% ai liberi. Dal canto suo il Nyon non ha sprecato molto, ma è stato comunque inferiore.

Whelton parte con Brown in quintetto ma il Nyon è attento e i distacchi non vanno oltre i 3 punti se non all’ultimo tiro, con un Efevberha che scuote la squadra sul parziale di 6 a 2 a fine primo quarto.

Ancora Efevberha autore dell’accelerazione a inizio secondo quarto che procura il +10, 27 a 17 al 2’. Il Nyon prova con la zona e recupera su qualche spreco luganese. Il distacco si assesta a 4 punti a metà quarto, prima di tornare a +10, 49 a 39 al 9’. Si chiude per il the a + 8, 51 a 43.

L’inizio del terzo quarto è devastante per il Nyon che infila un 7/7 da ogni dove, ricucendo fino al 55 a 54’. Ci pensa Mladjan con un 5/5 dalla lunga e lunghissima distanza a infilare le triple che riportano i bianconeri avanti anche alla fine del terzo quarto, dopo essere scesi a -1: 72 a 69. Ma la poliedricità del gioco bianconero si manifesta anche nell’ultimo quarto: se nel primo era stato Abukar a dominare nelle realizzazioni, 12 punti, nel secondo Efevberha con 9 e nel terzo Mladjan con 15, nell’ultimo è Vandermeer a finalizzare il gioco del penetra e scarica con 11 punti e di Stockalper con 6. In pratica sono mancati all’appuntamento solo Sanders, poco efficiente e di un’ingenuità difensiva sconcertante, e Brown che, nel nuovo ruolo, non ci prova mai. Bene anche Stein, tutto fosforo e capace di leggere bene le situazioni, con punti pesanti nei momenti giusti. Sul fronte del Nyon un Johnson da grandi numeri e un Rahier bravo per tre quarti di gara e poi limitato dai falli. Bene anche Almanson, giocatore di affidamento, sempre. Insomma, la gara è stata molto bella, tecnicamente valida, fra due squadre che diranno la loro sino alla fine.

«È stata una buona partita – commentava il coach del Nyon, Thinet –, stiamo recuperando Southall, una pedina fondamentale per noi, e siamo riusciti a giocare più d’assieme. Certo è che un Mladjan di questo formato lo fermi solo chiudendolo nello spogliatoio».

E Whelton concludeva: «Per noi è stata una vittoria importante, ma dobbiamo giocare meglio certi palloni. Qualche egoismo di troppo? È vero, e ne ho parlato anche nei time out. Se siamo squadra rendiamo il doppio, sia in attacco che in difesa. E proprio in difesa occorre migliorare di più: per i playoff dovremo essere pronti e queste tre settimane saranno molto improntate a questo aspetto».


by La RegioneTicino



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!maro!
00lunedì 22 marzo 2010 21:07

22.03.2010.




Un ottimo Gray porta la SAM ai playoff .




Massagno soffre contro Boncourt, decisivi l'americano e il 24/24 dalla lunetta.
Obiettivo raggiunto con tre turni di anticipo per la so­cietà ticinese.
Bruschetti: «Sono i primi playoff della no­stra storia, non possiamo non essere contenti.
Grande merito ha chi è sceso in campo, ma non è ancora finita» .



di Mattia Meier.



La SAM ce l'ha fat­ta. Con ben tre giornate ancora da disputare nel girone ad orolo­gio, i ticinesi si sono conquistati contro Boncourt il diritto di po­ter dire la propria nei giochi che più contano. E nei quarti di fina­le dei playoff probabilmente Mas­sagno se la vedrà o contro Luga­no o contro Vacallo.
Obiettivo raggiunto dunque per la squadra del presidente Bru­schetti, la quale come suo solito nella sfida contro i giurassiani è stata capace di dispensare del buon basket affiancato da mo­menti di blackout potenzialmen­te molto pericolosi per quanto ri­guarda l'esito finale della contesa. I momenti di buon basket sono stati quelli che hanno permesso ai padroni di casa di costruirsi vantaggi importanti ad inizio par­tita e al rientro dagli spogliatoi dopo la pausa di metà partita, frangenti nei quali la SAM ha rag­giunto anche la doppia cifra di vantaggio (23-11 al 7' e 51-45 al 25'). Ma, e ormai non è una no­vità, in entrambe le occasioni Mo­rin e compagni hanno perso subi­to il controllo della partita (i rim­balzi offensivi concessi continua­no a rimanere un problema) per­mettendo il rientro di Boncourt che ha così potuto sperare fino alle battute finali di poter dare an­cora un senso al proprio finale di stagione (66-67 a poco più di due minuti dal quarantesimo).
Buon per Massagno che Kame­ron Gray, dopo 20' abbastanza confusi (2 soli punti nel primo tempo), si sia caricato sulle spal­le la squadra e l'abbia trascinata, con ben 15 punti nel quarto con­clusivo, alla vittoria finale, sino­nimo di playoff assicurati. Una prestazione d'alto livello quella del play americano, per niente in­timorito dal doversi prendere si­mili responsabilità e infallibile dalla lunetta nei minuti finali (8 liberi consecutivi realizzati). In­fallibile come tutta la SAM d'al­tronde, squadra capace di chiu­dere il match con un impressio­nante 100% dalla lunetta (24/24). Per un team destinato a soffrire a rimbalzo (che tradotto significa più azioni per gli avversari e me­no per Massagno) avere la mano salda dalla linea di carità diventa un fattore decisivo.
Soddisfatto a fine gara coach Aiol­fi, il quale preferisce lasciare un po' di palcoscenico a chi secondo lui se lo merita maggiormente: «Questi sono ovviamente due punti importanti - commenta dunque l'assistente di Aiolfi Omar Bonardi - Abbiamo iniziato il match con buon piglio, giocando molto bene di squadra. In setti­mana abbiamo lavorato tanto sui dettagli, evitando di mettere trop­pa pressione sui giocatori. Gray è stato sicuramente molto impor­tante, ma a vincere oggi è stata tutta la squadra».



by Corriere del Ticino






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Con tre turni d’anticipo la SAM
centra lo storico traguardo playoff.




Decisivo il netto successo interno sui giurassiani del Boncourt






di MEC




La SAM doveva vincere e ha vinto, raggiungendo il traguardo storico dei playoff con tre giornate d’anticipo. «Non ho parole per ringraziare tutti quanti hanno lavorato per questo traguardo – dichiara il presidente Bruschetti –. Un successo che premia il lavoro della società, degli sponsor che ci hanno sostenuto e di tutti quanti hanno creduto in questo obiettivo. Non importa chi affronteremo nei quarti, ma sarà certamente una ticinese e non potremo che essere felici di chiudere la stagione con un derby multiplo».

Dal canto suo il coach Aiolfi ha detto subito di lasciare la parola al suo vice, artefice quanto gli altri di questo traguardo: «Abbiamo giocato con intensità e, malgrado il peso di avere da affrontare una gara con una forte pressione, siamo riusciti a vincere bene – spiega Omar Bonardi –. In settimana abbiamo lavorato molto sui dettagli e siamo stati capaci di reagire bene nei vari frangenti, compreso l’aver inserito i nostri giovani anche nei momenti importanti della gara».

L’inizio è tutto della SAM che parte con i cinque USA e mette alle corde un Boncourt evanescente: 23 a 11. Al primo cambio, però, i giurassiani piazzano un 8 a 0, complice anche un Gray troppo pasticcione: 23 a 19 e tutto da rifare o quasi. Da notare un particolare: 0 falli alla SAM, il che può voler dire un’ottima difesa pulita oppure un difesa a... distanza, fate voi.

Nel secondo quarto gli ospiti partono meglio e vanno a un solo punto, dopo essere stati messi a 7 nella prima azione: 28 a 27 al 2’.

Aiolfi chiama subito il time out e l’effetto è molto positivo: 7 a 0, 35 a 27. Ma poi, sui pasticci in fase d’impostazione e sui tiri a salve di Fitzgerald e Gray (0/6 in due), Boncourt va alla pausa su un 2 a 10 che significa un -2, 39 a 37.

Il terzo quarto riflette il primo: partenza lanciata, +8 sul 6 a 0 e poi +10 al 5’, 51 a 41. Esce Hines per Balletta, la Sam s’impapera ancora e altro 2 a 9: 53 a 50 all’ultima pausa. Boncourt non molla la presa, la SAM cincischia e gli ospiti vanno a +1, sul parziale di 6 a 0, 60 a 61 al 4’. Altro time out che rompa il ritmo e anche l’inerzia della gara. Perché dopo il -3, 60 a 63 al 4’, è solo SAM, nel bene e nel male. Anzi, sono Hines e Gray che fanno e disfano. Hines perde sì tre palloni, ma mette due triple fondamentali e sforna due assist per Gray , il quale, in un raptus agonistico, non molla più la presa. Mette 15 punti nel quarto, con 9 su 9 dalla lunetta e con penetrazioni che gli ospiti non sanno contenere. A parte la tripla di Morin a inizio di quarto, e due liberi di Fitzgerald e due di Grimm, sono loro a portare il peso dell’attacco. La SAM difende comunque in cinque, diamo a tutti quel che è di tutti, costringe Boncourt a correre e tirare in fretta per recuperare, ma la mira non c’è. E lo score sale fino a +11.

Il settimo posto c’è e sarà da mantenere, ma i playoff quelli, ci sono già sin d’ora. E i 500 finalmente fanno sentire la loro voce, il coro sale e il cuore può riprendere a ritmi normali. Il resto è già storia.



by La Regione Ticino




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!maro!
00lunedì 22 marzo 2010 21:10

20.03.2010.


Sembra che il popolo dei tifosi sia stato ascoltato o meglio
che il coach abbia scelto di sua propria iniziativa, soluzioni
che combaciano con le idee dei tifosi.
Non osiamo lontanamente pensare che i “tanti bravi
allenatori tra il pubblico” abbiano minimamente influito
sulle impostazione del gioco, “fallimentare” quello espresso
nella partita di sabato scorso, ma almeno quella di dare piu’
minutaggio ai “panchinari”.

Conosciamo da qualche lustro Manuel Raga ed oltre che
essere un bravo giocatore, sappiamo che si esalta
particolarmente quando “sente” di essere considerato e
quando si ripone in lui una certa fiducia.
Probabilmente questa decisione di mantenerlo parecchio
sul rettangolo è dovuto al fatto che il Losanna di questa sera
è stato letteralmente ingabbiato dal modo in cui i nostri
giocatori sono stati messi in campo da Pastore.
Leggeremo i resoconti giornalistici.

Alla vigilia avevamo delle perplessità, se non paure dopo
che il Losanna aveva sconfitto in casa sua il Friborgo e perso
di un solo punto dal Lugano.
Da Losanna ci giunge invece comunicazione che sembrava piu'
una partita giocata sul "campetto" di Vacallo che non un
incontro di LNA.

Bisogna dare atto che si è indovinato proprio tutto o
meglio (lo ripetiamo ancora) che il coach abbia visto tutto
giusto nell’impostazione dell'incontro.

Esaltiamo, quando il merito esiste.
Quando si sbaglia, le critiche devono far parte del bagaglio
di chi vuole esprimere liberamente il proprio pensiero.



Lo spettacolo che si è svolto all’Elvetico ha senz’altro appagato
l’amante del Basket e pensiamo anche i tifosi di entrambe le
squadre.
Anche se la sconfitta, porta dell’amaro in bocca, bisogna dire
che il Nyon ha dimostrato di essere una buona squadra, lantana
mille anni luce da quella che era scesa due settimane prima al
Palapenz, senza Southall.

Ci sono stati naturalmente anche degli errori, come quando
Whelton ha chiesto un time-out per istradare meglio Abukar,
rivalutati pero’ con interessi da numerose azioni architettate
con grande genialità, anche dallo stesso Abukar, tanto che
gli applausi si sprecavano, senza parlare delle gesta dei singoli.
Come non ricordare il tiro da tre punti di Mladjan scoccato da
nove metri od oltre, con l’avversario alle costole ???
E’ sembrata la controfigura di quel giocatore, piu’ abbronzato
di lui, al quale incombe sempre la responsabilità di scoccare
l’ultimo tiro, quando le squadre sono sul pari.
(Parliamo di NBA).
La sua prova è stata verosimilmente fantastica, in certi
momenti le responsabilità al tiro erano riposte solo nelle sue
mani.
Probabilmente è stata la migliore che abbia giocato a Lugano,
senz’altro la migliore prestazione che abbiamo visto
personalmente, anche se nei primi minuti era stato stappato
una prima volta in entrata ed una seconda all’angolo su un
tentativo da tre punti.

Oltre a Dusan, ricordiamo le buone prove di Abukar, Efevbehra,
Stein e particolarmente Vandermeer che quando ha avuto come
compagno Mihajlovic è stato degno, se non migliore dei titolari.

Nel Nyon ci aveva impressionato la prima volta che lo vedemmo
sul parquet, la precisione al tiro di Rahier. Si riconferma a
pieno e pensiamo che se rimanesse da noi anche il prossimo
anno, potrebbe essere conteso da molte squadre.
Sembra di rivedere, sia come persona che come giocatore, il ben
piu' noto Harold Mrazek .

I tre grigi non hanno brillato come le due squadre.
Il loro operato è giudicabile da poco merito e da poca gloria,
semplicemente passabile.
Non poche volte l’allenatore dei bianconeri si è trovato in
disaccordo.
Da registrare un brutto errore di Musard, mentre Censini ne ha
commessi parecchi, prendendosi persino del “Sei un fenomeno” a
mo’ di scherno, da un grande intenditore del basket nostrano che
ha alle spalle una esperienza ultra-decennale.



Ciao

maro




PS.:

La sconfitta esclude definitivamente il Losanna dalla pertecipazione
dei play-offs.
Il GE Devils, sconfiggendo il Fribourg, ormai la 3^ consecutiva,
gliel' assicura, mentre la SAM Massagno deve assolutamente
battere il Boncourt domani nello scontro diretto .





!maro!
00lunedì 22 marzo 2010 21:10









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