Comunque si vive.
O almeno si cerca.
Ma tutto questo mio elevatissimo stress interiore, chi me lo toglie?
Chi me lo trasforma, in qualcosa di bello da ricordare?
Chi me lo rende tutto questo tempo sofferto, che avrei potuto passare altrimenti, decidendo io come meglio trascorrerlo?
Queste non sono buone emozioni.
Fanno ammalare.
Ed è assolutamente inconcepibile, tanto quanto incredibile, che l'amore non riesca ad accorgersene
Del prezzo da pagare.
Dello sforzo x adattarsi, x accettare.
Del senso di impotenza e costrizione.
Di libertà venuta a mancare.
Di respiro che non è più lo stesso, tanto che in certi momenti si vorrebbe interromperlo.
Di un peso che schiaccia, e consuma.
Del sentirsi traditi da chi ci ama.
Quando la promessa non mantenuta è tanto importante da sconvolger la vita, tradimento si chiama.
E certo non te lo aspetti da chi ti ama.
E almeno ti aspetteresti comprensione, consapevolezza del male, del torto inferto, del duro cambiamento.
L'amore è questo?
Si attendono momenti più frequenti di lucidità interiore.
Quella che fa pensare soltanto al proprio bene, e agire di conseguenza, ovviamente.
Una morte è una morte, e nulla si può fare x combatterla.
Se così è scritto è scritto, non ho potuto prendermela con quella, non c'è rimedio che tenga.
Però la vita no, a questa io posso e probabilmente devo ribellarmi, se non mi sta bene e mi fa sentire oppressa in ogni singolo secondo della giornata.
Non sono io incapace di adattarmi, mentre sono stata molto capace di subire.
La vita bisogna scegliersela, almeno laddove sia possibile fare qualcosa in merito. Agire. Reagire.
Non devono essere gli altri a sceglierla per noi.
A dirci come, dove e cosa vivere.
Sennò si chiama "uccidere"