-Prologo-

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n9p
00mercoledì 18 maggio 2005 18:13
-Prologo-

Il fango maledetissimamente umido sotto gli anfibi fin troppo sporchi, la pioggerellina fina fina che t’entra nelle ossa, lo zaino fin troppo pesante sulle spalle, la mimetica che odora di morte, il fucile in mano, la pistola nella fondina sulla mia coscia destra, un piccolo dosso coperto da fitta vegetazione del sud est asiatico che copre sia la nostra che la loro visuale, fuoco d’avvertimento, proiettili che fischiano sopra le nostre teste, la radio di campo che gracchia qualcosa a noi incomprensibile… si sente un semplice ronzio che sembra quasi come se uno sciame di vespe assassine volesse entrarci dentro, il nostro plotone è in posizione, il nostro misero plotone… è il millenovecentosessantacinque e questo è il Vietnam.

“Stai giù per Dio!”
“Quei cazzo di musi gialli ci stanno sparando nel culo e io dovrei starmene buono, buono accucciato in questa tomba di fango?”
“Vuoi disobbedire ad un ordine di un tuo superiore soldato?”
“Siamo in una fottutissima trappola signore e sinceramente me né fotto dei gradi!”
“Stai giù!”
Un’esplosione fin troppo vicina!

Pezzi di cervello, e di quello che una volta era un corpo umano sono sulla mia mimetica e sul mio viso… ho visto esplodere il soldato semplice Jones e questo ammasso di roba rossa fino a dieci minuti prima era un uomo, un uomo che aveva disobbedito ad un ordine preciso ed ora è un ammasso di sangue e carne sparpagliate in quella che dovrebbe essere una trincea per proteggerci… tutte balle!
Questa guerra ha già un vincitore e di certo non siamo noi… non si può uccidere ciò che non si vede.

Seduto nel fango, la pioggerellina scende ininterrottamente da un paio di giorni ormai e tutti i soldati della mia compagnia sono stati massacrati da fantasmi vietnamiti sono l’unico sopravissuto e spero che qualche testa di cazzo venga a riprendere me e il soldato semplice Jones!

La sua faccia mi è esplosa davanti in tutti gli anni che ho combattuto per la mia patria non mi era mai successo, questa guerra non potremmo mai vincerla è già deciso e credo che presto morirò sotto il fuoco nemico… sono sdraiato a pancia in giù nel fango, la mia bocca è piena di questa robaglia marroncina e credo che se non m’ammazzano i musi gialli sarà proprio questo stramaledetto fango…

Il sangue è tutto su di me… ciò che un tempo era il soldato semplice Jones adesso è un ammasso di macchie rosse e marroni su di me… il tempo scorre lentamente… ho ancora qualche minuto o forse secondo per ricordare quanti soldati semplici Jones ho conosciuto in tutta la mia carriera da militare, quante moglie rimaste vedove, quanti figli rimasti orfani… quanti giovani che non potranno mai vedere ciò che l’attende il futuro… la morte mi ha sfiorato più volte e nonostante ciò ho ancora su una mimetica e tutto ciò che né comporta… ricordo come se fosse ieri la mia prima partenza… era il millenovecentoquarantaquattro ed ero fin troppo giovane per saper ciò che mi sarebbe successo!

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