Due parole

Sì, ho capito che non te ne può importare di meno.

Ma un "mi dispiace" ci stava.

Sembrerò pazza a scrivere queste cose qui, eh...
in realtà potrei farlo in mille altri modi,
io e te siamo in contatto, per così dire...
contatto...ahhaha...quasi quasi mi scappa da ridere, scusa

Una volta una persona, tra il serio e il faceto, mi disse:
"Io e te comunichiamo come un cieco con un sordomuto"
(mi sa che 'sta cosa mi è sfuggita già da qualche parte eheh)

Ecco: contatto, vedi?
Mi scappa "da ridere" se penso a quella frase e al suo significato.
Dire che noi siamo in contatto...quando a volte siamo come
un cieco che parla a un sordomuto...bè...un po' fa sorridere, no?
Tranne ai ciechi e ai sordomuti, coi quali mi scuso,
naturalmente...e seriamente.


Il succo è: è insopportabile 'sta cosa, te lo dico.
Basta, tutto qui...ho già scritto fin troppo per i miei gusti

Stavolta devo proprio farti le mie scuse

E' a questo sopra...che mi riferivo nel msg di ieri.

Oppure era oggi?

Ossantapace...ho perso completamente la cognizione del tempo


No...non comunichiamo come un cieco con un sordomuto.
Almeno non sempre, vero?

Grazie...dormi bene, eh

Accipicchia, però...da quanto non entravo più qui

Solita promessa mancata?

Ci tenevo molto, io...devo sentirlo da te,
e te l'ho detto, non so perché.

Sono un pochetto in ansia, non moltissima, eh...un po' e basta.

Ahahahh!!! Guarda il caso!
Nella mia playlist è arrivato il turno di "Don't know why"

Vedi? Tutto torna. Qui nessuno sa il perché. Io meno di tutti.

Certo che a soliloqui non credo certo che lo scoprirò

Una linguaccia ti spetta, anzi direi tante.

Posso metterla? Quella faccina che...

Essì...posso...

Cretina. Molto cretina.

Vabbè...ogni tanto ci ricasco, che vuoi farci?

Io il tempo lo "spreco" così.
Potrei dormire, l'ho fatto per una decina di giorni.
Mi sono risvegliata e...forse sarebbe stato meglio dormire un altro po'.

Questo luogo significa pace, per me.
Piccoli sfoghi e pace. Relativa ovviamente.

Tu la pace ce l'hai di tuo, beato te.
Che non senti il bisogno di parlare, di parlarmi,
non sai quanto t'invidio.

Basta che poi non mi dici che posso parlarti quando voglio.
Perché così non è.

Spero che lo scrivere qui non ti dia noia.
La soluzione, nel caso, c'è eh...basta non cliccarci sopra

Non lo so perché mi sento a mio agio scrivendo qui, ci respiro una particolare atmosfera.
Sarà la grafica? Sarà per come è iniziata?
Ma no, ricordo bene che, fin da sùbito, mi ero sentita così...di essere in una sorta di isolotto fertile, circondato da un mare limpidissimo e profondo, e pensieri tanto mossi quanto il vento...tanto sciolti quanto il tempo, tanto miei e di nessuno.

"Rispondi al messaggio"...lo vedo scritto qui sopra, due parole.
Quante parole ho letto ed ascoltato negli ultimi2-3 mesi?
Forse saprei scegliere quali sono state le più belle, per le più brutte invece avrei qualche dubbio.
Tendo sempre a pensare che il silenzio sia peggiore in assoluto.

Non c'è alcun riferimento, eh...davvero non volevo andare a parare su questo argomento.
Scrivo di getto, come sempre...quanto ti urta questo avverbio?


Mi sento stropicciata e stanca.
Stropicciata dentro, ovviamente.

Lo prenderei a cuscinate il cielo.
Chissà se riderebbe.
E come glielo si fa il solletico?
Ci pensano le stelle al riguardo?

La porta del cielo dove sta...da quale parte si entra?
Quando piove...significa che sta lavando il pavimento, o che si fa la doccia?
E quando c'è il sole splendente come oggi...che significa...
forse che ha acceso il riscaldamento?

Dove caspita si bussa?
Le nuvole sono zerbini su cui strofinare le scarpe per non contaminarlo?
Certo è una casa ben illuminata, eh
Ma quanto spenderà il cielo in energia?
E poi non dorme mai, non si stancherà pure lui?
Si sentirà mai stropicciato e inutile?
Avrà freddo ogni tanto?
Chi si preoccupa di coprire il cielo?
E di ascoltarlo, capirlo...è sempre troppo grande per essere accolto altrove,
non potrà andare a trovare nessuno, nessuno avrà mai una casa talmente grande da poterlo ospitare

Il cielo allora non potrà sedersi mai, presumo
Oggi sento che mi sta osservando, ha occhi ovunque e zone di penombra in cui nascondersi quando mi vòlto per vedere se mi sta seguendo.
Il cielo è sciocco e tenero, ogni tanto, come può pensare di nascondersi se è tanto grande?

Lui non sa che io mi sento a casa quando lo guardo.
Perciò non ho bisogno che scenda mai a trovarmi, il cielo è già qui...pronto ad accogliermi nei voli che intraprendo fra le sue braccia.
Son braccia fatte di luce, e aria invisibile.
Chissà perché, però, mi sembra di vederle e di toccarle.

Adesso voglio uscire, e farmi stringere ancora un po'.

Come soltanto il cielo sa fare. Quando sta dentro a un cuore

Rimuovo le finte parole, per la sincerità che mi appartiene.

Rimuovo strade, torti e ragioni.

Una sola ce n'era. Valida e sopra tutto e tutti.

"...e al diavolo ciò che penso realmente".

Avrei dovuto pensarci prima. Ricordarmi.
Non ho mai creduto, ma proprio mai, alle svolte e ai colpi improvvisi,
se non quelli causati dalla sorte, dal destino.

Non dalle persone.
Devo rivedere ogni mia convinzione in merito.

Non è facile cambiare le convinzioni di una vita.
Ma forse è più facile che illudersi.

Senza volere (me ne sono accorta soltanto ora) riscrivo qui allo scadere di 3 mesi esatti dall'ultima volta.

Le date.
Che importanza diamo alle date.
Io poca e tanta, a seconda dell'umore forse,
o di altro che non so definire.

Questa è una pura casualità.
Nulla ho cercato, nulla ho voluto,
tranne che scrivere.
Sono pure sgrammaticata, ma mi piace così adesso.
Qualche irregolarità ci sta sempre bene,
smorza gli schemi e spettina un pochetto le parole.

Oggi sono arruffata. Stropicciata dalla terra.
Ho lavorato ore nel mio spazio, così lo chiamo
dato che non è un giardino

Arrossata dal sole che cuoceva le palpebre.
Sono rientrata in casa con gli occhi lucidissimi,
tanto che pareva io avessi la febbre.
Mi piace avere gli occhi così.
Mi sembrano più belli, più accesi.


La prossima invenzione sarà una caramella.
E un capitombolo su ali di farfalla.

No, non metto le farfalle per collegarmi al tuo scritto.
Mi è davvero venuta così...senza motivo.
Un po' perché le farfalle le adoro,
e ricorrono spesso nei miei pensieri, soprattutto di bambina
(dovresti saperlo)
e poi perché invece non adoro le rime pure, chi lo direbbe?
Avrei messo "da un'altalena a stella" ma siccome preferisco le assonanze,
(anzi...le assonanze mi piacciono proprio )
ho evitato.

L'altalena si chiama così perché occorre un po' di forza
per farla arrivare tanto in alto?
Non so...me lo chiedo.
Son di quelle domande mie un pochetto idiote

Chiunque leggerà...mi perdonerà.
Sempre liberi di oltrepassare quest'arco un po' incolore
delle mie parole.

Giusto?

Non riesco a dormire.
E dove potrei mai scrivere se non qui?
Mi sento al riparo da occhi indiscreti,
o almeno...da troppi occhi indiscreti.

Ascolto quella canzone, mi piace esageratamente.
Ci sono due cose che nella mia borsa non devono mai mancare.
Il burro cacao, e un fazzolettino.
Se me ne dimentico una (ma è così difficile che accada)
sono persa.

La mia borsa sembra quella di Mary Poppins.
Piccolissima, e non so come...riesco a farci stare più cose
di quante possano farcene stare, altre donne, in borse davvero enormi.
Io odio le borse grandi.
La voglio piccola, e la porto di traverso, a tracolla.
Che notizia, eh?
Ah! Altra notiziona bomba, solitamente è nera.

Ennò, non riesco proprio a dormire.
Stasera mi sono addormentata, sarà per quello.
Del resto ero stanchissimissima, il caldo mi strema.
E poi è una di quelle notti in cui i brutti pensieri
si mettono lì di buona lena a costruirsi il loro nido.
Come i piccioni...hai presente?
Che poi lasciano tracce ovunque, sporcando tutto ciò che di bello
può trovarsi lì attorno.

Dovrei dare una bella ripulita, però è impossibile.
Cerco di impedire che quel nido diventi troppo fitto e impenetrabile.
E provo a lavar via le tracce più evidenti e laceranti,
non posso permettere che rovinino i bellissimi spazi circostanti.
Voglio che altri vi possano trovare posto, invece.
Per rilassarsi, e per sorridere.
Soprattutto le persone che amo, e a cui voglio bene.

Forse pure per me, in fondo.
Anche se ci sono giorni in cui non muoverei una paglia
da tanto sono spaventata e annichilita da ciò che mi aspetta.
Sgombrare la mente da tutto quanto, intendo...è un lavoraccio enorme.
E mi ci spezzo l'anima, gli occhi, i nervi.
E le dita pure, quando magari sento che mi può servire buttare ogni pensiero
sulla carta, virtuale o da toccar con mano, non ne ho idea.

A volte non riesco neppure a trovare le lettere sulla tastiera.
Quasi che i polpastrelli si ribellino, e così fan confusione incrociandosi tra loro in malo modo.
Come quando, parlando, non escono le parole o si balbetta, oppure
si scambiano alcune parole con altre, dando l'impressione
di essere impazziti.
Ecco...così, la stessa cosa con le dita, del resto è il cervello
che le comanda,
parlando o scrivendo il risultato è identico.

Allora vengo qui, dove sto bene...almeno per un po'.
Che stranezze, però.
Sembra che io abbia camminato a lungo, per poi fermarmi
nel luogo più silenzioso e in pace della terra.
Invece non mi sono mossa da casa, e lo so...è banalità assoluta questa,
ma ho una così strana sensazione addosso...
sarà uguale per tutti, presumo...in questo senso.

Ho un libro che mi aspetta, uno di quei gialli che piacciono a me.
Quasi quasi proseguo nella lettura, mi piace tanto l'atmosfera
che vi si respira.

Fra tanti sottintesi non ne ho messo neanche uno.
"Fissa un appuntamento in filiale"...recita il bannerino qui sotto.
sai che ti dico? Io fisso un appuntamento con il sonno,
lo chiamo e gli dico se può venirmi a prendere,
non è una magnifica idea?

Se poi arriva anche Morfeo...tanto meglio!
Passo qualche minuto tra le sue braccia,
e forse quei pensieri...non troveranno più fili per il loro nido,
sparsi in giro.

Ogni tanto ne sparo una giusta, eh!

Buonanotte

Che cosa avevo da sorridere?
E da succhiare quel lecca lecca



Cantavo pure...
qualcosa mi tocca
quando per raggiunti limiti
di sopportazione
il cielo diventa una prigione
per chi non sa volare.

Che due parole quelle mie
che non devono mai uscire,
come due palpebre che non
devono mai aprirsi al sole
per non restare cieche,
come se non aprendosi
potessero vedere poi chissà
quale mistero
occasione, respiro
sorpresa e orizzonte lontano.

Come se l'orizzonte potesse mai
essere vicino...
eppure ci spingiamo oltre
a volte
quasi l'avessimo lì a portata
di mano,
di bocca, d'istinto e coraggio.

Che avevo da sorridere a quel punto?
Il punto ferma un periodo
invece che sospenderlo...
separa o unisce quel che non
va perso,
la virgola?
Lei quieta si concede qualche
pausa,
certo tra sole due parole
non è facile,
esiste solo un posto dove metterla.

Senza importanza.
Non cambia il significato
per così poco,
non è che un ricciolo richiuso
su se stesso,
la virgola distingue il modo
in cui quell'emozione prende
il volo
per ritornare al punto più vicino.

Che due parole quelle mie...
come un inizio che non sa mai
da dove cominciare,
che non finisce mai tutta la frase.
Come giurare di mantenere fede
solo a se stesse
per non tradire un sogno che
non muore.
Croce sul cuore.

Non capire mi fa sentire oltremodo frustrata. E stupida.
Il silenzio viene di conseguenza. Naturale e logica.

Come se il silenzio fosse un lusso che solo qualcuno si può concedere.
Perché io no? Perché non posso non tacere?
Io parlo a modo mio, anche attraverso quello,
un giorno un caro amico di Milano me lo ha detto.
Mi ha detto che quando taccio...io urlo.
Aveva ragione in quella situazione,
è quando si è tanto feriti da non aver la forza di parlare.
E il nostro dolore passa attraverso l'aria arrivando ovunque.
Persino dove non vorrebbe andare.

Càpita anche quando si crede che l'altro non voglia o non possa ascoltarci,
e quando non ci si sente amati...ci si chiude in se stessi.
A me succede. Come a tutti.

Io non do per avere.
Qualcuno mi ha detto un giorno: "Ti voglio bene perché mi vuoi bene".
Di primo acchito può sembrare una frase inaccettabile,
ma dietro c'era tutta una spiegazione particolare, forse pure condivisibile,
che io ho capito in séguito...e solo in parte, aggiungo.
Ora gli chiederei: "E quando io non sento che mi vuoi bene...che cosa dovrei fare?
Dire, pensare, e credere?"

L'ho scritto: mi tocca sempre la parte della buona e comprensiva.
Quella che ama al di sopra di ogni cosa.
Questo male che ho dentro ne è una prova, del resto.
Essere sempre a disposizione di qualcuno, anche di chi completamente mi ignora.
Non è un'esigenza altrui un po' eccessiva?
Che io debba accettare tutto come viene, senza tenere in conto neanche me stessa?
Mi sembra un'assurda quanto "orribile" pretesa.

Ho sempre creduto che bastasse un gesto, lo credo ancora.
Ma di 1000 cose sbagliate o inutili da fare, quell'unica giusta non è stata fatta.
Il motivo? Non ne ho idea.
Sarà perché ognuno vive i sentimenti come gli pare, a seconda del cuore che si ritrova in petto.
Di certo io so che il mio batte troppo forte, al punto da temere che scoppi qualche volta.

C'è una cosa che non ho mai compreso, perché è fuori da ogni logica.
In ogni tipo di rapporto, intendo...proprio in qualunque tipo di rapporto in cui esista dell'affetto.
L'impossibilità, a volte, di poter dire a chi ci vuole tanto bene (o almeno a chi dice di volerne)
ciò che sentiamo: che si tratti di un nostro disagio per una mancanza avvertita,
o che sia per un nostro personale dispiacere che viviamo in quel momento.
Può essere per tutto, adesso non importa cosa o quanto,
conta il perché non ci si possa sentire liberi di manifestarlo

Nel senso...dovrebbe essere la normalità assoluta questa, a chi confidare certe sensazioni, sennò?
Se non a chi si definisce portatore sano di cotanto affetto?
Chi meglio di quella persona potrà comprenderci?
E se non ci comprende...sarà almeno disposto a metterci impegno per riuscirci,
o cmq per ascoltarci, senza fatica pure, perché il suo affetto per noi ci rende,
presumibilmente almeno, suo interesse primario (primario in quel caso, ovviamente).
Se non primario...almeno interesse di certo, e gli verrà spontaneo sostenerci, aiutarci...
a capire anche noi stessi, e a incontrarsi...incontrarci dentro e insieme, intendo.

E ora...perché quest'apertura mia, di cui non vedo il senso?
Perché farmelo fare così...quando c'è quell'unica maniera giusta per farlo?

Oggi pensavo a questo: a chi non ha paura.
Ci sono persone a cui manca, tra tutte le paure inutili e assurde che hanno, quella che invece è più importante.
E che sarebbe bene avere, almeno ogni tanto, anche inconsapevolmente.
Piccola magari, latente, nascosta, di quelle paure che non disturbano,
se ne stanno sempre quiete ad aspettare...per farsi sentire al momento più opportuno,
quando devono servire per comprendere qualcuno.
E' l'unica paura che, vista e vissuta così, è alleata dell'amore.

Io ce l'ho persino ora, mentre taccio...pur non sembrando io taccia.
Il silenzio è davvero un lusso?
Che poi...sarebbe bastato quel gesto.
Inutile dirlo, vero? Se non viene spontaneo, intendo.
Lo so bene questo, perciò è un silenzio che mi costa tanto.

Invio

Oggi non è "il giorno migliore".

Che strana presunzione la mia.
Di aver sentito.

Tipico tuo. E pure mio.
Farlo uscire così...come un'altra volta.

Io ci sono già passata.
Ho voglia di normalità.

E di atipicità in senso che solo io capisco.
In questo caso.
In tutti i casi che incontro.

Come scontro.
La stessa piccola anima diversa.
Sorte avversa?

No, casomai resto.
Un anagramma perfetto. Sarebbe il...

Taccio

Di nuovo qui, dopo secoli d'assenza.
D'assenzio non si potrebbe? (che sarebbe meglio, sarebbe )

D'assedio si può morire, se cuore non ha fine.
Essere contro non è un optional, a quanto pare.
E il sole non fa testo, tanto è l'inverno adesso a comandare.

Le prigioni saranno piene anche di innocenti, presumo.
Già, come lo sono io ultimamente, quindi devo x forza presumerlo, anzi esserne certa a questo punto

Ma no, xché sparare?
E cmq è solo qualche colpo al/di pensiero (pure al dì,a dire il vero, come ricetta di brava mente rimuginante insegna )

Si può essere una serie di seri propositi, dubbi e sofferti supposti?
Ah, che bello riscoprire questo posto mai dimenticato!
Bella pace di alba e tramonto
che non si contenderanno più il posto del preferito dal cielo

Ognuno ama l'altro, adesso, così come ogni volta, con certe parole, esce il tuo nome

Eh già, amarsi è un sospetto di cuore.
Della serie... gli occhi si cercano sempre, anche a volte volendo di esser guardati

P.S. licenza simil poetica di simpatica grammatica-amica.

Eh già, amarsi è un "sospetto" di cuore.
Della serie... gli occhi si cercano sempre; spesso anche più di una volta (sia di volta, sia di tempo che passa) col voluto "sospetto" di guardare, e di esser guardati

Dagli occhi.......26. 08. '09

Ma tu hai ragione
se ancora temi di disturbare,
non ho quel desiderio di incontrarti
per cui ora tremi,
non sono pronta a questo
appuntamento.
Ma non mi senti.
Sei fragile e insistente
al tempo stesso,
adesso bussi forte alla mia porta
e vuoi spezzarmi il cuore come sempre.
E devo rassegnarmi a farti entrare,
t’invito al mio silenzio già ubriaco
di nostalgie,
magari farai pace col dolore
che non sembra avere fretta di partire.

Prenditi allora il posto che ti spetta,
piccola sciocca,
se davvero hai tanta voglia di morire
sulla mia guancia.


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