Felicità

Recentemente ho letto che:
Forse molta felicità è persa mentre la si cerca. Hawthorne nei suoi American Notebooks dice che la felicità arriva sempre per caso. "Ma se solo ci mettiamo a inseguirla si burla di noi e non si lascia più raggiungere." Egli suggerisce di abbandonare l'inseguimento e di ricercare qualcos'altro, del tutto non pertinente: in questo modo spesso inciampiamo nella felicità senza mai aver immaginato che l'avremmo trovata proprio lì.

E continua dicendo:
Siamo troppo razionali nei nostri rapporti, troppo ordinati, organizzati e prevedibili. Abbiamo bisogno di trovare un posto, proprio al di qua dell'irrazionalità e della follia, dove poter, di tanto in tanto, lasciare la dimensione mondana e diventare spontanei, pronti a nuove scoperte: un livello che ci stimoli a un maggior senso del rischio e della libertà, un ambiente attivo e pieno di sorprese, che ci sappia stupire. In un ambiente molto simpatico trovare un legame amoroso è facile. Quando ridiamo insieme aggiriamo ragione e logica,come pagliacci. Parliamo una lingua universale. Ci sentiamo vicini l'uno all'altro.

Io gli credo... ho dovuto credergli... e sono felice

se per felicità si vuole intendere trovare un equilibrio che ti faccia stare bene in bilico tra vita di tutti i giorni, amore, amicizia, lavoro, appagamento personale e godimento della vita, allora la felicità almeno una volta l'ho incontrata anch'io.
che non è cosa duratura però...è altalenante e incostante e ballerina.

un periodo in cui credevo di essere felice c'è stato...ma poi è andato tutto a rotoli e non sono + riuscita a sentirmi cosi

La felicità non l'ho mai cercata....e soprattutto mai idealizzata...se mi chiedete cosa serve per essere felici....non lo so.
Ci sono mattine che mi sveglio e tutto mi sorride....ci sono giorni in cui niente mi spaventa.... e la sera prima di addormentarmi mi dico " Oggi è stata una bellissima giornata...sono felice"
Ce ne sono altri in cui invece niente va per il verso giusto....e allora che fare? Piangere? Si può servire come sfogo....ma mai lasciarsi sopraffare...si aspetta che passi...perchè a volte c'è bisogno del dolore per poi apprezzare meglio la gioia delle piccole cose....

Mi ritengo una persona felice...anche se non so perchè

Mi rendo conto che scrivo dei post dove sono convinta di aver detto molto e invece non ci si legge niente...

Chi mi conosce dice che sono solare, che anche quando sono tesa, annoiata o in crisi sembro sembre allegra. E la sono, sapete? Non ci sono molte buone ragioni per perdere il sorriso.
Tempo fa ho avuto un periodo, un periodaccio, dove credevo di essere persa, mi sentivo triste e faticavo a sorridere. Ho cercato un po' di felicità e credevo di averla trovata in qualcuno. Ma ben presto questa felicità si è rivelata una sorta di contentino e piano piano si è sgretolata lasciando scoperta tutta quella tristezza che aveva cercato di allontanare ed invece aveva solo reso più profonda.

Così ho smesso di cercare la felicità. E, senza più cercarla, ecco che si è materializzata... ha intrecciato il mio cammino e da un bel po' viaggia al mio fianco: a volte riempie le mie giornate di risate e un attimo dopo mi abbraccia in silenzio. E' una felicità che sento arrivare ma sento anche partire... è una gioia stupenda perchè la avverto come condivisa.
E, come sempre, voglio spiegarmi meglio usando una metafora: è come preparare una cenetta per qualcuno che si ama... lo si fa come dono e si gioisce nel vederlo apprezzato, ma nel frattempo anche noi godiamo gustando i cibi preparati.

(mi sarò spiegata? )

In effetti la felicità la si trova strada facendo, non serve cercarla, t'arriva e basta.E poi la si accumula per i periodi brutti. E poi ritorna. Quando l'hai trovata ne conosci il segreto, e anche se per un po' la perderai, sai che è lì dietro l'angolo, è lì che aspetta te