-Capitolo diciottesimo-

-Capitolo diciottesimo-


-BESTEMIA- e arrivi ad un certo punto della tua vita che t'accorgi di non ricordarti più nulla... un pensiero solo, lucido, liscio, perfettamente e armoniosamente strutturato... e sai di certo che prima o poi si concretizzerà come pochissime cose concrete che hai fatto nella tua vita.
E sei al lavoro... tlick tlick tlick... e pensi a tua moglie, alla notte di sesso impuro e terribilmente selvaggio che si é appena conclusa... e soghigni felice come un ebete delle tue apparenti prestazioni taurine... e sei alla mensa dei poveri e pensi che non fai sesso da più di dodici anni e capisci rapidamente il perché... e lanci una bestemia come non l'hai mai lanciata e subito i frati che gestiscono questa mensa ti scacciano fuori a calci... sapevi cosa stavi dicendo, dove e a chi e questa é la giusta punizione alla tua linguaccia lunga!
Sostanza... creazione divina del tuo essere... esisti realmente?
Esisti ancora?
Chi sei realmente?
E tutte le domande che ti fai si susseguono velocemente lucide... attimo di follia... non hai ancora messo la panna nel tuo caffé... delitto punibile da una certa tipologia di legge... tutti i rampanti manager la mettono... tutti... e tu no... tu sei fuori dal circolo bello mio e lo sai e ridi di questo... e ti ritrovi chino su un tavolo di cristallo a sniffare cocaina e capisci anche il perché non lo hai mai fatto prima... ma visto e considerato che lo fanno tutti... la cara e dolce ruota della società... sei un manager e devi mettere la panna nel caffé e devi assolutamente sniffare cocaina... e tu non vuoi, non vuoi, non vuoi, ma devi se nò il tuo gran capo cosa penserà mai di te?
E ti ritrovi alcolizzato a trent'anni ma continui sadicamente ad assicurarti che non hai nessunissimo problema con l'alcol... la cosa brutta é che credi alle stronzate che dici... AMMETTERE LA PROPRIA VERITA' FA MALE!
E' PEGGIO CHE DIRE STRONZATE A PROFUSIONE!