14^ di Campionato 2009/10 : Boncourt - SAV Vacallo : 71 - 55.

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!maro!
00lunedì 7 dicembre 2009 10:55
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00lunedì 7 dicembre 2009 10:56





La SAV inciampa a Boncourt.




Trasferta da dimenticare per i momo, al loro secondo stop stagionale.






di G.F.



Dopo quella di Friborgo, la SAV Vacallo ha rimediato la seconda sconfitta stagionale sul campo del Boncourt. Che il campo giurassiano fosse uno dei più temibili lo sapevano tutti, ma che i romandi si permettessero di chiudere con 16 punti di margine sui ticinesi francamente nessuno se lo sarebbe aspettato. Invece è proprio ciò che è accaduto, favorito da una controprestazione di tutto il collettivo momo.

Praticamente nulla è andato per il verso giusto sabato: note dolenti in difesa – dove sono stati concessi troppi spazi sia fuori, sia dentro il perimetro – e altrettanto pure sul fronte avanzato, con una percentuale al tiro bassa, completata da una mancanza di coesione ed una lentezza nel far circolare la palla emerse in più frangenti. Segnare soltanto 55 punti non è certo cosa da SAV , indice di una giornata di scarsa vena collettiva. Non si può spiegare altrimenti la bocciatura rimediata da un complesso che sin qui aveva saputo regalarsi e regalare belle prestazioni d’assieme (in particolare nei momenti topici delle partite).

Stavolta è andata diversamente. I giurassiani dopo le due sconfitte rimediate contro il Ginevra e il Nyon, dovevano assolutamente invertire la rotta per fugare i dubbi che iniziavano ad accompagnare la squadra diretta da Le Minor.

I romandi hanno spinto parecchio fin dall’avvio, lottando su ogni pallone e segnando con una certa regolarità. La SAV è però riuscita a tenere per due quarti, prima di accusare un crollo verticale nel terzo tempo, chiuso con un parziale di 22-13, fissando lo score sul 5450. A quel punto al Boncourt è stato sufficiente controllare la situazione fino alla fine.

Forse non in queste proporzioni, ma la sconfitta ci poteva anche stare sul parquet del Boncourt. Un passo falso che non preoccupa più di tanto il GM Ciccio Grigioni: «Queste battute d’arresto sono il frutto di una giornata no da parte di tutti. Può capitare che vada tutto storto; a noi il canestro stava... stretto, mentre i giurassiani segnavano da ogni settore del campo. È andata così, chiudiamo questo capitolo negativo e continuiamo a lavorare per migliorare».


by LaRegione Ticino





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La SAV Vacallo cade in terra giurassiana.




Seconda sconfitta stagionale per i ticinesi, decisamente poco in giornata sabato

Seppure impegnata su uno dei campi più difficili del campionato, la SAV è stata sconfitta piuttosto nettamente dal Boncourt – Grigioni: «Giornata storta: capita...»
IL MIGLIORE Matt Schneidermann è stato tra i migliori sabato a Boncourt per la sua SAV Vacallo (fotogonnella) .






di Walo



La SAV Vacallo in terra giurassiana ha subìto la seconda sconfitta stagionale contro un avversario caricatissimo e voglioso di riscatto dopo le due sconfitte consecutive rimediate contro il Ginevra ed il Nyon. Quella dei momò è stata una controprestazione in tutti i sensi. In difesa gli ospiti hanno spesso lasciato degli spazi subito sfruttati dai romandi (alla fine saranno in quattro a chiudere in doppia cifra), mentre in fase offensiva la squadra è mancata della necessaria lucidità e precisione al tiro. Alla fine la differenza è stata di 16 punti, davvero troppi ma sicuramente meritati per la compagine di casa.Nei primi due quarti i romandi hanno cercato di imprimere subito un ottimo ritmo alla partita, ma la SAV – pur non convincendo come detto dal punto di vista tecnico – è riuscita a tenere il passo, andando alla pausa principale sotto di cinque punti.

Dove gli uomini diretti da Pastore sono crollati è stato nel terzo quarto, frangente durante il quale il Boncourt ha saputo manovrare con maggiore precisione e colpire con una certa continuità. Ben 14 i punti di margine dopo 30 minuti di gioco, i giurassiani poi non hanno dovuto fare altro che amministrare il vantaggio e controllare la situazione fino all’ultimo contro una SAV incapace di trovare valide soluzioni per rimettere perlomeno in discussione la partita.

Facce scure alla fine del match nel team vacallese – e non poteva essere altrimenti dopo una simile scoppola – solo Ciccio Grigioni ha voluto parlare affermando che «È stata una giornata storta. Può capitare a tutti un incidente di percorso. Certo, la SAV ha giocato male su tutta la linea ed al tiro ha avuto scarsa precisione, ma dobbiamo anche dire che avevamo di fronte un avversario che giocava la partita della morte. È andata così, dimentichiamo questa serata e continuiamo a lavorare come abbiamo saputo fare fino ad ora, il campionato del resto è ancora lungo».
"Quella della compagine di Pastore è stata una controprestazione, tanto sul fronte difensivo che su quello offensivo"
Stavolta è andata diversamente. I giurassiani dopo le due sconfitte rimediate contro il Ginevra e il Nyon, dovevano assolutamente invertire la rotta per fugare i dubbi che iniziavano ad accompagnare la squadra diretta da Le Minor.

I romandi hanno spinto parecchio fin dall’avvio, lottando su ogni pallone e segnando con una certa regolarità. La SAV è però riuscita a tenere per due quarti, prima di accusare un crollo verticale nel terzo tempo, chiuso con un parziale di 22-13, fissando lo score sul 5450. A quel punto al Boncourt è stato sufficiente controllare la situazione fino alla fine.

Forse non in queste proporzioni, ma la sconfitta ci poteva anche stare sul parquet del Boncourt. Un passo falso che non preoccupa più di tanto il GM Ciccio Grigioni: «Queste battute d’arresto sono il frutto di una giornata no da parte di tutti. Può capitare che vada tutto storto; a noi il canestro stava... stretto, mentre i giurassiani segnavano da ogni settore del campo. È andata così, chiudiamo questo capitolo negativo e continuiamo a lavorare per migliorare».


by Corriere del Ticino


!maro!
00lunedì 7 dicembre 2009 10:57





Un successo tutto in rimonta.




Il Lugano recupera un passivo di -15 e piega nel prolungamento il Grand-Saconnex.






di Giorgio Franchi.



Poco c’è mancato che anche il Lugano salisse... sul treno del sabato nero delle grandi (o presunte tali) del massimo campionato. La compagine di Carettoni è però riuscita a evitare la disfatta, anche se per riuscirci, contro un Grand-Saconnex apparso decisamente in costante crescendo nelle ultime uscite, ha dovuto ricorrere ai supplementari.

Dopo aver fatto paura al Friborgo nel turno infrasettimanale (perdendo di soli 5 punti), la squadra romanda ha dato filo da torcere pure al Lugano, comandando spesso nel punteggio e giocando a tratti anche molto bene (di certo non da ultima della classe). A 3’ dalla fine gli ospiti – trascinati soprattutto da un Fischer davvero convincente – stavano viaggiando addirittura a +15 da Stockalper e compagni (parziale di 73-88), troppo arruffoni, privi di idee, leggeri in difesa e sconclusionati in attacco. Di che far pensare al peggio insomma...

Quando parte del pubblico stava già guadagnando l’uscita, ecco i Tigers ripresentarsi sul campo (dopo il timeout) completamente rigenerati, implacabili in difesa e finalmente concreti in avanti. Si è così materializzata la clamorosa rimonta: grande ispiratore Efevberha, alla fine risultato il miglior marcatore dei ticinesi con i suoi 29 punti all’attivo. Con la sua squadra a -8 a 54” dalla fine, il buon Michael ha dapprima siglato una “tripla” e poi 5 tiri liberi consecutivi, gli ultimi 3 (quelli del 96-96) a 20” dalla sirena dopo aver subito un fallo oltre la linea dei 6,25. Nell’overtime poi altro momento clou, quando ancora Efevberha è stato lesto a rubar palla direttamente su rimessa romanda per poi infilarla nel canestro in contropiede: 106102. In quel preciso momento si è capito che il match era nelle mani del Lugano. Due liberi di Abukar a 11” dalla fine hanno poi affossato definitivamente l’MGS.

Forse non farà l’unanimità di consensi, ma quando spinge a fondo (e sabato è stato l’unico a cercare la via del canestro con una certa continuità), l’americano di origine nigeriana fa sfracelli. Se il Lugano ha ottenuto due punti (pesantissimi visti i concomitanti passi falsi delle dirette rivali) lo deve sicuramente a Efevberha, più che alla squadra che, come detto, per oltre 35’ non è mai riuscita a trovare una sua giusta identità.

«Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che nessuna partita è facile
– è stata l’analisi a fine partita di coach Carettoni –. La mia colpa è stata quella di aver pensato più al match di Coppa col Boncourt che a preparare la partita con l’MGS, forse sottovalutato. I romandi non meritano l’ultimo posto».
Deluso l’allenatore dell’MGS Aymeric Collignon: «La mia squadra ha giocato bene per tutto l’incontro. Semplicemente le è mancata una buona dose di esperienza per farla franca. Il Lugano ha diversi elementi collaudati a certi livelli. A +8 abbiamo spesso sbagliato il timing per concludere positivamente. Malgrado la sconfitta sono soddisfatto».


by LaRegione Ticino.



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Il MGS regala due punti ai bianconeri.




I Tigers, molli e disorganizzati, vengono graziati dagli ospiti nei minuti finali.

Brutta prestazione contro il MGS, che conduce di 15 pun- ti a pochi minuti dalla sirena prima di farsi riprendere nelle ultime battute - All’overtime vincono poi i bianco- neri, i cui problemi sembrano lontani da una soluzione.






di Mattia Meier.



Sabato non è stato il Lugano a vincere, bensì il Grand-Saconnex a perdere. Un giro di parole certo, che però ben si adatta a quanto visto sul parquet dell’Elvetico. Ma le difficoltà dell’ultima partita non sono una novità agli occhi di chi questi Tigers li ha potuti vedere con regolarità da inizio stagione; la differenza è che prima d’ora era sempre bastato il solo talento per ovviare a certe défaillances, e spesso roboanti vittorie (contro squadre, Nyon escluso, «piccole» però...) avevano nascosto la vera realtà delle cose. La sfida contro la squadra di Collignon ha invece messo a nudo i limiti del Lugano attuale. Che poi sono sempre quelli: poca coesione in campo e fuori (basta osservare i timeout, dove l’allenatore parla e i giocatori guardano altrove o discutono tra loro), difesa ad intermittenza ed un attacco basato principalmente sul talento che su dei veri giochi offensivi. Puntare il dito verso qualcuno e accusarlo è però compito arduo, perchè una tale situazione si crea con la complicità di tutti. E in ogni caso stiamo sempre parlando di una squadra terza in classifica sconfitta finora da Vacallo e Friburgo in trasferta.

E se il talento non si discute, è il suo amalgama che desta preoccupazione: priva di un vero e proprio impianto di gioco, la compagine di Carettoni vive dell’inventiva personale dei suoi componenti. Che però in questo modo sono perlomeno sprecati. Il vituperato Efevberha, probabilmente a livello di talento puro il migliore del campionato, è l’unico che attacca il canestro, ma se lasciato libero di fare poi s’incaponisce in conclusioni personali che se non portano punti spesso fanno danni. Discorso simile per Walton, playmaker che necessita di giocare in un sistema definito per rendere come sa. Da rivedere infine Abukar. Il (presunto) leader dei Tigers, finora se ne è rimasto piuttosto nascosto, un po’ perchè poco cercato dai compagni, un po’ perchè spesso è proprio «Mo» ad estraniarsi dal gioco. E discorso analogo può venir fatto a proposito di Mladjan. Ma, ci ripetiamo, non è il talento a venir messo in discussione, perchè questi quattro giocatori inseriti in un sistema sono potenzialmente il quartetto più pericoloso della LNA. Non possiamo dimenticare gente come Stockalper, nettamente il migliore dei suoi sin qui per impegno e rendimento, Sanders, un mestierante con però pochi punti nella mani, e Vandermeer, forse il miglior centro difensivo della Lega. In attesa di vedere il vero Mihajlovic, probabilmente il vero agio della bilancia per questa squadra. Per Carettoni insomma di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio. Già, Carettoni. Nelle ultime ore le voci che parlano di un nuovo coach a gennaio sembrano sempre meno «aria fritta», e non si esclude di rivedere qualche volto noto alla piazza ticinese.


by Corriere del Ticino.






!maro!
00lunedì 7 dicembre 2009 10:59





Ancora una brutta prestazione esterna.




SAM battuta nettamente dagli Starwings – Domani trasferta a Friburgo.

Massagno conferma la tendenza delle ultime trasferte La squadra di Patrick Koller controlla agevolmente la partita seppur priva di giocatori importanti – E domani sera alla Sainte-Croix si recuperano gli ottavi di Coppa.






di ma.me.



Arriva un’altra sconfitta in trasferta per la SAM. L’ennesima di una stagione che, Monthey a parte, lontano dal Palamondo ha regalato davvero poche soddisfazioni alla società del presidente Bruschetti.

E ancora una volta più che il risultato in sé è il modo attraverso cui esso è giunto a preoccupare proprio il presidente dei ticinesi. «Adesso non possiamo più tirare in ballo la classica scusa della giornata storta, perchè ormai sono parecchie le partite fuori casa che giochiamo in questa maniera. La differenza con la sfida di Friburgo di una settimana fa è che oggi (ieri per chi legge ndr.) avevamo di fronte una squadra che è una nostra diretta avversaria in quello che è il nostro vero obbiettivo, in più priva di elementi importanti. Se non vincere, avremmo dovuto almeno giocarcela fino alla fine». Gli Starwings, privi di Delic, un lungo molto importante nella rotazione di coach Patrick Koller, come pure di Valentin Wegmann, non hanno dovuto faticare troppo per avere la meglio sugli avversari.

Dopo un primo quarto sostanzialmente equilibrato, chiusosi sul 27-22 per i padroni di casa, Gray e compagni hanno ceduto nel corso del secondo, senza poi riuscire a rientrare in partita. Nel finale di partita il coach dei Basilesi ha potuto così dare ampio spazio ai giovani, e come lui Aiolfi. Proprio questi ultimi rappresentano le uniche buone notizie per la compagine ospite: «Murati e Rokitzki – continua Bruschetti – sono stati tra i migliori in campo, soprattutto per l’atteggiamento. Sta diventando demotivante come giochiamo fuori casa, ma non dobbiamo abbatterci e reagire».

Domani si recupera in Coppa Da una trasferta all’altra. Martedì infatti, in occasione del recupero degli ottavi di Coppa Svizzera, Massagno si recherà nuovamente in quel di Friburgo (inizio ore 19.30), certo non il parquet ideale per una squadra reduce da diverse scoppole sui campi che non siano il Palamondo.

Eppure le vicende legate a quest’incontro potrebbero apportare ai ticinesi quella voglia e quella grinta in più necessarie per sperare in un colpaccio. È però anche vero che pure i burgundi potrebbero scendere in campo con il dente avvelenato e di conseguenza determinati a far valere la legge del più forte.

Sicuramente i ragazzi di Aiolfi dovranno giocare al 100% se vogliono crearsi una minima possibilità di passare il turno, senza farsi troppo influenzare dalle ultime uscite e puntando sul fatto che in una partita secca le sorprese possono anche esserci.

«Certamente, andiamo a Friburgo per vincere – commenta ancora Luigi Bruschetti – Sappiamo bene che loro in casa sono forti, e l’abbiamo provato sulla nostra pelle non poco tempo fa. Ma non ci sentiamo battuti in partenza, dobbiamo prendere fiducia dalla partita con la SAV dove siamo riusciti a fare la partita contro i primi in classifica. Ma sarà fondamentale il nostro atteggiamento».

Di certo c’è che, visto quanto combinato dall’Olympic qualche settimana fa, la SAM meriterebbe di passare il turno.

by Corriere del Ticino.



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La SAM regge un tempo e poi cede il passo.




I basilesi dello Starwings si rivelano intrattabili per il complesso di Aiolfi.






di G.D.



Nulla da fare per la SAM Massagno ieri a Birsfelden contro il Birstal. La squadra diretta da Massimo Aiolfi ha tenuto retto il confronto un quarto, dopodiché è letteralmente crollata sotto le bordate dei padroni di casa. I basilesi sono stati bravi ad attuare una costante pressione difensiva che ha praticamente imbavagliato i ticinesi, incapaci di manovrare con fluidità e di colpire con perlomeno sufficiente regolarità.

Gli Starwings, fisicamente più presenti, ne hanno così approfittato per allungare ulteriormente il passo nel terzo quarto, chiuso con 20 punti di margine sui ticinesi. Un fardello troppo pesante per poter sperare in un clamoroso recupero nel finale da parte della SAM, anche perché alcuni suoi importanti giocatori non sono stati in grado di far valere il loro talento, imbrigliati nella buona guardia difensiva dei basilesi.

Logicamente deluso a fine incontro coach Aiolfi: «Non è andato proprio nulla. Nei primi 10’ abbiamo saputo giocare con una certa grinta, ma nel secondo quarto il Birstal ci ha surclassati, impedendoci di manovrare e costringendoci spesso a tiri forzati. Niente da dire sulla sconfitta. Mi sono piaciuti i giovani Murati e Rokitzky che hanno saputo evidenziarsi per la loro personalità, dote che invece è mancata in alcuni giocatori dai quali mi sarei dovuto aspettare ben altra sostanza...».



SAM domani in Coppa.


Archiviato l’impegno basilese, domani la SAM Massagno tornerà in campo alla St. Croix di Friborgo per giocare il recupero degli ottavi di Coppa con l’Olympic. Tutti sanno com’è andata a finire la “storiella” dei... finti ammalati in casa friborghese. Il giudice unico della LNBA e della FSBA ha deciso di comminare una multa di 1000 franchi al club romando, reo di aver tentato di fare il furbo, ma niente successo a tavolino per la SAM, beffata quindi due volte e dunque costretta ad una nuova trasferta sul difficile parquet della capolista del massimo campionato. L’inizio della partita valida per gli ottavi di Coppa svizzera è previsto alle 19.30.


by LaRegione Ticino.












!maro!
00lunedì 7 dicembre 2009 11:00


Slaven Smiljanic
(foto Tipress)


La SAV Vacallo subisce la sua seconda sconfitta in questo Campionato.
Non é che ci rammarica l'aver perso due punti, ma le sue proporzioni.

Da paracchi anni la ns. squadra non subiva una tale "batosta" come
quella odierna nel Canton Jura.
Ci riferiscono che "non é andato bene niente". Infatti lo si puo' capire
tranquillamente dal tabellino, che ci indica d'aver segnato
solo 55 punti e perso di 16.

Meglio una sconfitta in questo periodo e non tra tre mesi, quando i
punti in classifica sono valutati a peso d'oro.
Inoltre uno scossone puo' mettere la mente in carreggiata e riscoprire
che la grande squadra non é quella riconosciuta che si ha alle spalle,
ma deve essere quella che si trova ora sul parquet.

E' da qualche incontro che i gialloverdi stanno vincendo, ma non
convincono.
Dacevic non riesce piu' ad essere il faro lucente dello scorso anno,
cosi' che gli altri vanno a sbattere nel buio sugli scogli.
Non vogliamo addossare a lui tutte le colpe, in quanto le sue
prestazioni sono sufficienti ma non sono piu' smalianti come ci
aveva abituati e questo si riperquote su tutta la squadra.

Sembrano stanchi, qualche volta molto stanchi e poco lucidi.
Troppo lavoro in allenamento ??? o troppa fiducia del proprio
valore, cosi' da essere poco concentrati ???



Efevberha miglior marcatore dei Tigers
(foto Tipress)


All'Elvetico non é che la zuppa sia piu' saporita, ma li' i problemi
sembrano di altro genere.

Capita di rado, se non essere l'unica occasione vista, che i padroni
di casa sotto di 12 punti a 80' secondi dalla fine, di 8 a 54',
vincano la partita.
Nessuno, tra gli spettattori che assistevano ammutoliti, avrebbe
scommesso un centesimo, nemmeno il tifoso piu' accanito (ce ne
sono a Lugano ?? tifosi si', ma non con una cosi' grande fede).

C'era invece una mosca bianca che ripeteva in continuazione "la
partita non é finita" e lo aveva accennato, anacronisticamente
parlando, anche a 3 minuti dal termine, quando i punti di distacco
erano ben 16.
Non é un tifoso dei bianconeri, anzi darebbe volentieri un calcio
ben assestato alle tigri.

E' stato l'unico che ha avuto "fede" e l'unico che ha avuto ragione.

Si vince anche in questo modo ed il Saconnex ricorderà per molto
tempo l'occasione sprecata. Ci ha messo anche del suo per non vincerla,
ma sarebbe stata la squadra piu' meritevole per raggiungerla, perché
sino a quel punto con giocate semplici ed una precisione invidiabile,
aveva letteralmente dominato i Lugano Tigers, vedi Fischer, un
nano imprendibile nelle entrate e impeccabile da tre e dalla lunetta,
vedi Niang che ha messo nel sacco la maggior parte dei punti nel
terzo/quarto e che ha il grande merito di aver annicchilito i
bianconeri con un paziale di 28:12 per suo grande merito, vedi Clark
possente nell'arco dell'intero incontro.


Davide stava affossando Golia, quando appare all'orizzonte il
"salvatore della patria" che comincia a pressare a tutto campo,
recuperare palle, prendere rimbalzi, centrare la retina da
lontano, sbagliare nessun tiro libero, cosi' che nell'arco di
questa manciata di secondi trascina i suoi compagni, come se fosse
una chimera, ai supplementari.

E' il "mangiabaluni" per eccellenza, colui che molto spesso fa'
innervosire, quello che non vede i compagni, quello che non fa'
gioco, il "faso tuto mi" .
Sembra pero' che sia stata l'unica arma vincente e forse la sola
soluzione per risolvere il problema, puché sia un grande a farlo
ed Efevbehra ha dimostrato di esserlo .

Eee...e cosi' é stato.


ciao

maro





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