-Prima parte-

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00lunedì 11 ottobre 2004 08:47
.2 Il libro del fuoco

CIE-H-EAE-B-AB-C-FA-G-EIE-A!
I buoni influssi astrali renderanno le vostre giornate interessanti e soddisfacenti. La vostra mente sarà una fucina di idee, realizzabili anche con l’appoggio del vostro astro-guida: Marte.
Venere e Luna del sedici e diciassette vi sollecitano a vivere serenamente il rapporto di coppia in tutte le sue espressioni. Potete contare su atmosfere planetarie molto coinvolgenti. Marte v’indirizza verso le novità.
Se avete obbiettivi importanti da conquistare, partite all’attacco. Dal cielo giungono messaggi positivi che suggeriscono di cogliere al volo le numerose opportunità che vi si offrono. La partita è nelle vostre mani.
La consapevolezza d’essere apprezzate vi spingerà a dare di più.
He’s amazing, he’s remarkable
He is fearless, umbelievable
He is superdooper and extraordinary
He ‘s the kind of guy that keeys you feeling merry
Who?
Felix the cat
The wonderful, wonderful cat
Whenever he gets in a fix
He reaches into his bag of tricks
Felix the cat
The wonderful, wonderful cat
You’ll lough so much your sides will ache
Your heart will go pik-a-pat
Watching Felix the wonderful cat!
A Peq il detto l’abito non fa il monaco s’addiceva perfettamente,infatti, tutti pensavano e supponevano che lui facesse il pidocchioso venditore porta a porta… ebbene non è così, Peq era un pescatore solitario (a differenza di tutti i pescatori suoi co-cittadini che andavano a pesca in gruppi da cinque sei pescatori!) ma ciò che pescava non lo vendeva a Smirnie ma in un paese poco più piccolo a pochi chilometri di distanza dalla sua città, dove tra le altre cose aveva una lunga e duratura relazione amorosa con la prima segretaria di un noto avvocato!
Peq inoltre non era un povero deficiente come voleva fortemente far credere ai suoi co-cittadini, scriveva molto e su un giornale locale del paese natale della segretaria sua ragazza pubblicava quasi quotidianamente articoli che scriveva durante la notte o durante le lunghe sedute di pesca, tutto questo lo pubblicava sotto pseudonimo (Jonas)… ma dopo la scomparsa di Isac tutto cambio, l’unica cosa rimasta dell’amico d’infanzia era un bigliettino unto e sgualcito che recitava le prime tre parole della bibbia e Peq scrisse pagine e pagine su questo maledetto bigliettino!
L’Ariete, nella sua funzione di costellazione “equinoziale”, era succeduto al Toro nel duemiladuecentoventi. Probabilmente furono gli Egizi a creare l’immagine celeste dall’asterismo che culminava quando la stella Sirio, nella costellazione del Cane Maggiore, sorgeva determinando il tempo dell’alluvione del Nilo con la benefica fertilizzazione delle campagne.
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Quando finì il suo “lutto psicologico” per Isac e dopo aver scritto all’incirca centoventinove pagine di puro delirio Peq decise di cercare l’amico esiliato… ma da dove cominciare?
E fu così che Peq si trasformò in un moderno Sherlok Holmes, sicuramente Isac non era a Smirnie né in un paese vicino… allora dove poteva essere il suo amico?
Si spaccò il cervello per giorni e giorni fino a quando in una bella mattina soleggiata alzò lo sguardo verso la piccola catena montuosa (quante pagine scrisse su quei monti il giovane Peq!) e un lampo di genio lo colpì… ecco dove si era rintanato il suo malinconico e triste amico… sui monti!
Peq con armi e bagagli si diresse deciso sui monti a cercare Isac e solo dopo sei giorni di instancabili ricerche trovò l’irriconoscibile amico che stava dormendo in posizione fetale con addosso pochi stracci, la barba lunga in una grotta!
L’Ariete, che dall’alto dei cieli vegliava quell’evento, alludeva alla presenza d’Amon-Ra, il Dio supremo del pantheon egizio, associato dapprima a Tebe con Amon, “il Dio nascosto”, e poi col solare Ra. Era simboleggiato da una figura umana con le corna d’Ariete o da Ariete stesso, come per esempio sull’obelisco di villa Tarlonia a Roma.
Per giungere al tempio di Amon-Ra a Karnak, in Egitto, si doveva percorrere un viale trionfale ai suoi lati vigilavano decine di gigantesche sfingi scolpite con la testa dell’Ariete. All’equinozio si portava la sua statua in processione attraverso il viale fino alla necropoli.
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vide un uomo che d’umano aveva ben poco, un uomo magro e pallido, tremante come un foglia… Peq rimase un po’ a guardarlo e poi decise d’andarsene, avrebbe portato cibo, coperte e vestiti al duo amico fin dal giorno successivo a quella tremenda visione!
Scendendo per il ripido sentiero che portava dalla caverna di Isac a Smirnie la testa di Peq formula pensieri complessi e frammentari sul suo amico, sapeva del rapporto che aveva Isac con Gaia, sapeva che Isac non si era assolutamente ripreso della morte di Gaia e poi gli venne in mente quando lo conobbe molti anni prima!
Un terzo mito, il più celebre, narra che il tessalo Issione, re dei Lipiti, aveva chiesto al re Deioneo la mano della figlia Dia promettendogli sontuosi regali. Ma quando, celebrate le nozze, Deioneo reclamò i doni pattuiti, Issione lo fece precipitare a tradimento in una fossa piena di carboni ardenti. Aveva commesso un crimine inaudito non soltanto macchiandosi di spergiuro ma anche d’omicidio nei confronti di un membro della famiglia. L’orrore suscitato dal delitto impedì a uomini e dei di purificarlo secondo la tradizione. L’unico ad averne pietà fu Zeus, il quale concesse la sovrana grazia di liberarlo dalla follia che lo aveva colpito come punizione.
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Come tutti i bambini muniti di molta intelligenza sono solitari e il discorso vale senza ombra di dubbio anche per Peq e Isac ed è naturale che due solitari come loro si ritrovino e diventano amici.
I due s’incontrarono appena cominciata la scuola dell’obbligo, si ritrovarono vicini di banco poiché nessuno dei perfidi bambini che componevano la classe li volevano come vicini di banco, i due rimasero quasi per tutta la durata della loro esperienza scolastica vicini, se in principio della loro amicizia parlavano delle varie e molteplici risoluzioni di problemi di matematica alla fine incominciarono a parlare di come rendere applicabili alla vita di tutti i giorni i vari insegnamenti filosofici!
Da quel primo giorno di scuola i due non si separarono mai!
Successivamente Atamante, ripudiata Nefele, sposo Ina generando altri due figli. La nuova moglie, non sopportando la presenza dei figliastri, architettò un piano criminoso per farli condannare a morte. Cominciò col persuadere le donne del paese a far tostare, all’insaputa dei mariti, i chicchi che servivano per la semina del grano: sicché in primavera non spuntò nemmeno una piantina. Preoccupato, Atamante inviò alcuni legati a consultare l’oracolo di Delfi. I messaggeri, subordinati dalla moglie, riferirono che il Dio, per far cessare la carestia, esigeva il sacrificio di Frisso e della sorella.
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