"Creatore di tutte le cose: il Dio cosmico, universale".

fenzi adriano
00mercoledì 6 giugno 2012 21:52
Prima parte, segue ....
“Creatore di Tutte le Cose: il Dio cosmico, universale”.
-Geova, Jhvh, Enki, Enlil, Aton, Ahura Mazda, Allah ecc. ….-


Prima parte, segue ….

Russell, primo presidente della Società Torre di Guardia o più conosciuta con il nome Organizzazione dei Testimoni di Geova, non voleva essere chiamato con nessun altro nome se non solo con il nome di Cristiani. Scrisse nel lontano 1888:

"Noi non ci distinguiamo dagli altri cristiani assumendo un nome particolare. Ci basta il nome, cristiani, con cui erano conosciuti i primi santi".
(La Torre di Guardia inglese del settembre 1888)


Rutherford, contraddiceva ed eliminava spesso le vedute e le ispirazioni di Russell, e anche questa volta non si smentisce, leggete che colpo di genio ebbe. Un uomo soltanto decise di adottare il nome “Geova” e che era giunto il momento di scegliere un “popolo che portasse il suo Nome”, poi adottato dall’intera organizzazione in tutta la terra abitata.

"Ma poi, nel 1931, adottammo il nome davvero particolare Testimoni di Geova. Chandler W. Sterling lo definisce “il miglior lampo di genio” di J. F. Rutherford, allora presidente della Watch Tower Society. Secondo l’idea di questo scrittore, quella fu un’abile mossa che non solo provvide un nome ufficiale al gruppo, ma rese anche facile interpretare tutti i riferimenti biblici a “testimone” e “testimonianza” applicandoli specificamente ai testimoni di Geova. Invece A. H. Macmillan, collaboratore di tre presidenti della Watch Tower Society, disse a proposito dell’annuncio fatto dal fratello Rutherford: “Nella mia mente non ci sono dubbi — né ci sono mai stati — che in questo l’ha guidato il Signore, e che questo è il nome che Geova vuole che portiamo, e siamo felicissimi e contentissimi di portarlo”. Quale tesi sostengono i fatti? Il nome fu ‘un lampo di genio’ del fratello Rutherford o il risultato della divina provvidenza?
Infatti, io credo che fu Dio Onnipotente a portare a questo, poiché il fratello Rutherford stesso mi disse che al tempo in cui faceva i preparativi per quel congresso una notte si svegliò e disse: ‘Per quale ragione al mondo ho suggerito un congresso internazionale quando non ho per loro nessuno speciale discorso o messaggio? Perché farli venire tutti qui?’ E allora cominciò a pensarci, e gli venne in mente Isaia 43. Alle due del mattino si alzò e alla sua scrivania stenografò uno schema del discorso che avrebbe pronunciato intorno al Regno, la speranza del mondo, e intorno al nuovo nome. E tutto ciò che fu da lui pronunciato allora era stato preparato quella notte, o quella mattina, alle due. E né allora né adesso c’è nella mia mente alcun dubbio che in questo lo guidò il Signore, e che questo è il nome che Geova vuole che portiamo e noi siamo felicissimi e lietissimi di averlo".
(Annuario 1976 Stati Uniti d’America pp. 147 – 150)


Sul colpo di genio di Rutherford è stato scritto poco, nelle mie ricerche penso che sia stato scritto soltanto quello che ho menzionato sopra. Secondo i contemporanei di Rutherford, lo conoscevano come uno che alzava spesso il gomito. Deduco che il colpo di genio non gli venne dallo Spirito Santo, ma dallo spirito di-vino.

A differenza di altri argomenti biblici che ne sono stati scritti migliaia di articoli. Per quanto riguarda la scelta del nome di Dio, la Società Torre di Guardia o come si identifica, Organizzazione dei testimoni di Geova, è stato scritto molto poco.
Eppure stiamo parlando del Nome più importante dell’Universo, dell’Essere più autorevole, potente, prestigioso, importante, influente e non c’è titolo e appellativo che noi semplici creature umane possiamo affibbiare a un simile essere per mancanza di conoscenza.

Migliaia di libri sono stati scritti sull’argomento e sul nome di Dio. E molte domande sono sorte sulla giusta pronuncia. Ad esempio le domande che ricorrono più spesso sono:
Dio ha un nome?
Perché usare il nome di Dio se non se ne conosce la pronuncia esatta?
Geova è una forma corretta del nome di Dio?

Come abbiamo visto l’Organizzazione dei testimoni di Geova ha già dato la risposta. Dice di essere l’unica Organizzazione religiosa sulla terra ad avere tale privilegio e il permesso concessali da Dio stesso a usare correttamente il suo Nome.

Naturalmente, i massimi studiosi delle lingue antiche non sono d’accordo e dicono che: “Nessuno oggi sa esattamente come si pronunciava il nome di Dio in ebraico antico”.

Segue ....


fenzi adriano
00venerdì 8 giugno 2012 17:00
"Creatore di tutte le cose: il Dio cosmico, universale"


“Creatore di Tutte le Cose: il Dio cosmico, universale”
-Geova, Jhvh, Enki, Enlil, Aton, Ahura Mazda, Allah ecc. ….-


Seconda parte, segue ….

Alcuni biblisti propendono per la forma “Yahweh”. È forse più vicina alla pronuncia originale? Nessuno può dirlo. Tant’è vero che altri studiosi hanno avanzato delle riserve sull’uso di questa pronuncia. Indubbiamente alla luce di studi più recenti, si riscontra che la pronuncia Geova è un errore. A questo punto bisogna rispondere alla domanda, YAHWEH o GEOVA?

Ma quello che più fa riflettere è, la posizione che occupano i massimi studiosi delle lingue antiche, non solo della lingua ebraica e aramaica ma anche di lingue più antiche come la lingua sumerica. Studiosi che hanno dedicato la loro vita e ricerca a siti archeologici, nei musei e nelle biblioteche di tutto il mondo. Nessuno di loro attribuiscono a Dio il nome Geova. D’altra parte notiamo che i testimoni di Geova con la massima sicurezza e certezza chiamano Dio Geova.

Come abbiamo visto in particolare dall’anno 1931, e solo nell’anno 1969 pubblicarono la loro Bibbia, chiamandola “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”, cambiando il nome Dio o Signore in Geova per circa 7000 volte.

Chi tradusse la Bibbia, “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”? Gli autori non vengono menzionati e le informazioni sono nulle. Non si sa se erano conoscitori delle lingue originali antiche. Dicono di mostrare umiltà e modestia non citando i nomi, ma usano semplicemente scrivere, “gli autori”. E’ il modo più semplice e sbrigativo per non mettersi in discussione con i massimi studiosi della storia e discutere con loro, non essendoci nessun nome e cognome di traduttori nessuno si espone e considerano valida solo la loro esclusiva teoria.

Ma una fonte che io ritengo attendibile, fa chiarezza su questo mistero, e viene da un membro che ha fatto parte del corpo direttivo (l’organo ufficiale o il centro dei capi dell’Organizzazione, composto soltanto da 10 - 15 membri con sede a Brooklyn , N.Y.), e nipote del traduttore, Raymond Franz. Nel suo libro” Alla ricerca della libertà cristiana, a pag. 286 (Raymond Franz era nipote di Frederick Franz, collaborò al suo fianco come parte del corpo direttivo, fino alla disassoci azione), scrive a proposito della traduzione della loro personale Bibbia:

"…Frederick William Franz era in effetti il traduttore della traduzione del Nuovo Mondo…"

"Frederick William Franz nacque a Covington, nel Kentucky, il 12 settembre 1893. Nel 1899 la famiglia si trasferì a Cincinnati, dove Frederick nel 1911 terminò le scuole superiori. Poi si iscrisse alla facoltà di lettere dell’Università di Cincinnati. Aveva deciso di diventare predicatore presbiteriano, perciò si applicò assiduamente allo studio del greco biblico. All’università Frederick venne proposto per una borsa di studio che gli avrebbe permesso di frequentare l’Università di Oxford in Inghilterra. Comunque, prima che potesse essere annunciato l’esito degli esami, perse ogni interesse per la borsa di studio e chiese che il suo nome fosse depennato dall’elenco dei concorrenti… Si battezzò il 30 novembre 1913. Nel maggio 1914 lasciò l’università, e immediatamente fece i passi per diventare colportore (pioniere).
Nel giugno 1920 diventò membro della famiglia Betel di Brooklyn. Dopo la morte di N. H. Knorr, nel giugno 1977, il fratello Franz fu eletto presidente della Società. Servì fedelmente come membro del Corpo Direttivo fino alla morte, avvenuta il 22 dicembre 1992, all’età di 99 anni".
(I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio 1993 p. 111


Frederick William Franz era solo uno studioso del greco biblico, studiò dal 1911 fino a quando lasciò l’università nel 1914, non conseguì mai una laurea in lingua greca. E secondo la fonte citata è stato l’unico a tradurre la “Traduzione del Nuovo Mondo”, la quale nella prefazione vengono riportate queste parole:

"E’ una grandissima responsabilità tradurre le Sacre Scritture dalle lingue originali – ebraico, aramaico, e greco".
(Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti, Prefazione)


Ci si chiede come abbia potuto tradurre la Bibbia se non aveva nemmeno la laurea di lingua greca, era solo uno studioso, e per le altre lingue più complicate come l’ebraico e l’aramaico? E’ un mistero, ma penso che la risposta ve la siete già data.

Inoltre sappiamo che i testimoni di Geova sono scoraggiati e sconsigliati a frequentare un’istruzione superiore universitaria, vengono esclusi dal conoscere e approfondire lingue antiche. La domanda è: Da chi si fanno aiutare i testimoni di Geova per tradurre dalle lingue antiche, se nessuno può accedere a una conoscenza superiore universitaria?
fenzi adriano
00venerdì 15 giugno 2012 21:52
Creatore di tutte le cose: il Dio cosmico, universale
“Creatore di Tutte le Cose: il Dio cosmico, universale”
-Geova, Jhvh, Enki, Enlil, Aton, Ahura Mazda, Allah ecc. ….-

Terza parte


Non voglio entrare nei particolari se si pronuncia YAHWEH o GEOVA, come ho già detto migliaia di libri sono stati scritti. Mi chiedo, perché l’Essere Supremo e su tutto quello che è stato scritto su di Lui, perché ancora oggi c’è una completa confusione e ignoranza sulla sua figura e il suo nome? Da qualche centinaia d’anni c’è una continua lotta tra evoluzionisti e creazionisti. Discussioni interminabili da migliaia d’anni tra teologi e scienziati, religiosi, laici e atei. Perché non ha fatto scrivere ai suoi profeti un modo più semplice, anche per le persone comuni e meno istruite, per conoscerlo, come si chiama e se ha veramente un nome specifico per distinguerlo dagli altri dei?
Abbiamo dovuto aspettare l’anno 1931, per conoscere il suo “Nome” e “trarre un popolo che portasse il suo nome”?
Secondo i testimoni di Geova il primo uomo Adamo è stato creato nell’anno 4026 a.C, aggiungiamo 1931 anni e abbiamo la cifra di 5957 di anni. Perciò, dopo tutto questo tempo Dio rivelò a un singolo uomo di nome Rutherford, con un “colpo di genio”, la disputa che si protrae da millenni e che non è ancora finita. Anche se i testimoni di Geova non mettono in discussione quello che il corpo direttivo ha stabilito sin dal 1931 non è detto che i massimi studiosi in tutto il mondo come abbiamo visto, non siano d’accordo. Questo non interessa ai testimoni perché continuano imperterriti a dichiarare che, sono gli unici sulla terra che testimoniano e predicano che il nome di Dio è “Geova” e di esserne gli unici privilegiati, scelti da Dio come suo popolo rappresentativo sulla terra.
Dio ha aspettato così tanto tempo per rivelare il suo Nome e scegliere un “popolo che lo testimoniasse”? A questo punto mi viene voglia di citare la domanda fatta dai cinesi ai primi missionari cristiani che fecero la loro comparsa.
“Se dio si è rivelato, come mai ha permesso che passassero tanti secoli prima che loro ne venissero informati?”
Dobbiamo pensare che Dio non abbia voluto di proposito rivelare l’intendimento chiaro ai suoi molteplici profeti avvenuti prima di Rutherford?
Perché Dio non lo ha rivelato a Russell? Anzi ha fatto scrivere da lui le parole:” Noi non ci distinguiamo dagli altri cristiani assumendo un nome particolare. Ci basta il nome, cristiani, con cui erano conosciuti i primi santi”.

Se solo si tiene conto di come è avvenuta la rivelazione a Rutherford, e i precedenti di tale individuo che diede del demoniaco a Russell e demonizzando i suoi scritti, (per avere chiarezza sull’argomento, leggete nel blog la voce, “RUSSELL E RUTHERFORD A CONFRONTO), c’è da chiedersi, quanto possono essere valide e divine le rivelazioni che ha ricevuto.

Da quando esiste l’uomo sulla terra, penso che, la grande maggioranza abbia sempre cercato di approfondire il Creatore dell’Universo. Analizzare, vagliare e indagare su chi fosse Dio e se avesse un nome, penso sia stata nel passato la primaria occupazione dell’uomo. Da qualche secolo è sorto l’ateismo e l’evoluzionismo e una piccola parte dell’umanità non ha più questo interesse. Se ci riflettiamo un attimo non stiamo parlando di una semplice persona, ma della massima autorità dell’universo, dell’essere che ha creato i miliardi di galassie e chissà quali altre cose scopriremo nel futuro (parlo per chi ci crede). Chi vuole spiegarlo deve farlo con riverenza, il massimo rispetto e riguardo.

Si può dire, per quanto poco sappiamo di Dio, l’unica cosa di cui possiamo essere certi è che sia molto, molto complesso. Insistere e perseverare per spiegare la sua figura e posizione penso che sia un lavoro immane, sterminato e non se ne viene a capo. Chi pretende, o si arroga e per forza sostiene di spiegare Dio e dare un nome, è soltanto una presunzione, superbia e immodestia. Tutte le religioni che si arrogano e pretendono di avere l’esclusiva nel conoscere Dio e spiegarlo, imponendo anche con la forza di esserne gli unici depositari o tutori della conoscenza di Dio e decidere cosa sia bene e cosa sia male, è soltanto un abuso alla dignità umana. Tutte le istituzioni religiose, che siano ebree, cristiane o musulmane, non mi sembrano nient’altro che invenzioni umane, nate per schiavizzare l’umanità, confinandola in scatole chiuse di ogni tipo di credo e monopolizzare il potere e il profitto.

Per esperienza personale, lessi e studiai la Bibbia per più di quant’anni, convinto di voler conoscere meglio Dio e di capirlo, ma non fu così, anzi il contrario. Insoddisfatto, lessi altri libri considerati sacri, dal Corano islamico, al Talmud ebraico, all’Avestà iranica, tutti libri considerati sacri e ispirati da Dio (tutti hanno tale superbia). Aggiungo inoltre l’interminabile lista di altri libri considerati gnostici e apocrifi, centinaia di testi per volere capire e conoscere meglio Dio e tutto il mistero nato nel corso di millenni intorno alla sua figura. Risultato è stato, ho capito che più si è istruiti meno si ha la tendenza a essere religiosi e più si è colti si sa sempre meno, ma tuttavia si sa sempre meno su sempre di più. E ho capito inoltre che persone assai più sagge e intelligenti di me, nessuno è stato in grado e non lo è ancora di soddisfare le eterne domande: “Da dove veniamo? Chi siamo? E dove andremo?”. Per non parlare di Dio: “E’ sempre esistito? Cosa faceva prima di creare il mondo? Dopo l’infinito c’è Lui?”.

Quando si vuole dare una risposta a queste domande mi viene in mente a proposito la domanda formulata dal fisico e matematico Stephen Hawking davanti a molti eminenti cardinali nel salone dell’Accademia pontificia delle scienze: “Che succedeva prima dell’inizio del mondo? Che faceva Dio prima di crearlo?”. Si è risposto, con ironia, da solo: ”Preparava l’inferno per chi pone simili domande”.

Quanti sono i modi, nomi e forme attribuiti al Creatore dell’Universo? Basta chiamarlo Dio, o con qualche altro titolo o nome? Penso che la lista sia infinita. Lo hanno chiamato: “Il Grande Essere, il Grande Vecchio, il Grande Spirito, l’Essere Supremo, il Principio e la Fine. L’Alfa e l’Omega, il Signore, il Dio degli Dei, l’Eterno, eccetera.
Come ho già detto, chi pretende, o si arroga e per forza sostiene di spiegare Dio e dare un nome, è soltanto una presunzione. Affibbiare un nome specifico a Dio, crea soltanto confusione nelle varie denominazioni religiose. Anche nei loro vari libri considerati sacri e rivelati da Dio crea disordine. Prendiamo qualche esempio per renderci conto alla fine se Dio ha un nome specifico, e se siamo in grado di chiamarlo per nome.

Le saghe degli accadi e dei sumeri incisi su tavole d’argilla.

Partiamo dalle più antiche testimonianze che siano venute alla luce, le tavolette sumeriche. Per chi non avesse letto nel blog la voce, “ COME E’ STATO COPIATO IL VECCHIO TESTAMENTO”, lo invito a leggere per capire meglio quello che andremo a considerare.
E’ una raccolta chiamata “Cronache Terrestri”. Eruditi e teologi riconoscono oggi che i racconti biblici della Creazione, di Adamo ed Eva, del Giardino dell’Eden, del diluvio Universale della Torre di Babele , si basano tutti, indistintamente, su testi redatti millenni prima in Mesopotamia, in particolar modo dai Sumeri, che scrivevano su tavole d’argilla. Se questi reperti sono stati scritti millenni prima della Bibbia è facile concludere che i racconti biblici sono stati copiati dalle tavole d’argilla sumeriche. Chi desidera approfondire, dico che il materiale disponibile è alla portata di tutti.
Ma non mi voglio soffermare su questo, voglio seguire il nostro tema e portare alla vostra attenzione come veniva chiamato o scritto il Dio della Bibbia nelle tavolette sumeriche e poi riportato nella nel Vecchio Testamento.

Le tavolette scritte millenni prima della Bibbia. 3600 a.C, per le tavolette, 600 a.C per la Bibbia.

Leggendo Genesi 1:26 “ E Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine ….”, si intuisce subito che Dio parla con altri esseri. Con chi parla? Chi sono? Quanti erano?

Leggendo solo la Bibbia è difficile dare una risposta, ma dal momento che la Genesi della Bibbia è stata copiata dalle tavolette Sumeriche scritte più di 3000 anni prima, la risposta è semplice. Per chi ci crede che possa essere successo tutto questo, leggendo le tavolette, si scopre che gli dei creatori erano più di uno, si capisce che “facciamo” ha un senso. Inoltre con i rispettivi nomi, Encki, Enlil, Ninmah, Ningishzidda (in seguito chiamatoTehuti (Thot) nell’antico Egitto, poi Ermete Trismegisto o Ermes).

Solo a titolo informativo, cito in breve le tavolette, ma per capirne di più, leggetele nel sito come ho già riportato.

“ Questo è il racconto di come fu creato l’uomo civilizzato, e di come da un segreto di Enki … dal mio seme è stata creata una nuova specie di Terrestri, una specie a mia immagine e somiglianza …” Dalla costola di Ti-Amat inserì l’essenza vitale di Ninmah … A quei tempi le sofferenze sulla Terra si intensificarono; piaghe e carestie afflissero la Terra. … In collera è il Creatore di Tutte le Cose. … Causerà una calamità di acqua: da un’enorme ondata, da un Diluvio, la Terra sarà soprafatta! … Che i terrestri periscano per i loro abomini! Così proclamò Enlil. … “


Enki, Signore della Terra, è questo il nome del padre di Adapa (Uomo Modello), nato da una femmina terrestre, primo uomo civilizzato; l’Adamo della Bibbia.
Da non confondere con l’Iddio dell’Universo, che nelle tavolette sumeriche è chiamato “Creatore di Tutte le Cose: il Dio cosmico, universale”.

Un termine più che appropriato, “Creatore di Tutte le Cose”, confonde molto meno che chiamarlo con il nome di Allah, Jhvh o Geova. Possiamo dire che i primi scrittori dell’antichità dimostrarono più saggezza di quelli che vennero dopo copiando e aggiungendo titoli o nomi che non si sa niente dell’esatta pronuncia. Penso che ancora oggi chiamare Dio con il termine “Creatore di Tutte le Cose”, sia il termine migliore e più rispettoso da usare senza confondere e aggiungere alla insistente disputa di volere per forza dare un nome a Dio.

Dopo tale considerazione ci viene facile concludere lo scritto di Mauro Biglino (realizzatore di numerosi prodotti multimediali di carattere storico, culturale e didattico per importanti case editrici italiane, studioso di storia delle religioni, si occupa dei cosiddetti testi sacri e traduce dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici), nel suo libro “IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA”, alle pagg. 104, 105, commenta il Salmo 81: 6,7 che dice:

“Io ho detto: “Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo”. Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”.

“Gli dei, non solo sono chiamati a governare su vari popoli, ma presto o tardi sono destinati a morire! Lo dicono loro stessi”.

La domanda che ci si pone è questa: Geova, Jhvh, Enki, Enlil, Aton, Ahura Mazda, Allah ecc. …. Sono dunque mortali?

Ancora interessante è un altro aspetto che Mauro Biglino, mette in risalto nel succitato libro a pagg.109, 110 scrive:

“Nell’antico territorio corrispondente agli attuali Libano e Siria … sono stati trovati ciottoli di ceramica contenenti scritture beneauguranti ritrovati dagli archeologi, In alcuni di essi ci si rivolge a dei viaggiatori che si accingevano a scendere verso sud e ai quali viene detto: “Vi possano accompagnare Yahwèh del Temàn e la sua Asheràh, cioè una compagna”.

In un altro sito localizzato nel sud, tra il Neghev e il Sinai: Kuntillet Ajrud. Si tratta di un santuario attivo ancora tra il IX e l’VIII secolo a.C., occupato da israeliti che esercitavano la funzione profetica: vi sono state trovate invocazioni rivolte a Yahwèh e alla sua paredra conosciuta ancora una volta con il nome di Ashràh. I giudei egizi residenti a Elefantina (Egitto) non avevano alcuna difficoltà a rivolgersi a Yahwèh e alla sua compagna Anat-Yaha ancora nel V secolo a.C.”.

Segue ….


fenzi adriano
00domenica 24 giugno 2012 12:20
Creatore di tutte le cose: il Dio cosmico, universale

“Creatore di Tutte le Cose: il Dio cosmico, universale”
-Geova, Jhvh, Enki, Enlil, Aton, Ahura Mazda, Allah ecc. ….-


Quarta parte

Analizziamo prima le tre religioni principali monoteiste con il loro esclusivo libro sacro ispirato da Dio.


Religione Islamica:

Il loro libro sacro è il Santo Corano. Nell’introduzione sta scritto: “L’arcangelo Gabriele sul monte Hira detta le sure al profeta Maometto…Più che l’arcangelo Gabriele suo messaggero, è Allah stesso a pronunciare il discorso, come altrove in prima persona”.
L’Islam chiama Dio con il nome Allah, l’unico Dio esistente, e il Profeta Muhammad disse:”Allah ha novantanove Nomi: cento meno uno; tutti coloro che li riterranno nella memoria entreranno in Paradiso”.

La religione ebraica:

L’ebraismo divide l’Antico Testamento in la Torah Orale e Torah Scritta, Kabballah e Talmud. Anche per loro è Dio che ha rivelato lo scritto del loro libro sacro. Si limitano a chiamarlo o scriverlo con le consonanti Jhvh.

Religione Cattolica:

Per il cattolicesimo il libro sacro è la Bibbia. L’ispirazione è stata dettata direttamente da Dio ai suoi profeti. E’ degno di nota l’introduzione della Bibbia della CEI: “La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio alla Chiesa… L’ufficio poi d’interpretare autenticamente la parola di Dio scritta o trasmessa è affidato al solo Magistero vivo della Chiesa… per sapientissima disposizione di Dio”.

Chiamano Dio, semplicemente Dio, Padre o Signore.

A questo punto sorge spontanea la domanda: Chi ha ragione tra le tre principali religioni monoteiste? E’ corretto chiamarlo soltanto Dio? Oppure Allah? O come si fa a chiamarlo Jhvh?

Dobbiamo anche tener conto di libri considerati sacri e ispirati, scritti prima della Sacra Bibbia e del Sacro Corano, o delle tavolette cuneiformi sumeriche. Come chiamavano Dio, con quale nome? Non dobbiamo trascurare questo aspetto dal momento che sono testimonianze storiche reperibili e originali come lo sono le tavolette di argilla sumeriche, si possono trovare nei musei, nei siti archeologici, e nelle biblioteche di tutto il mondo. E a detta dei massimi studiosi sono più attendibili o affidabili della Bibbia e del Corano.

L’Avestà, il libro sacro più antico della Torah, del Vangelo e del Corano.

Non possiamo trascurare il libro sacro della religione Mazdaica “l’Avestà”. E’ un libro conosciuto e letto da pochi interessati, io ritengo che molti sono gli aspetti interessanti. Fanno luce non solo sulla religione Ebraica ma anche sul Cristianesimo, questo ultimo aspetto lo tratterò in un altro capitolo. Citerò note dal libro di Arnaldo Alberti “Zarathushtra, La vita e gli insegnamenti del primo grande saggio dell’umanità”, Edito da Piemme. Sempre dallo stesso scrittore”l’Avestà”, libro ritenuto sacro per gli appartenenti alla religione Mazdaica, edizioni UTET.

Arnaldo Alberti è un noto slavista. Prosegue da decenni ricerche etnologiche, linguistiche e religiose sulle reciproche influenze tra le culture slava, turca e iranica dell’Asia Centrale e del Medio Oriente.

Del libro viene detto che è di ispirazione divina, il cui nome è Ahura Mazda, e sta scritto:

“Ahura Mazda, il “Signore Saggio”, era l’unica divinità e che merita d’essere adorata e ascoltata. Che egli solo è il vero Dio, creatore di tutti gli uomini”.

Sabatino Moscati, professore ordinario all’Università di Roma, ha promosso e organizzato missioni archeologiche in Palestina, a Malta, in Tunisia, in Sicilia, in Sardegna. Nel suo libro “Antichi imperi d’Oriente”, riporta questi riferimenti:


Al capitolo i “Persiani” mette in risalto un’iscrizione che narra la conquista di Babilonia. Nella lingua del paese vinto, Ciro afferma che il dio babilonese Marduk, vilipeso dal re locale Nabonedo, lo ha prescelto ed inviato a restaurare la fede, riassumo in breve l’iscrizione per poi confrontare quello che sembra lo stesso racconto trasmesso dalla Bibbia. Secondo le iscrizioni trovate, il nome del dio della terra, del cielo e dell’umanità è Ahura Mazda e non Geova, e secondo le tavolette d’argilla sumeriche è il dio Enki.

Il racconto nell’iscrizione che narra la conquista di Babilonia :

“(Marduk) scrutò e cercò in tutte le terre, per trovare un giusto principe che lo prendesse per mano. E pronunziò il nome di Ciro, re di Anshan, dichiarandolo sovrano di tutto il mondo … Marduk , il grande signore, il protettore del suo popolo, considerò con gioia le sue buone azioni ed il suo giusto cuore; lo pose sulla via della città, procedendo al suo fianco come amico e compagno. Le sue numerose truppe, incalcolabili come le acque del fiume, andava innanzi, con le armi riposte. Senza alcuna battaglia (Marduk) lo fece entrare nella sua città, Babilonia, salvandola dalla sciagura. Nelle sue mani consegnò Nabonedo, il re che non lo aveva adorato. Tutti gli abitanti di Babilonia, come pure quelli di tutta la Mesopotamia, principi e governatori inclusi, s’inchinarono a lui e baciarono i suoi piedi, giubilanti per la sovranità, coi volti illuminati. Come il signore per l’ausilio del quale erano tornati alla vita dopo la morte ed avevano scampato la rovina, felici lo salutarono; il suo nome adorarono”.
(PRITCHARD, Texts, pp. 315-316)


Il racconto dell’unto di Geova Ciro e della cattura di Babilonia, scritto nella Bibbia:

Isaia 44:28 – 45: 1 – 3 “28 Colui che dice di Ciro: ‘È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente’; perfino nel [mio] dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta’”. 45 Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: 2 “Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro. 3 E di sicuro ti darò i tesori nelle tenebre e i tesori nascosti nei nascondigli, affinché tu conosca che io sono Geova, Colui che [ti] chiama per nome, l’Iddio d’Israele.

Daniele 5: 1, 25 – 30 “ Riguardo a Baldassarre il re, fece un grande banchetto per mille dei suoi grandi, e di fronte ai mille beveva vino. …26 “Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato [i giorni del] tuo regno e vi ha posto fine.27 “TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante.28 “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani”.29 Allora Baldassarre comandò, e vestirono Daniele di porpora, con una collana d’oro intorno al collo; e proclamarono riguardo a lui che doveva divenire il terzo governante nel regno. 30 In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso, 31 e Dario il medo stesso ricevette il regno, avendo circa sessantadue anni”.

Interessante vero?

L’iscrizione dice, del dio Marduk che: “prende per mano Ciro; sarà al suo fianco come amico e compagno; e senza alcuna battaglia prenderà Babilonia”.

La Bibbia dice, del dio Geova che: “a, Ciro, di cui ho preso la destra; davanti a te andrò; e nemmeno le porte saranno chiuse e ti darò in mano Babilonia”.

Dopo aver letto queste dichiarazioni e messo a confronto le iscrizioni storiche con la Bibbia, e le testimonianze di archeologi che dicono di avere tanti oggetti, testimonianze e scritti di antichi imperi, ma quando gli archeologi parlano dell’impero Ebraico, non ci sono testimonianze di nessun genere.

Viene logico porsi delle domande:

E’più attendibile la Bibbia o lo sono le testimonianze di reperti dell’archeologia?
Fino dove deve arrivare la fede riposta nelle cosiddette “Sacre Scritture”?
Si può considerare razionale, intelligente e ragionevole una persona che accetta esclusivamente e senza obiettare solo quello che la Bibbia racconta?
E’ stato scritto prima il “Vecchio Testamento”, o le iscrizioni e incisioni sono state scritte prima?
Gli scrittori del “Vecchio Testamento”, hanno copiato, trascritto e poi riprodotto secondo i loro criteri, le loro regole, i loro principi, le loro leggi e i loro parametri su documenti già esistenti scritti da altri imperi?

La storia antica e le varie testimonianze sembrano dare ragione di più alla scienza che alla fede. La scienza è: disciplina scientifica, è cultura, è sapere, è studio e istruzione. La fede invece è: religiosità, dottrina e dogmi. Spesso non vanno d’accordo.

Che cosa si può sapere e conoscere ancora del popolo persiano? Voglio sottolineare ancora qualche aspetto di questo antico popolo e cito ancora il libro di Sabatino Moscati, “Antichi Imperi d’Oriente”.

“Il figlio di Ciro, Cambise, estende ancor la conquista i direzione dell’Occidente, ma muore. Prende il potere Dario, discendente di un altro ramo achemenide. Ma vi è ancora, nell’iscrizione, un elemento che in particolare interessa, e cioè il porsi del problema religioso: Dario fa ripetuto richiamo alla protezione accordatagli da Ahura Mazda; e questo è il dio predicato da Zarathustra”.

Dice, dunque, l’iscrizione.

“Io sono Dario, il gran re, re dei re, re di Persia, re delle terre, figlio di Istaspe, nipote di Arsame, achemenide. Così dice il re Dario: Col favore di Ahura Mazda sono re. Ahura Mazda mi ha conferito il regno…Ho ristabilito le fondamenta della nazione, in Persia, in Media e nelle altre provincie. Ho riportato que che era stato asportato. Col favore di Ahura Mazda ho fatto ciò”.
(R.G. Kent, cit., pp. 116-120; §§ 1, 5, 14)


Dario sembra qui l’instauratore della religione di Zarathustra nell’impero: se si pensa che il profeta menziona nell’Avesta un suo protettore di nome Istaspe, e che questo nome è uguale a quello del padre di Dario, si comprende come molti studiosi inclinino a tale ipotesi.

Un’ altra iscrizione del successore di Dario, Serse, emerge dalle fonti greche, che ne descrivano la gigantesca spedizione e la dura sconfitta a Salamina.

Questa iscrizione dello stesso re, scoperta a Persepoli dice:


“Ahura Mazda è il gran dio, che ha creato la terra, il cielo, l’umanità, la pace per gli uomini; che ha fatto Serse re, solo re di molti, solo legislatori di molti…Ahura Mazda mi diede aiuto…assoggettai regioni che si rivoltarono e le ridussi alla loro antica condizione”.
(PRITCHARD, Texts, pp. 316-317)


Dopo aver letto queste testimonianze, dobbiamo ricordare quello che la Bibbia riporta dopo la conquista di Babilonia: Il popolo Israelita era prigioniero da 70 anni e sicuramente avevano imparato molto dal sistema religioso di Babilonia. Il popolo ebreo fu liberato per tornare in patria. Che cosa hanno portato con loro le nuove generazioni, quali insegnamenti, cosa dicono gli studiosi?

Vi ricordo che la maggioranza di studiosi sono d’accordo con la stesura del Vecchio Testamento, il VI secolo a. C. E gli ebrei scrissero il Vecchio Testamento dopo la liberazione da Babilonia avvenuta nel 538 a.C.

Inoltre molti libri sono stati scritti sul patrimonio letterario dell’antico Iran, e sul loro libro sacro l’Avestà, sulla figura del profeta dell’Iran Zarathustra, o Zoroastro in lingua greca. La vita del profeta è attendibile tra il VII ed il VI secolo a.C..
Assomiglia in maniera sorprendente alla figura di Gesù Cristo, solo che lui venne circa 700 anni dopo. Tratterrò questo aspetto nel capitolo che riguarda la figura di Gesù e sarà considerato, come il Mitraismo influenzò molto l’impero romano durante il primo secolo, ma già nel terzo e quarto secolo il dio Mitra era conosciuto tra i primi soldati romani giunti in Palestina.


Dopo questa esamina e avere analizzato testimonianze storiche, sono solo una piccola parte del materiale disponibile, riscontriamo che dare un nome specifico a Dio è impossibile se non addirittura irrealizzabile. Eppure gli unici nel mondo che continuano a chiamarlo Geova in tutta la terra è soltanto una minoranza religiosa che hanno adottato il nome “testimoni di Geova”.

Ci si chiede ancora come fanno a esserne così sicuri e dire che Dio ha rivelato soltanto a loro il termine e la pronuncia del suo nome. Inoltre condannano alla distruzione eterna tutti quelli che” non invocheranno il suo nome”. Tutti i massimi studiosi ed eruditi, tutti i libri considerati sacri dalle altre religioni non sono tenuti in considerazione dai testimoni di Geova, anzi, sono libri blasfemi, pericolosi per la salute spirituale e non si devono leggere.
Come fanno i testimoni di Geova a eliminare tale fonte di conoscenza e non tenere in considerazione lo studio, le ricerche di eminenti scienziati che hanno dedicato la loro vita per portare a noi la conoscenza antica.
Pur sapendo che al testimone di Geova, membro di tale organizzazione è escluso l’approfondimento della conoscenza superiore. Quando decidono di scrivere le informazioni sulle loro pubblicazioni e dire che il nome di Dio è Geova o che Dio ha “scelto un popolo per il suo nome”, quali sono le loro fonti? Chi sono gli studiosi che hanno dedicato l’intera vita per arrivare a simili conclusioni? Perché si servono di archeologi, di reperti antichi, di iscrizioni cuneiformi, di esperti di lingue antiche come l’aramaico e lingue semitiche, quando tutto questo a loro fanno comodo?
Non certo da fonti geoviste, dal momento che non possono studiare, per conseguire una laurea. Possiamo concludere che tutte le informazioni scientifiche le ricavano da persone che loro condannano alla distruzione, perché non sono testimoni di Geova. Confermano tale giudizio, come venisse da Dio direttamente, citando le Sacre Scritture, più precisamente dalla loro personale Bibbia dal titolo “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”. Ecco alcuni versetti che sostengono la loro pretesa o presunzione:

Atti 15:14: “Simeone ha narrato completamente come Dio per la prima volta rivolse l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome”.

Sofonia 3:9: “Poiché allora darò in cambio ai popoli una lingua pura, perché tutti invochino il nome di Geova, perché lo servano a spalla a spalla”.

Romani 10:13: “Poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”.

Estrapolo solo alcuni versetti dalla loro “Traduzione”, molti altri versetti rendono l’idea che se non si invoca il nome di Geova, ad Armaghedon “il gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, sarà la nostra totale distruzione, saranno salvati solo i suoi testimoni che invocano il suo nome Geova. Non importa se lo chiami Allah, Jhvh, Enki, Ahura Mazda o Dio soltanto, devi testimoniare il suo nome e distinguerlo, separandolo da tutti gli altri falsi dei. Non importa se sei il massimo studioso di lingue antiche e hai dedicato l’intera vita nei siti archeologici, frequentato per motivi di studio tutti i musei e le biblioteche del mondo, per scoprire o aprire strade della conoscenza riguardo a Dio e il suo nome. Se non lo invochi chiamandolo per nome e non rechi testimonianza in tutta la terra che il Dio che ha creato l’Universo ha un nome e si chiama Geova, da Lui sarai distrutto.

Consoliamoci per il semplice fatto che i testimoni di Geova predicano la fine del mondo o Armaghedon da più di cento anni non azzeccando nessuna data, tutte si sono dimostrate una bufala e sicuramente è una bufala anche il testimoniare il nome Geova per essere salvati alla fine del mondo.

Penso che tutte le teologie, le credenze religiose, i dogmi, la fede e il voler dare a tutti i costi la soluzione sulla conoscenza di Dio e del suo nome, siano nate per alleviare la sofferenza nelle risposte sagge e intelligenti e che sin da bambini siamo bombardati dalle istituzioni da menzogne espresse a ogni livello dell’esistenza (psichico, interiore, affettivo, religioso, fisico, scientifico…).

Ancora oggi la nostra mente è in difficoltà e incapace di andare oltre le risposte date da sempre. Da millenni ci si chiede: Chi è l’artefice dell’ universo? Chi è l’Iddio onnipotente che ha creato tutto ma che non è stato creato da nessuno, solo e sperduto nell’universo? Con quale nome lo dobbiamo chiamare? E inoltre ci si chiede: Noi da dove veniamo? Chi siamo? E dove andiamo? Che senso ha la vita? Perché si esiste?

I testimoni di Geova sono in grado di dare le risposte a tutte le domande che da millenni come esseri umani ci poniamo. Riescono perché come hanno detto in molti, “la fede è cieca”, e la caratteristica principale di una mente condizionata è la presunzione, il credere di sapere tutto.

Voglio ricordare ai testimoni di Geova (per quelli che non lo sanno o lo dimenticano), che nell’universo si stima che ci siano 100 miliardi di galassie, il nostro piccolo pianeta fa parte di un piccolo sistema solare all’interno di una piccola galassia composta da un numero di stelle che varia tra i 400 miliardi e i 200 miliardi…Questo è scientificamente provato, non è fede. Ora chiediamoci: ma quanti sistemi solari simili al nostro ci sono? E quanti pianeti simili al nostro? E quante civiltà?

Poniamoci ancora qualche domanda: è sempre lo stesso Dio chiamato Geova che governa tutti questi mondi se mai esistono? Ha lo stesso metro di misura, gli stessi comandi, la stessa Bibbia (Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture), gli stessi obblighi a chiamarlo e testimoniare che il suo nome è Geova, con questi alieni? Se non lo fanno saranno tutti distrutti ad Armaghedon? Quanti secoli o millenni avrà aspettato prima di scegliere un “popolo per il suo nome” in questi altri mondi? Se lo ha fatto, avrà avuto lo stesso interesse e lo stesso modo come lo ha rivelato a Rutherford, definendolo “il miglior lampo di genio”? Questo “lampo di genio”, lo avrà fatto in contemporanea nella stessa notte in tutto l’universo, in tutti gli altri mondi, nell’anno 1931?

Sono quindici anni che non frequento l’organizzazione dei testimoni di Geova, e mi chiedo, chissà se sanno darmi una risposta e soluzione a tali domande. Penso proprio di sì, perché come ho detto prima, nella loro mente condizionata, la loro presunzione e il credere di sapere tutto di Dio e del suo nome, siano anche in grado di soddisfare anche questo tuo desiderio. Altrimenti la risposta che danno è: I disegni di Geova non si possono conoscere, ma se fai la sua volontà sino alla fine sarai salvato, e solo in questo modo adempi la scrittura di Romani 10:13: “Poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”.

Non voglio aggiungere altro, ma sono d’accordo e condivido certe espressioni di studiosi ed eruditi che hanno fatto storia e che si sono sentiti liberi di commentare la religione praticata dagli uomini attraverso migliaia di anni. Si potrà notare che gli aspetti, effetti, esiti e risultati sono più negativi che positivi, se non disastrosi.

Fine

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